Libreria Therese: la piccola Manhattan dei libri

Laura Cappelli Pubblicato il 10 Maggio 2019
libreria therese a torino

Se non sei di Torino, una Mole e due fiumi aiutano. Maschio galante e cascamorto lui, femmina ribelle e di montagna lei, Po e Dora sanno sempre indicarti dove andare. In caso di nebbia o malinconia poi, basta alzare gli occhi al cielo e guardarsi attorno: i 167 metri di madamin voluti dal signor Antonelli sono un gigante GPS in muratura. Da quando vivo qui – due anni scarsi – ho segnato su un quaderno tutti i punti da cui la Mole si faceva viva per venirmi in soccorso. Ed erano talmente tanti che, a un certo punto, ho perfino pensato che Lei fosse viva e capace di spostarsi di continuo e di ingannarci tutti.

Ed è stato così – in modo agile e rassicurante – che la Mole si è guadagnata tutta la mia simpatia. Ma questa è un’altra storia. Quella che vi raccontiamo oggi, invece, parla di una governante che spolverava libri e di un zona della città che dall’alto sembra un triangolo – come Manhattan, ma microscopica – dove fili di tram si intrecciano a palazzi e romanzi. E dove le persone entrano ed escono come navi in un porto. Lentamente, avventurosamente, portando e prendendo storie. Abbracciati da due fiumi, poco distanti dalla Mole, vi diamo il benvenuto nella piccola libreria Therese.

Libreria Therese
Corso Belgio 49 bis\a | Torino
info@libreriatherese.it | 011-882-631

Lunedì – Sabato | 9.00 – 20.00

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3 motivi per cui andare alla libreria Therese:

  • Perché Davide e Sara hanno sempre una storia da consigliarvi. E una da ascoltare
  • Perché è un posto serio e divertente assieme. Incredibile, ma è così
  • Perché fa parte del circuito delle librerie indipendenti di Torino: roba bella, va premiata!

Signora Therese, signorina Theresina

La signora Therese é la protagonista di un vecchio romanzo di Elias Canetti. Davide il librario l’aveva trovata molto divertente questa tizia furba e lamentosa. Così 12 anni fa aveva deciso di dedicarle una libreria, proprio in un angolo di Vanchiglietta, che è una specie di rive gauche di Vanchiglia. In un quartiere “trafficato e rumoroso” – ma io che sono romana lo reputo un angolo di pace – questo labirinto di ripiani e pagine chiamato Therese, è un bel posto dove andarsi a rifugiare. Un angolo per perdersi o trovarsi. Ma poi c’è differenza?  Lo sanno bene gli abitanti della zona, chi scende apposta dalla Collina, chi arriva sfrecciando in bici dal Lungodora, chi abita al piano di sopra, chi fa sosta qui prima di un film ai Fratelli Marx: per la Therese, vezzosamente Theresina, vale sempre la pena fare un viaggio.

E infatti qui, praticamente ad ogni ora, c’è qualcuno a curiosare fra gli scaffali o in fila davanti al bancone, quasi segreto, mimetizzato. Dall’angolo nascosto dietro la cassa, spuntano a turno Sara o Davide e le loro storie rilegate. Sul libro più bello scritto su Torino, sull’ultima raccolta dedicata a David Foster Wallace, su quell’Adelphi giallo denso denso. E su quella volta in cui un’amica, per convincere Sara a leggere un libro molto grosso, glielo ha portato diviso in tre pezzi. Perché i libri sono simboli ma poi sono cose, sono pagine ma poi sono anche vite. E ognuno li prende e li porta via come vuole e come può.

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Il posto delle storie e delle persone

L’altra cosa che sa bene chi conosce la Therese è con quanta passione – seria e scanzonata assieme – la ragazza bionda e il signore saggio gestiscono tutta la faccenda. Preparati, simpatici, dedicati, allegri, inventano iniziative da non perdere, chiacchierano fitto con gli altri librai torinesi e trattano questa libreria come una casa. O come una bottega dove sposti gli attrezzi, sudando. O come un salotto dove ti vedi con gli amici. Di quei salotti, però, dove puoi mettere i piedi sul tavolo. Dove c’è sempre qualcuno che fa la battuta giusta, qualcuno che porta i grissini e il vino, qualcun altro che si ferma in un angolo a pensare. E poi ci sei tu, che ti guardi intorno e apri un libro, due, tre, e ti senti in pace con te stessa.

Al sicuro, al riparo, all’avventura, fra le mura solide e mobili della piccola libreria Therese.

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