È una mattina qualsiasi, state camminando in corso Casale a Torino e improvvisamente venite rapiti da una vetrina. Avete presente quei negozi con le braccia che vi tirano dentro senza che neanche ve ne accorgiate? Ecco. Spero di aver reso bene l’idea perché per me la Cesteria Barbieri è proprio quel tipo di negozio.
Succede un po’ come nel film Narnia. Quando si entra ci si sente letteralmente catapultati in un altro mondo, incantato. Solo che qui, anziché una foresta innevata, troviamo infiniti oggetti per la casa raccolti in giro per l’Europa (soprattutto Francia, Germania e Danimarca) dallo stile country ma non solo.
Ceste, cestini, insegne in fil di ferro, lanterne, pomelli, oggetti in alluminio e legno, nidi e mangiatoie per uccellini, tazze e piatti con decorazioni bellissime, ma anche tavoli e sedie in ferro di vari colori per l’esterno sono solo alcuni degli arredi che si possono trovare in questo angolino magico.






Dove l’artigianato locale si mescola al gusto nordeuropeo
Tra l’odore di vimini e il pavimento in parquet che scricchiola come in una casa di montagna, la signora Piera mi racconta la storia di queste mura.
Il negozio è aperto dal 1976, quindi da una vita, nel mio caso anche due. Insomma, siamo di fronte a un locale storico di Torino che nasce dall’idea e dalla passione dei coniugi Barbieri. Piera e il marito Giuliano, quasi cinquant’anni fa, decidono di aprire questo negozietto in Borgo Po, spinti dalla passione per l’arte antica dell’intreccio e dall’amore per l’arredamento, sempre accompagnato da un gusto straordinario.
Così fin dalla sua apertura i ruoli sono ben definiti: lui si dedica soprattutto alla lavorazione artigianale di giunco, che usa per costruire mobili e ceste, mentre lei si occupa della parte commerciale e di vendita. Con il passare del tempo il locale guadagna più spazio e si ingrandisce, e agli arredamenti realizzati a mano da Giuliano si uniscono sempre più oggetti, in arrivo da tanti altri paesi.

Cesteria Barbieri: un porto sicuro per gli abitanti di Borgo Po e Collina
Anche la clientela si consolida e si affeziona in fretta, tanto da farlo diventare in poco tempo un punto di riferimento per gli abitanti della collina di Torino.
Il tempo passa, qualcosa si modifica, ma negli occhi di Piera leggo ancora tutta la passione per questo lavoro mentre mi racconta dell’ultima fiera a Francoforte a cui è stata di recente. Sembra che mi racconti di una gita, piuttosto che di una trasferta di lavoro, ed effettivamente è proprio così. D’altronde, lo diceva già Confucio parecchio tempo fa: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita”.
Io qui dentro mi ci sono persa, ora tocca a voi.



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