Non importa che sia la prima volta che li vedi, alcuni posti ti danno come la sensazione di conoscerli da sempre. Quelle sedie così familiari e quei piatti la cui manifattura ricorda quelli che a casa, la domenica, si mettevano in tavola in vista del pranzo di famiglia. Forse adesso siamo tutti troppo impegnati per mantenere viva la tradizione del pranzo della domenica, ma la fortuna vuole che in città sia Caffè dell’Orologio a farlo per noi. Un luogo accogliente e sincero nel cuore di San Salvario incastonato tra la via dove visse Natalia Ginzburg e le guglie neogotiche della Chiesa del Sacro Cuore di Maria. Qui immergersi a pieno nella tradizione gastronomica piemontese tra ricette di un tempo e un servizio che sa essere informale ma confortevole sarà facilissimo.
Ogni città ha il suo Caffè dell’Orologio
È facile distinguersi e farsi ricordare quando hai le idee ben chiare e un’identità forte e precisa. È quello che è successo a Elisabetta Desana, quando dopo anni di esperienza in cucina alle spalle – prima da Scannabue e poi da Rossorubino – decide insieme a Blue e Lorenzo di aprire un locale tutto loro, in cui essere gli attori protagonisti e poter parlare ai commensali attraverso i vini, gli ingredienti portati in tavola e i prodotti tipici da degustare a casa. Mica per niente si definiscono Bottiglieria con Cucina, un luogo cioè da cui passare anche solo per acquistare una bottiglia di vino o un barattolo (burnía come direbbe la nonna) di giardiniera e poi, perché no, se la fame e le lancette sono sincronizzate, lasciarsi tentare dalle proposte della cucina.
Tuttavia è nello spirito del convivio che Caffè dell’Orologio riflette tutto il suo splendore. Proprio perché nato sulla scia di quelle piole in cui una volta amavano ritrovarsi gli abitanti del quartiere e non solo, oggi mangiare alla tavola di Caffè dell’Orologio è come tuffarsi nuovamente in quell’epoca. Gli anni delle prime edizioni della Gazzetta dello Sport; ma anche dei manifesti della Olivetti, dei Cuneesi al Rum della storica Pasticceria Arione o ancora degli aperitivi col Punt e Mes. Quella che per anni è stata un’anonima pizzeria con le foto di Totò appese alle pareti – come ci racconta Blue – adesso è un tempio della piemontesità in tutto e per tutto (anche e soprattutto grazie alla ricerca super attenta e dettagliata degli oggetti e arredi vintage e di antiquariato che decorano i diversi spazi della sala).
Piemonte in poche semplici mosse
E se illustrazioni, manifesti ed etichette preannunciano all’unisono un’esperienza autentica e nostrana, il menù e la carta dei vini non fanno che confermarla. Le brocche colme di rubatà in tavola infatti oltre che darvi il benvenuto fanno da preambolo alla cucina di Elisabetta, che è semplice e onesta e prevede pochi piatti ma dai sapori giusti e puliti. Non vai da Caffè dell’Orologio con l’intento di farti stupire da preparazioni e abbinamenti azzardati, al contrario vai perché sai esattamente cosa aspettarti. E la bravura di Elisabetta e della sua brigata è proprio quella di non deludere le aspettative e anzi, rendere onore e mantenere viva un’idea di cucina che stiamo inesorabilmente ma inevitabilmente perdendo. Ne sono un esempio piatti come l’oriot – una terrina con testina e orecchie di maiale – oppure i capunet, gli involtini di verza ripieni immancabili quando inizia la stagione fredda.
A questo poi si accostano i vini, che Blue sceglie e maneggia molto bene bilanciando estro e criterio. Quello che si ottiene è una carta verticale sul Piemonte ma trasversale nella filosofia di produzione, con voci che spaziano da produttori naturali e indipendenti fino alle cantine più affermate.
È sempre l’ora giusta per la merenda
C’è però una terza voce che fa di Caffè dell’Orologio davvero il tempio della nostra piemontesità ritrovata, ed è la merenda sinoira. Un’idea di pasto che nasce nelle campagne per dare sollievo e ristoro ai contadini a fine giornata dopo aver lavorato nei campi fin dalle prime luci dell’alba, e che oggi invece si fatica a trovare. Perciò se anche voi siete amanti e un po’ nostalgici del buon vecchio e tanto caro aperitivo in stile piemontese tenetevi stretto un luogo (o meglio un non-luogo, come amano definirlo i suoi proprietari) come Caffè dell’Orologio!
All images © 2023 Arianna Cristiano
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