Le Cicale in Albaro | Un Bistrot tutto genovese

Adoro la Francia. Sono sempre stata affascinata dal loro liberalismo innato. Da quella Francia scanzonata del periodo della Belle Epoque dove a regnare erano le buone maniere di un tempo che lasciavano, però, spazio all’innovazione. Nuovi modi di vedere la vita attraverso nuove interpretazioni nell’arte, nella cultura, nella scrittura.
Le Cicale – Bistrot
Piazza Leopardi 12, 16145 Genova
010316642
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Tutti i giorni |Pranzo Cena
Prezzo | Cena 30 -35 €
Passione francese
Quando penso alla Francia penso inevitabilmente ai Bistrot dei primi novecento. Quei bistrot parigini dove tra un bicchiere di vino e uno di champagne si incontravano Hemingway con Fitzgerald, Picasso e le sue amanti, Colette con le sue novelle e i suoi scandali.

Il luogo più parigino di Genova
Denunciata, quindi, la mia ammirazione per i nostri dirimpettai dal nasino all’insù e la baguette sotto il braccio, non potevo che essere una fan sfegatata delle Cicale in Albaro. Bistrot genovese che può essere assolutamente definito, almeno a mio parere, il luogo più parigino/francese di Genova.
Qui, all’ombra degli ippocastani e in una piazzetta che ricorda senza ombra di dubbio le strade della Ville Lumiere, tavolini di ferro battuto sono sistemati con attenzione intorno a una vecchia edicola adibita a enoteca. Al suo interno si possono trovare più di 500 etichette di vini altamente ricercati tra cui una buona parte biologici.
La parte interna del locale non è molto grande. Soprattutto in questo periodo dove il clima non è più così clemente, in particolare modo nei fine settimana, conviene prenotare per poter cenare all’interno.
Ogni volta che entro, a parte il desiderio di bermi immediatamente un bicchiere di “Christophe” (champagne da loro proposto in versione anche Rosè di cui sono fortemente dipendente) il mio sguardo continua ad aggirarsi su e giù per il loro bancone marmo/legno. Perché? Ecco che ve lo racconto.
Ad accoglierci all’interno un antico lavandino di marmo, simbolo delle Cicale, sul quale è posizionata una Berkel in bella vista. Uno schieramento di bottiglie da cocktail, di vino e di toniche particolari lungo tutta la parete. Bicchieri di diverse forme e dimensioni, luci calde, un’antica specchiera di una consolle da barbiere che Fabrizio, il proprietario, racconta essere stata scovata in un broccante in Piemonte. Dettagli da cogliere e contemplare in ogni angolo.

La parete opposta è costituita da armadiature piene di bottiglie di vino e di galletti di ogni forma, colore e materiale. La collezione è partita da una gallina di terracotta acquistata proprio da Fabrizio a Bresse, gli altri sono stati regali di clienti affezionati. I tavolini, tutti tondi, reperiti in Francia, sono apparecchiati con una tovaglietta all’americana di cartapaglia. Il connubio è perfetto con l’ambiente curato ma comunque un bistrot.
Le lavagne
Le proposte culinarie non sono raccontate dal menù come usualmente siamo abituati ma da delle lavagne di ardesia affisse alle pareti. Tutti i loro piatti, come spiegano loro stessi, sono il frutto di una continua ricerca di materie prime, di studi sulle tecnologie di cottura, del giusto equilibrio tra leggerezza e golosità che si traduce in una vera e propria filosofia: lo “star bene”! Ed io questa filosofia la sposo in pieno!!

Mentre si decide cosa ordinare ci danno il benvenuto con focaccia calda ricoperta di affettati freschi e acciughe fritte. Il profumo fa emozionare le papille gustative, l’acquolina aumenta e non si può fare altro che addentare.

Le dîner est servi
Ma veniamo a noi, cosa si mangia?
Le nostre scelte, differenti come sempre: tartare di ricciola con guacamole (per chi ama il crudo di pesce). Insalata di carciofi, grana e citronette (per saziarsi senza strafare). Spaghetti con cozze, limone e erba cipollina ( per chi non rinuncia al carboidrato mai, nemmeno alla sera). Insalata di pollo con avocado, verdure, orzo, edamer, uovo e maionese ( fortemente consigliata per i più golosi, proprio come me!). Avocado toast (per essere un pò più sofisticati).
Ovviamente non ci siamo fatte mancare i dolci: tartufo di Pizzocalabro al pistacchio (per rimanere leggeri ;)). Gelato con scaglie di cioccolato (per i ritornare un pò bambini). Sorbetto al maracuja (per rinfrescare il palato). Fagottino di mele e gelato (perché in questa stagione si ha voglia di piatti che ci coccolano).
E se ci viene voglia di un cocktail dopo cena?! Siamo nel posto giusto: l’alta selezioni di bottiglie permette di scegliere tra una vasta gamma di drink.
Che dire, non resta che vi facciate ammaliare anche voi da questo Bistrot genovese. Chissà, magari vi potrete ritrovare come Owen Wilson in “Midnight in Paris” a chiacchierare con qualche personaggio dell’epoca d’oro, ascoltando musiche di Cole Porter e sorseggiando il vostro cocktail sapientemente preparato dalle mani di Fabrizio.
À bientôt Cicale!

All images © 2019 Valentina Molinelli