Al Contegrasso e PizzaLab Vinovo: innamorarsi a 15km dal centro

Teresa Di Nuzzo Pubblicato il 17 Febbraio 2020

Ah Vinovo… Se c’è un posto a cui sono legata indissolubilmente è questo. Già vi avevo accennato che è qui che, durante un lunedì di mercato nel lontano ‘81, i miei futuri genitori si sono incontrati un pò come Licia e Mirko, per caso.

Al numero 21 di Via Marconi scelsero di mettere radici, sopra la gelateria di Nicoletta che quando mi vedeva spuntare mi allungava di default il “solito”, il mio cono limone e fragola.

E mentre m’è dolce naufragar tra i ricordi di domeniche all’auditorium, di pomeriggi al parco della Rovere a nasconderci tra le querce, d’un tratto mi ritorna in mente Alby, il ragazzo che in quarta elementare fu il mio animatore all’oratorio e che dai campetti polverosi dietro la chiesa “s’è fatto uomo”.

Era il ‘97, l’estate di “MMMBop” degli Hanson, di “Maria” di Ricky Martin ma anche de “La regola dell’amico” degli 883; 23 anni dopo vi racconto cosa è successo al numero 29 di quella stessa via che per me tutt’ora è CASA.

Al Contegrasso e PizzaLab
Via Marconi 29 | Vinovo (To)
331 954 4385

Lunedì – Domenica | 19.00 – 00.00
Martedì | Chiuso

Prezzo Margherita | 6 €

Sito | Facebook | Instagram

Al Contegrasso, the family affair

Il ristorante Al Contegrasso nasce nel 2001 dal desiderio di Nella e Andrea, i genitori di Alberto, di creare un luogo in cui educare al gusto ricercato e alla qualità una clientela ancora “acerba” o come direbbe Alby quella dell’era “pre-masterchef”.

Una raffinatezza che si respira sin dall’ingresso nel ristorante dove nessun dettaglio è lasciato al caso, la carta da parati diversa in ogni ambiente, che crea la scenografia per la serata perfetta e ben si amalgamano i colori delle poltrone a quelli dei bicchieri. Verrete avvolti dal un senso di intimità e quiete e se ci portate la vostra metà state certi che farete un’ottima figura.
(Immaginatemi farvi la combo occhiolino+gomitata).

Alberto: uno, nessuno e centomila

Come vi avevo spoilerato, i nostri destini si sono incontrati a giugno del ’97 durante l’estate ragazzi dell’oratorio e lui faceva parte di quella categoria di animatori per i quali stravedi perché con la faccia di bronzo sfidano il potere temporale, nelle persone di Don Gerardo e Suor Ada, dando un colpo al cerchio e l’altro alla botte.

Quella stessa verve che lo accompagna dal 2002, anno in cui è entrato a far parte dello staff del Contegrasso, dove come su un palcoscenico ha rappresentato ogni ruolo, dall’accoglienza in sala, alla cucina, al forno delle pizze.

E la consapevolezza di ciò che ha imparato, la tenacia e l’ambizione che lampeggiano dai suoi occhi verdi lo hanno portato due anni dopo, ad inaugurare il dirimpettaio PizzaLab.
Il PizzaLab nasce dalla necessità di sfoltire gli ordini delle pizze dal forno del Contegrasso dirette all’asporto.

Volevamo creare una formula snella e veloce che garantisse la stessa qualità della pizza servita al ristorante e che superasse il “pressure-test” del cartone per la consegna a domicilio. Abbiamo creato la formula ad hoc per far ottenere al cliente la massima resa in termini organolettici della nostra pizza.
5 min in forno ventilato a 175° col coperchio semi aperto et les jeux sont faits!

L’amore è servito

Adagiata sulla mia ottomana all’ombra di una lussureggiante jungla e sotto lo sguardo del puma alle mie spalle, Mirko ed io attendiamo trepidanti di riempirci la pancia.

Lo staff è super cortese e preparato ma ad accompagnarci nella nostra degustazione è Nella, l’angelo del focolare e della cucina, che ci descrive le pizze con tale dovizia di particolari che è quasi come sentirle già in balia delle nostre papille gustative.

Ovviamente la nostra immaginazione non poteva competere con il reale gusto di ognuna delle portate, in un crescendo di intensità e complessità di piacere.

Ed è stato un pò come percorrere le fasi di un corteggiamento, quando ci si presenta a lui/lei timidamente ma con un pizzico di audacia, ecco la focaccia di benvenuto era così, con impasto 100% integrale, rosmarino e sale Maldon (fiocchi di sale lavorato artigianalmente nell’Essex).

Si passa al primo appuntamento dove vuoi farti vedere al meglio e VUOI essere il meglio per colui o colei che, nonostante la tua incapacità di sostenere il suo sguardo a lungo trova affascinante il rossore che affiora dalle tue gote. E vuoi stupire, così come la nostra prima pizza che è fuori menù perché come tutte le cose davvero belle dura il tempo di poterle apprezzare. Come i carciofi appunto! Aggiungi poi fior di latte, patate, salsiccia di bra e scaglie di grana fuori cottura.

That’s AMORE!

Arriviamo al primo anniversario dove un pò di confidenza ormai l’avete e ve la sentite di prendere una pizza con la cipolla rossa, perché il segreto è condividere, e se la cipolla la mangiate entrambi è come se non l’aveste mai mangiata veramente.

Quindi non indugiate e chiedete una Amatriciana con salsa di San Marzano dop – che il rosso è il colore della passione – fior di latte, guanciale al pepe, bufala affumicata e ricotta salata ( oltre alla sopracitata cipolla ça va sans dire ).

Prima di lasciarci andare ai classici convenevoli sull’uscio di casa, volevo dirvi di tenere d’occhio Alberto e il PizzaLab perché da qui ad un mesetto lanceranno la loro nuova linea di pizza tutta made in Piemonte, si chiamerà TOTA ( che vuol dire “ragazza” per chi non ci mastica ) frutto di uno studio attento delle materie prime e della loro provenienza. Le farine sono del consorzio ViVa, pomodoro e olio fatti sul territorio sabaudo, mozzarella di Trana e la bufala di Poirino… Praticamente la pizza quando arriva al tavolo ti saluta dicendoti “Cerea neh”.

E sarà che questo articolo l’ho scritto a San Valentino e sono ebbra d’amore ma siamo arrivati al momento dei saluti, il fatidico istante del 10% come direbbe Hitch… Faccio tintinnare le chiavi tra le mani e mi sbilancio per riempire lo spazio che avete iniziato a ridurre fino ad arrivare a colmare la distanza con un bacio.
A presto…


All images © 2020 Mirko Mina