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Le chiese gemelle di Milano: l’Incoronata

Rosa Giulia Luppino Pubblicato il 9 Giugno 2019

Due porte, due rosoni, due absidi e due altari, ma un solo campanile. All’Incoronata da una chiesa ne è nata un’altra, che poi è stata unita alla prima per ordine di una duchessa tradita che voleva ricordare a tutti, in modo plateale, l’unione sacra con suo marito, il duca Francesco Sforza.

Chiesa di Santa Maria Incoronata
Corso Garibaldi 116 | Milano
MM2 Moscova

Lu – Do | 7:30 – 12:00 / 16:00 – 19:00 (variabili)

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Incoronata_Milano_facade

Una chiesa contro i pettegolezzi di Milano

Bianca Maria Visconti, moglie del duca Francesco Sforza e figlia illegittima del precedente duca Filippo Maria Visconti, era una donna colta, intelligente e con una spiccata abilità politica. Nella Milano del Quattrocento i pettegolezzi sulla fedeltà del marito erano all’ordine nel giorno e Bianca decise di porvi fine una volta per tutte con una soluzione plateale e sicuramente fantasiosa.

Circa a metà di Corso Garibaldi, oggi vivace e raffinata area pedonale, sorgeva un’antica chiesa a unica navata, intitolata a S. Maria di Garegnano. Nel 1445 la Congregazione Lombarda dell’ordine di Sant’Agostino avviò alcuni lavori per ampliare il convento e la ristrutturazione terminò nel 1451, anno in cui Francesco Sforza fu insignito dell’investitura a duca di Milano (e da questo momento la chiesa cambiò nome in “Incoronata” in omaggio al nuovo duca).

Una decina di anni dopo, nel 1460, Bianca Maria Visconti, con una mossa tanto astuta quanto bizzarra, decise di far costruire una nuova chiesa intitolata a San Nicola da Tolentino, sul lato destro di quella dedicata al marito e del tutto identica ad essa. La facciata venne quindi raddoppiata unendo di fatto le due chiese in un unico edificio: in questo modo le chiese gemelle avrebbero per sempre ricordato a tutti, senza alcun dubbio, l’unione e l’amore della coppia.

Incoronata_Milano_Garibaldi

Doppia chiesa, doppia vita

Oggi il complesso si presenta come un’unica chiesa in stile gotico lombardo, con due navate e pianta quadrata con cappelle laterali. Gli absidi sono due, così come gli altari: quello di sinistra in stile neoclassico e quello di destra in stile barocco.

Incoronata__Milano_interno

Come tutte le chiese milanesi, anche questa nel corso degli anni è stata rimaneggiata, cambiando spesso destinazione e diventando così, di volta in volta, magazzino, lazzaretto, caserma e addirittura un carcere. Sul retro troverete ciò che rimane del convento agostiniano, il chiostro e la Biblioteca Umanistica, spesso utilizzata per concerti di musica sacra o eventi.

Al centro della facciata spicca ancora oggi lo stemma del “biscione” della casata viscontea che, come un sigillo di cera lacca, sembra quasi unire le due chiese, come marito e moglie. Chissà se gli sforzi della povera Bianca siano serviti a mettere a tacere le voci sulla fedeltà del marito e, soprattutto, a porre fine ai suoi continui tradimenti.

Incoronata_Milano_biscione

All images © 2019 Giulia Luppino