Casa Amèlie, un po’ di cuore napoletano in Quadrilatero

Valentina Brancaleon Pubblicato il 27 Febbraio 2019
Casa Amèlie Torino

Quadrilatero romano, il mio quartiere del cuore. Questa zona mi affascina da quando vivo a Torino, e in particolar modo i suoi locali e l’atmosfera che ci si respira. Forse è la bellissima cornice di Porta Palatina, le sue piccole viuzze a cubetti piene di altrettante piccole botteghe, oppure le facciate dei palazzi antichi.

Questo posto ha per me un non so ché di suggestivo e intrigante. E proprio a due passi alla chiesa della Consolata c’è Casa Amèlie, nuova apertura di Guido Perino che dopo diverse esperienze, tra cui quattro anni da Sous-chef nella cucina di Magorabin, diventa ora regista e protagonista di un sogno tutto suo.

Sono davvero impaziente di provare i suoi piatti e sperimentare la sua cucina… ma anche curiosa di scoprire… Chi sarà Amèlie?

Casa Amèlie Torino

Contrasti, calore ed eleganza

Suono alla porta e ad accogliermi c’è Emidio, gentile e preparato maître che mi dà il benvenuto nella saletta principale del ristorante. Noto subito un gradevole profumo di vaniglia e una musica jazz dai toni allegri che mi accompagna in questa nuova esperienza. L’ambiente è piacevole e presenta molti elementi in legno come i tavoli e degli adorabili poggia posate (che poi scoprirò in seguito essere fatti a mano da un amico falegname), in contrapposizione ad elementi industrial come la scala che porta a una seconda saletta al piano inferiore o la porta in ferro che separa la sala dalla cucina. Amo questo contrasto e apprezzo quando un locale elegante riesce ad essere altrettanto accogliente facendomi sentire a mio agio.

Magie e sorprese da Casa Amèlie a Torino

Chips di polenta e un bicchiere con acqua, sedano e limone (originale e rinfrescante) allietano il mio arrivo e a seguire, dopo la prima ordinazione, in tavola arrivano anche una mini porzione di cavolfiori con sesamo bianco e pane di segale integrale servito caldo con a parte un olio eccezionale della provincia di Viterbo e del burro normanno. Quale attesa migliore di questa?

Casa Amèlie Torino

Ad aprire le danze “Ostriche, malto scuro e coriandolo” un contrasto fra terra e mare, in cui il malto dona l’illusione d’essere del terriccio di mare in un piatto dalla perfetta composizione cromatica. Superbo. Poi “Rape, mandorle e cavoli” che inganna l’occhio e poi stupisce. Una rapa vestita da capasanta che ha davvero poco da invidiargli grazie all’armonia e delicatezza dei sapori che compongono il piatto nel suo complesso.

Casa Amèlie Torino
Casa Amèlie Torino

Ultimo “Animelle, sedano, sesamo nero e vellutata di spezie”, un piatto che dopo la trippa di Sakaposh è un’altra mia “prima volta” e un’altra scoperta eccezionale che metto subito nella lista dei preferiti.

Ma, oltre alla carne, lo stupore è per la vellutata di spezie da raccogliere con il cucchiaio e godersi fino alla fine. Delicatissima, avvolgente, da provare.

Il menu di Casa Amèlie offre proposte di carne, pesce ma anche vegetariane in modo che ogni ospite possa seguire il proprio percorso senza rinunce. Inoltre ci si sente “coccolati” con degli ottimi “stuzzichini” serviti nell’attesa fra una portata e l’altra come il Pan brioche di zucca di Guido. Fenomenale!

Casa Amèlie Torino

Arriva un primo all’apparenza molto semplice ma nel quale la prelibatezza delle materie prime fa’ la differenza “Spaghetti Carla Latini, erbe aromatiche, olio e canapa”, in cui visivamente la canapa ricorda un po’ il parmigiano grattugiato, lo spaghetto è corposo e il sapore ottimo. Poi “Maiale in insalata e carpione leggero… a Gianfranco”, un piatto dedicato a una persona speciale nel quale il grasso del maiale è mantenuto intatto ed esaltato dalla cottura e in cui il sapore del carpione evoca in me ricordi della cucina della mia nonna. Speciale.

Il dolce è “Nocciole, mascarpone e lampone” una crema morbida e consistente arricchita da un biscotto di nocciola sbriciolato e da un tocco di mousse acidula di lamponi. Essenziale, buono. Forse avrei abbondato solo un poco di più con la nocciola tostata per percepirne a pieno il gusto.

Casa Amèlie Torino

Passione, determinazione e core Napoletano

Quello che ho percepito dopo essere stata da Casa Amèlie e avere scambiato due parole (forse anche di più) con Guido è passione e determinazione in tutto ciò che fa e che crea. Nonno ristoratore, zio salumiere, e una nonna sempre alle prese con manicaretti e pasta fatta in casa, la cucina Guido ce l’ha nel sangue e aprire un ristorante era già il suo sogno da bambino. Incredibile vero?

Eppure lui le idee le ha molto chiare e con Casa Ameliè propone una cucina contemporanea creativa ma riconoscibile, con ottimi ingredienti e materie prime stagionali provenienti unicamente da piccoli produttori (tranne che per il cioccolato, di cui è grande amatore, e si affida a Valrhona). Napoletano d’origine si innamora della cucina piemontese e delle sue sfumature e influenze dopo essersi trasferito a Torino in seguito a vari impieghi in hotel e ristoranti italiani e all’esperienza nello stellato Magorabin.

E ora è giunto il momento di esprimerla nella sua di cucina, e quello che posso dirvi è che da ciò che ho visto (ma soprattutto assaggiato) la strada sembra essere proprio quella giusta!

Quasi dimenticavo di dirvi “Chi è Amèlie”.

Ma… Pensandoci bene, il mio consiglio è di scoprirlo da voi magari in queste feste di Natale pranzando o cenando in questo ottimo ristorante a lei dedicato!


All images © 2017 Valentina Brancaleon

Meglio conosciuta come La V. Se la mia vita fosse un film la passerei mangiando croissant francesi con un calice di vino in mano e la perfetta colonna sonora negli EarPods. Amo ascoltare le vostre storie e su Strade le racconto.

Tutte le immagini sono di © Valentina Brancaleon 2019

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