La Taverna del Bergé, la piola tra il centro e le valli

Giulia Grimaldi Pubblicato il 9 Marzo 2023
Tajarin alla Taverna del Bergé

Ma esistono ancora le vere piole? A Torino ci piace discutere di questo tema, ognuno ha la sua preferita che giura essere la più buona, ma spesso (ammettiamolo) è semplicemente quella a cui è più affezionato. E va bene lo stesso. C’è per chi la piola deve costare poco e per chi deve avere i piatti tradizionali e basta, che la fantasia non è di casa. Io non sono di Torino e per me il cibo piemontese sincero e tradizionale lo si mangia a casa della nonna. Eppure, tutte le volte che sono andata alla Taverna del Bergé non ho avuto tempo di elucubrare sul tema, perché ero troppo occupata a scegliere cosa mangiare e a gustarmelo in tutta tranquillità, sbirciando sui tavolini degli altri per dirmi “la prossima volta ordino anche quello”.

La Taverna del Bergé
Via Don Bosco, 10 | Torino
Lu – Sa | 12.00 – 15.30
Me – Ve | 19.00 – 22.00

Tre motivi per andare alla Taverna del Bergé

  • Una pausa pranzo che scalda e coccola in un quartiere diverso dal centro
  • Ottima qualità a prezzo da vera piola
  • Il bicchierino di genziana a fine pasto

La pausa pranzo che non ti aspetti (ma di cui hai bisogno)

La prima volta era inverno, una sera di quelle grigie e fredde, ridicole per quanto sembrino uno stereotipo di Torino. La zona, tra Corso Principe Oddone e Corso Umbria non ha nulla dell’eleganza da cartolina del centro, né il fascino liberty di altri quartieri. C’era tanto grigio, per terra e nell’aria, sarà per quello che le due stanzette mi son sembrate quasi un rifugio, caldo, accogliente e curato. L’ultima volta era poco fa, in una pausa pranzo improvvisata, di quelle che dovresti fare in fretta per rientrare in ufficio, ma il sole imprevisto e le chiacchiere con un’amica hanno bisogno di uno spazio morbido in cui ricaricarsi per il tempo di un pasto. E forse è qui che mi ha stupito ancora di più. Piena di gente, viva come una trattoria dovrebbe essere, anche in un giorno qualunque, per un pranzo che diventa una coccola tutta piemontese: saporita e cortese.

Cosa si mangia alla Piola del Bergé?

Forse riconosco lo stile della provincia, del resto Filippo e Cinzia, i proprietari, vivono in val Susa e fanno i pendolari del gusto, portando i prodotti, come le tome, giù dalla valle. Ok, ma cosa si mangia? Il bello è che ci sono i grandi classici della tradizione, come giardiniera, vitello tonnato e lingua al verde, ma anche innesti contemporanei addomesticati (soprattutto per aprire l’esperienza a chi non mangia la carne), come l’hummus di ceci e julienne di cavolo viola o i ravioli di caprino al burro, pere e amaretti (buonissimo, bilanciato e non eccessivamente dolce come potrebbe sembrare). Il tutto servito nei tempi giusti per farvi rientrare al lavoro, ma anche lasciarvi la voglia di tornare per la prossima pausa pranzo.

Unica avvertenza, per cui magari sceglierete alla fine di venirci la sera: il vino sfuso della casa è beverino e alla fine del pasto sarete premiati con un bicchierino home made di liquore alla genziana.


All images © 2023 Mirko Mina

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