E’ una piacevole giornata di fine ottobre, la temperatura mi culla nell’illusione che l’inverno possa non scendere mai su Torino, quando dopo una passeggiata lungo la rive gauche del Po, attraversato il ponte Vittorio Emanuele I, mi imbatto nel punto nevralgico della magia bianca, la Gran Madre.
Mentre attendo Daniele, l’inconfondibile profumo della pizza cotta nel forno stuzzica le mie narici e come una sirena dal canto ipnotico mi attira all’interno del locale… Avete capito da chi siamo a pranzo oggi?
Prego, dopo di voi!
Fra Diavolo Torino
Piazza Gran Madre di Dio 4A | Torino
011 8192602
Domenica – Giovedì | 12 – 15 & 19 – 23
Venerdì – Sabato | 12 – 15 & 19 – 00
Prezzo | Margherita 7,50 €
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“Pane amore e fantasia” in salsa Türin
Varcare la soglia di Fra Diavolo è come entrare in un paesino nell’Italia del primo dopo guerra, l’insegna di “Poste e Telegrafi” o la placca un pò arrugginita di un cartello di percorrenza “Torino P. N. Livorno” mi trasportano in una realtà da film in bianco e nero. Le immancabili sedie in acciaio e fòrmica azzurra anni 70, le bilance delle botteghe rionali e il grammofono danno quel tocco filonostalgico che mi prende alla bocca dello stomaco e mi fa sentire inconsciamente radicata alle mie origini (o forse è la fame?!).
L’arrivo di Daniele grazie al cielo, pone fine ai gorgoglii nella mia pancia così optiamo per un tavolo all’aperto gomito a gomito con Sua Rotondità: la Gran Madre.
Dimmi in che quartiere abiti e ti dirò che pizza sei
Fra Diavolo nasce a Diano Marina, ma poi come una macchia d’olio si è espanso tra Liguria e Piemonte fino ad avere 10 pizzerie e ognuna ha un menù appositamente creato per la città in cui risiede. A proposito parliamo delle molteplici varianti che potrete applicare alle vostre pizze, Fra Diavolo propone tre impasti tutti con farine biologiche dei mulini Vigevano e Caputo: il classico, il multicereale che “scrocchia” sotto i denti e quello nero con carbone vegetale, tre declinazioni accostabili a tutte le pizze tranne a quelle gourmet.
Ora vi starete chiedendo che gusto abbiano la “San Salvario” o la “Vanchiglia”, lasciamo a voi l’ingrato compito di scoprirlo, noi vi parleremo della “Vittoria” e de “Li Mortazza tua”.
Visto che il mio periodo rosa non accenna a terminare la mia scelta è ricaduta su “Li Mortazza tua” pizza gourmet ad impasto classico dal nome spavaldo che cela un animo davvero delicato, pesto e granella di pistacchi di Bronte, burrata e mortadella. Daniele invece ha scavalcato la Dora per ritrovarsi in Borgo Vittoria, con impasto multicereali, salsiccia di Bra, pomodoro semi-secco, fior di latte, provolone del Monaco d.o.p. e basilico, il tutto ricamato da una tela di salsa condensata di peperone.
Il forno elettrico con i suoi quasi 500° conferisce alle pizze di Fra Diavolo una cottura uniforme e croccante perfino al centro, per questo non può essere paragonata alla cugina partenopea dal cuore fondente.
“Il caffè non è di casa qui”
Luciano De Crescenzo scriveva “Vi siete mai chiesti cos’è un caffè? Il caffè è una scusa […] per dire ad un amico che gli vuoi bene” questo lo sanno bene anche da Fra Diavolo (dove si lavora senza prendere prenotazioni) e proprio perché un caffè è quell’apostrofo rosa tra la fine della pausa pranzo e il rientro in ufficio, sanno anche che stareste a contarvela per altri 20 minuti lasciando ad un’immeritata attesa i futuri avventori. Quindi con una buona dose di ottimismo cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e cogliamo questo suggerimento indiretto per concederci una passeggiata post-prandiale fino Chiodi Latini per scoprire le svariate sfumature del caffè e perché no, mangiare un dolcino senza sensi di colpa, e se lo dice Monica io ci credo!
All images © 2019 Daniele Epifani