Caffè San Carlo: un salotto storico nel cuore di Torino diventa contemporaneo

Ludovica Conte Pubblicato il 2 Febbraio 2023

Spesso ho sentito dire che Torino è una città a misura d’uomo. È vero. Per questo molti ci si trasferiscono.
In effetti vivere a Torino dà più l’idea di vivere in un grande paesone piuttosto che in una vera e propria metropoli, con tutti i pro e i contro che ne derivano. La cosa che trovo buffa però è che – pur non essendo una città frenetica alla stregua di Milano o caotica come Roma o Napoli – a Torino beviamo un sacco di caffè. Sarà perché il primo caffè espresso italiano è nato per mano del torinese Angelo Moriondo, che ha brevettato la macchina nel 1884 (e poi ha deciso di non fare assolutamente niente per commercializzare il prodotto, da bravo sabaudo). Ad ogni modo non c’è da stupirsi se a Torino le piazze e le vie sono popolate da antiche torrefazioni e caffè storici. E tra questi, proprio il Caffè San Carlo merita un’attenzione particolare.

So benissimo che a noi piemontesi non servono chissà quali incentivi per spingerci all’interno di una pasticceria o caffetteria storica. Ci basta già il fatto che la gran parte delle nostre giornate viene scandita da caffè e gianduiotti, soprattutto d’inverno. Ma siccome qui non stiamo parlando di un posto qualunque ma di Caffè San Carlo, ecco tre buoni motivi per andarci:

  • Per provare le miscele specialty firmate 1895 by Lavazza nel salotto più cool di Torino! Un consiglio? La miscela Hypnotic Fruit che con le sue note di prugna, miele, cioccolato e frutta secca vi trasporterà direttamente nel cuore del Sud America.
  • Perché non si può fare a meno della croissanterie e della pasticceria mignon della pastry chef Andrea, e della cucina dei fratelli Costardi.
  • Per contare i bracci del lampadario, che si vocifera essere più grande di quello presente nelle stanze di Palazzo Reale. Noi non ci siamo ancora riusciti, ma dalla regia ci dicono che sono 18!

Il Caffè San Carlo è un Sogno

“Qui voglio vivere, questa dev’essere casa mia” recitava Gil non appena si è ritrovato nella Parigi degli anni Venti della celebre pellicola di Woody Allen. Lo stesso abbiamo pensato noi una volta entrati da Caffè San Carlo.
A metà tra una chiesa barocca e un salotto reale, questo santuario del caffè è stato ripreso in mano da Intesa San Paolo che aveva come obiettivo quello di rivalorizzare i palazzi storici di Torino. E dopo aver ridato vita ai vecchi caveaux sotterranei di pellicce e cambiali attraverso Gallerie d’Italia, lo spirito del mecenatismo moderno ha spinto la banca ad includere nel progetto di riqualificazione anche lo storico caffè.

Specchi, colonne ioniche, affreschi, stucchi e dorature. Tutto di Caffè San Carlo contribuisce a rendere lo spazio aulico ed etereo. L’effetto Midnight in Paris appena varcata la soglia d’ingresso è pressoché inevitabile. Per fortuna però, l’arrivo dei Costardi Bros ha dato a questo luogo sacro per la tradizione sabauda l’opportunità di essere anche un punto di rottura e di contemporaneità. Uno spazio in cui istinto, innovazione e tradizione si fondono fino a non distinguersi più l’una dall’altra.

San Carlo da bere, vivere e mangiare

Con una proposta che va dalla colazione fino all’aperitivo, Caffè San Carlo è tornato in brevissimo tempo a essere il posto perfetto in qualsiasi momento della giornata!
Al mattino avrete solo l’imbarazzo della scelta tra tutta la viennoiserie con le relative farce (rigorosamente a parte per permettere all’impasto di mantenere la sua fragranza più a lungo possibile), a cui si accompagnano anche proposte vegane e senza glutine. E poi il caffè, che qui va ben oltre l’espresso e si declina in diverse varietà tra blend e monorigine e in altrettante modalità di estrazione sempre includendo il latte vegetale per una proposta di caffetteria che vada incontro a tutti.

E così, passando per il pranzo firmato dai fratelli Costardi, per la pasticceria secca e le monoporzoni con cui accompagnare un tè o una cioccolata calda (anche questa senza lattosio e quindi adatta anche a vegani e intolleranti), eccoci arrivare fino all’ora dell’aperitivo in cui il mondo della mixology contemporanea entra e si adatta a quello del Vermouth torinese.

Insomma che sia per un caffè veloce al banco, oppure per una vera e propria coccola pomeridiana, l’imperativo resta sempre e solo uno: andateci. Perchè i ragazzi e le ragazze in sala vi accolgono sempre col sorriso. Perché sedervi su quelle poltroncine rosse di velluto vi farà sentire accolti e coccolati. Ma soprattutto perchè quando l’identità gastronomica è forte può raccontare tutto di una città. E l’identità gastronomica di Caffè San Carlo, insieme alle storie di Christian, racconta tutto di Torino.


All images @2022 Mirko Mina