In un certo senso posso dire che la mia vita a Torino ha avuto inizio per colpa di una decina di fotografie. Cercavo un pretesto per lasciare Roma e una locandina gialla e stropicciata, infilata in tasca durante una mostra a Camera – Centro Italiano per la Fotografia, mi sembrava contenesse un pezzo del mio possibile destino. Era la call per una masterclass che il mitologico ICP di New York avrebbe tenuto quassù. So bene di non essere una fotografa professionista, l’ho sempre saputo. Ma dalla mia parte avevo una certa ossessione per le storie e alcuni discreti scatti di viaggio, gli skater ribelli della Galizia e le anime afro di San Francisco. Il corso fu intenso, emozionante. E mise subito in chiaro che ero io l’anello debole del gruppo. L’altra cosa che mi fu chiara, però, è che la fotografia restava un mondo in cui avrei sempre trovato riparo: sollievo, stimoli, cruda verità o al contrario, illusione, fuga, fantasia. E che questa città, con la fotografia, aveva a modo suo una relazione vitale. Per questo motivo, quando ho scoperto che nel 2024 Torino sarebbe stata per un intero mese la location di EXPOSED Torino Foto Festival, mi sono sentita davvero molto bene.
Due o tre cose fondamentali da sapere su EXPOSED Torino Foto Festival
Dal 2 maggio al 2 giugno 2024 si terrà la prima edizione di EXPOSED Torino Foto Festival. Con oltre 20 mostre temporanee in più di 20 diverse sedi, una serie di talk e incontri, una piattaforma didattica dedicata, un salone di editoria indipendente, screening, letture portfolio e altri eventi, EXPOSED, per un mese intero, ridisegnerà la mappa di Torino e le regalerà un ritmo nuovo e nuove energie.
Il Festival, con la direzione artistica di Menno Liauw e Salvatore Vitale, sarà dedicato per il suo primo anno al tema New Landscapes – Nuovi Paesaggi e proporrà una riflessione sull’evoluzione del medium fotografico e delle principali sfide e innovazioni del mondo dell’immagine. L’accesso alle mostre a pagamento, oltre che tramite singoli biglietti, sarà possibile anche grazie a un unico pass valido per tutta la durata del Festival, con il limite di un unico ingresso per ogni mostra.
È già possibile acquistare il pass al prezzo di 25€ presso la biglietteria INFOPIEMONTE – desk ABBONAMENTO MUSEI di via Garibaldi 2 o sul sito di EXPOSED, a questo link: https://www.exposed.photography/tickets
Quali mostre di EXPOSED Torino Foto Festival vedere?
Le mostre di EXPOSED sono davvero tante, ma di tempo a disposizione direi che ne avete. Quello che vi invito a fare – a meno che non siate appassionate/i o professioniste/i, con la vostra selezione sacra già pronta in tasca – è di prendere appunti qui con noi e di esplorare il sito ufficiale per farvi ispirare e trascinare da stili, racconti e sentimenti.
Le mostre gratuite di EXPOSED Torino Foto Festival
Per un primo giro vi segnalo le 3 mostre gratuite da visitare in città. Al Binario 2 delle OGR vi aspetta A View from Above, mostra collettiva co-prodotta da EXPOSED e OGR Torino che esplora il modo in cui il nostro sguardo è mediato dall’obiettivo fotografico e come questo rapporto sia cambiato negli ultimi decenni. Al Polo del ‘900 invece, Mónica de Miranda, vincitrice della prima edizione di EXPOSED Grant for Contemporary Photography 2023, sarà protagonista di una mostra inedita intitolata As if the world 2 had no East che racconta la modalità di creazione di nuovi paesaggi, investigando ecologie nascoste nel contesto geografico dell’Angola. A Palazzo Birago vi aspetta Tender Loving Care di Kalina Pulit progetto che riflette sul concetto di appartenenza e sul dualismo tra sfera privata e pubblica, in un’epoca in cui questo confine è sempre più sottile.
Alcune delle mostre di EXPOSED da non perdere
I nuovi trend della fotografia italiana e mondiale sono al centro dei progetti esposti a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Qui vi aspetta Heatwave, mostra dedicata all’artista sudcoreano Dongkyun Vak che esplora la tensione tra uomo, natura e tecnologia nell’Antropocene; sempre qui trovate il progetto realizzato in collaborazione con Chora Media e Lavazza, che include alcuni lavori inediti di Arianna Arcara, Antonio Ottomanelli e Roselena Ramistella sul paesaggio delle minoranze linguistiche in Italia.
Queer Icons, progetto del Fotogalleriet di Oslo che esplora la storica cultura underground queer norvegese a 50 anni, si sdoppia in una mostra all’Ex Galoppatoio della Cavallerizza Reale – Paratissima, e in un ampio public program che celebra il fascino della vita vissuta al di fuori della norma, attraverso richieste democratiche, feste e attivismo.
Alle Gallerie d’Italia – Torino la designer e ricercatrice olandese Simone C. Niquille presenta Beauty and The Beep, corto realizzato con strumenti innovativi ispirandosi agli oggetti quotidiani incantati della popolare fiaba La Bella e la Bestia.
A Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica viene presentata invece State of Emergency – Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu, progetto documentaristico di finzione realizzato dal fotografo Max Pinckers in collaborazione con i veterani Mau Mau e i reduci della guerra keniota, nel tentativo di ricostruire e colmare i vuoti storici relativi al racconto ufficiale del periodo coloniale.
Fra le mura della Villa della Regina troverete True Colors di Mathieu Asselin, progetto che mette in discussione la narrativa ecologica perpetrata dall’industria contemporanea.
Le mostre di EXPOSED in coproduzione e collaborazione con istituzioni e spazi indipendenti torinesi
All’interno di EXPOSED prende vita anche Expanded, racconto in tre capitoli della Collezione fotografica della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che unirà in un unico viaggio tre prestigiose sedi istituzionali:
- Expanded With (2 maggio – 25 agosto) a cura di Marcella Beccaria vi aspetta al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con la presentazione di opere in cui il medium fotografico è il punto di partenza per indagare diversi tipi di relazione con il paesaggio, realizzate da pionieri della Land Art, dell’Arte Povera e della Body Art;
- in Expanded Without (2 maggio – 31 luglio) ospitata nel Binario 1 delle OGR Torino, l’attenzione si focalizza invece su opere prodotte off-camera nelle quali l’immagine è generata senza ricorrere al mezzo fotografico tradizionale;
- infine con Expanded – I Paesaggi dell’Arte (3 maggio – 1 settembre) alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, a cura di Elena Volpato, si ripercorre la storia italiana della fotografia in relazione al tema del paesaggio.
Durante la settimana inaugurale, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta: la performance Je Vous Aime, nell’ambito della prima personale di Diana Anselmo e della sua ricerca negli archivi fotografici di Torino e Parigi; la collettiva When We Were Old. Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo con una selezione di opere di importanti artisti e artiste internazionali come Anna Gaskell, Larry Johnson, Sherrie Levine, Tracey Moffat, Collier Schorr, Wolfgang Tillmans; What the Owl Knows di The Otolith Group, videoinstallazione dedicata alla pittrice e scrittrice Lynette Yiadom-Boakye. Il MAO Museo d’Arte Orientale ospita lo screening di due recenti film di Shahidul Alam, fotoreporter, scrittore e attivista del Bangladesh e curatore dimissionario della Biennale di Fotografia Contemporanea di Mannheim in Germania. Alam è anche protagonista di un incontro pubblico sul tema della censura in fotografia in programma per l’11 maggio, appuntamento che lo vede discutere insieme all’artista e attivista senegalese Yasmine Eid-Sabbagh. Pinacoteca Agnelli presenta “Untitled” (1991), di Felix Gonzalez-Torres: un’immagine iconica dell’artista cubano è affissa sul billboard della Pista 500, sul tetto del Lingotto, nucleo di partenza di un intervento urbano che si espande in città occupando sei cartelloni pubblicitari. Cripta747 ospita lo screening Cosmic Radiation dell’artista Graeme Arnfield mentre Across the Ocean, nello spazio di Mucho Mas!, è l’installazione con cui l’artista vietnamita Hiền Hoàng ricorre al riso per affrontare il tema della politica tedesca sull’immigrazione e sulla relativa discriminazione; da Witty Books Fabio Barile presenta Works for a Cosmic Feeling, raccolta di opere fotografiche che impiegano gli strumenti della scienza e della filosofia per esplorare quello che Romain Rolland, in una lettera a Freud, ha chiamato “sentimento oceanico”, cioè la sensazione di essere un tutt’uno con l’universo.
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