Grattacielo San Paolo | Bioarchitettura e drink con vista

Virginia Pubblicato il 17 Ottobre 2017

All’uscita dell’ascensore, davanti a quella vetrata enorme, Torino sembrava più magica del previsto. Nonostante le tapparelle della sera si fossero già abbassate, al 37esimo piano la città era tutto tranne che scura. Nell’ora di punta, quando la gente scappa dagli uffici e le troppe luci delle auto in coda fanno coprire gli occhi per istinto, io e Kristina eravamo lassù, lontane dal rumore e dalla vita di tutti i giorni. Al Grattacielo San Paolo mi sono sentita con la testa tra le nuvole e i piedi per terra. Quella sera ogni luce era sotto i nostri occhi e così anche ogni miracolo architettonico torinese.

Grattacielo Intesa San Paolo
Corso Inghilterra, 3
Lounge bar: lun-dom | 11:00 – 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00)
Website | Facebook | Instagram
€€-€€€

Perché andare al Grattacielo San Paolo

  1. Fatevi viziare

    Lo staff è molto cortese e disponibile. Il personale vi accompagnerà dal desk agli ascensori (già programmati per salire al 37esimo piano in pochi secondi) e dagli ascensori al vostro tavolo. Se avete bisogno di qualsiasi informazione loro ci sono. Il lounge bar serve finger food su richiesta, analcolici, vini, amari e drink, il tutto accompagnato da acqua al timo, olive e patatine. Gli ingredienti ricercati, il fatto che le combinazioni siano così particolari e ben presentate danno un valore in più. Il costo è in media 14€. Mi raccomando, prenotate (anche online)!

  2. Un giro tra le stelle

    Il piano del lounge bar è l’ultimo. Lasciando per qualche minuto il vostro tavolo potrete fare una passeggiata lungo le facciate in vetro e osservare Torino nella sua bellezza della sera, illuminata fino a Superga.

  3. Un edificio unico

    Adesso ve lo racconto…

Quattro mura, 160 metri e qualche piano più su

A Torino dal 2015 c’è un grattacielo sulla Spina 2, amato e non, ma sicuramente unico. Oltre ad ospitare il Centro Direzionale della Compagnia, il Grattacielo San Paolo è una nicchia artistica e culturale. Fino ad oggi il programma è stato ricco di appuntamenti particolari, dalle mostre allo yoga in alta quota, ma al Grattacielo si cerca sempre un qualcosa in più: serra, auditorium, un frizzante lounge bar e un elegante ristorante.

Una breccia nello skyline?

Nonostante il grattacielo sia stato realizzato da Renzo Piano, in molti non si sono arresi nel dire che le vetrate e l’acciaio non siano parte del panorama della città barocca. Nella zona dove questo sorge, tra Corso Castelfidardo, Corso Inghilterra, il Politecnico e Porta Susa, non stona affatto. A livello di dati posso raccontarvi che l’architetto è stato galante lasciando appositamente il Grattacielo San Paolo sotto la Mole Antonelliana (simbolo della città) di circa un metro (166,26 metri totali). La più grande gentilezza che il grattacielo fa è però verso l’ambiente con una serie di tecnologie e piccole accortezze.

D’altronde, il futuro è l’unico posto dove possiamo andare

Renzo Piano

Eco-friendly: il grattacielo San Paolo fa sul serio

Non si scherza, l’edificio si è meritato infatti molte certificazioni e premi per la qualità e l’ecosostenibilità della struttura, tra cui la Leed Platinum del Green Building Center, una delle più prestigiose per i palazzi green al mondo. Tra i meccanismi adottati nella realizzazione della struttura vi sono per esempio il sistema dedicato all’utilizzo dell’acqua piovana e le luci autoregolanti che, in base alla luce esterna e alla quantità di persone presenti all’interno, aggiustano l’atmosfera. Inoltre, le facciate est/ovest hanno una doppia pelle in cristallo e acciaio con sistema di lamelle mobili integrato, per il ricircolo d’aria e la regolazione della temperatura. Infine, per la climatizzazione viene utilizzata anche energia geotermica, mentre per l’elettricità il sistema è alimentato grazie a fonti rinnovabili e da 1600 metri quadri di pannelli fotovoltaici.

Il Grattacielo San Paolo è un esempio di architettura che sposa modernità e ecosostenibilità con attività molto differenti tra loro, dalla sfera lavorativa allo svago, passando per la cultura e il buon cibo. Citando Renzo Piano, da fuori è “un frammento di ghiaccio a Torino” ma in realtà, “E’ un segno di dinamismo, un modo di guardare al domani senza esserne terrorizzati. D’altronde, il futuro è l’unico posto dove possiamo andare”

Visto che siete in zona ecco alcune cose da fare a Torino almeno una volta nella vita: andare al cinema all’Eliseo e passeggiare col nasò all’insù per Cit Turin!


All images © 2017 Kristina Nanovik