Luppola | Dal beer truck alla birra genovese che sarà leggenda

Sara Rosellini Pubblicato il 29 Aprile 2021

C’è chi per hobby gioca a tennis. Chi gioca alla play. Chi ancora legge un libro o porta a spasso il cane. Poi c’è anche chi si piazza sul divano, telecomando nella mano destra e birretta in quella sinistra, occhi incollati allo schermo sull’ennesima partita di calcio.
Carlo NO, non è una di queste persone! Ed è proprio prendendo spunto dalla birra, tenuta da questo ipotetico italiano medio nella mano sinistra, che voglio raccontarvi cosa si è inventato Carlo per “occupare il tempo libero”.
Partendo dall’idea che per stare bene basta la giusta compagnia e una buona birra, ha pensato di creare un Beer Truck.

Luppola
Sede Operativa Via Assarotti, 32
3460937712

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Nasce così l’idea di un concept pub, “un’ape itinerante-spillatrice di birra” che ci da la possibilità, soprattutto in questa stagione, di non rinchiuderci in un locale ma di trasformare in locale ogni piazza, lungomare e via che vogliamo. Come una vera e propria ape che si poggia di fiore in fiore, l’ape Luppola si sposterà di location in location insomma.
Prenotabile per eventi, feste di compleanno, team building, matrimoni e grigliate in giardino di quelle col botto, l’apetta Luppola vi raggiungerà in ogni dove e farà il suo compito come spillatrice di birra egregiamente bene, parola di stradaria!!
Ma dove potrete trovare Luppola Beer Truck?! Da questo week end per tutta l’estate sarà nel nuovo dehor di Eataly all’aperto. Combo perfetta per gustare un’ottima birra Luppola insieme a sfiziose prelibatezze!

Ora vi starete chiedendo, un articolo intero per parlarvi di un beer truck? Ovvimente no. Carlo e il suo giovane team hanno ritenuto valido offrire un servizio più ampio. Hanno deciso di far produrre la loro birra personale marchiata Luppola.
Ora vi racconto tutto!!

Il mito

Sì, ho iniziato questo paragrafo col titolo “Il mito”, non a caso! Non ho intenzione di mischiare il sacro col profano ma di raccontarvi come nasce questo oro liquido di birra. La passione per il territorio ligure, con i suoi colori e profumi intensi, materie prime intrise delle proprietà organolettiche di questa terra, sono state unite alle tecniche di rifermentazione, sia in bottiglia che in fusto. Ciò ha spinto a produrre e ad ottenere birre non pastorizzate dal carattere forte, distinto e in grado di evolvere nel tempo.

Questa storia è il racconto di un mito. Di quelli dell’Olimpo, con Zeus, le Ninfe e quei bellocci e spocchiosetti degli Dei. Le Dee altezzose ma delle gnoccolone da paura.

Luppola Dea

Nasce proprio qui la loro prima birra: Dea. Una Golden Ale tutta artigianale e frizzantina, ideata da menti genovesi e realizzata in un birrificio di Sanremo. Una birra dall’ugola d’oro?!
Il mito intorno a Dea narra che dall’incontro ravvicinato di Lammas, Dio del Grano e del malto d’orzo, e della bella Ninfa dell’acqua, Melite, nasce questo nettare ambrato. Uniti dalla passione, in un ballo frenetico e sensuale, la vicinanza dei loro corpi, delle loro mani a ritmo di foxtrot, esplodono in una schiuma bionda. Nasce così Luppola, Dea della Festa, del divertimento e della birra.
Altro che no Martini No Party, se non c’è Dea non c’è festa!

Luppola Flora

Ma rimanete concentrati e tenetevi forte fortissimo perché sto per comunicarvi che la famiglia delle birre Luppola si allarga.
Proprio in questi giorni hanno introdotto sul mercato un’altra loro creazione: Flora.
Witbier Blanche dalle note aromatiche di maggiorana, rosmarino, salvia e miele rievoca fortemente i sapori della nostra terra e della nostra cucina.
Il mito racconta che in una sera di inizio primavera, tra le dune di sabbia, la giovane Dea sentì per la prima volta nell’aria il profumo di fiori, delle erbe aromatiche come salvia, maggiorana e rosamarino. Capì che, nonostante le grandi feste che era solita organizzare, mancava qualcosa. Seduta accanto a un bocciolo ancora chiuso guardò l’orizzonte al tramonto e il fiore sbocciò. Esattamente in quell’istante dalla corolla del fiore nacque Flora, Dea del profumo, delle erbe aromatiche, dei fiori e della complicità.

Direi che questa storia è perfetta da raccontare alla vostra lei, comodamente seduti guardando il tramonto dal belvedere di Spianata e tac..effetto sorpresa stapperete la birra Flora e il successo sarà assicurato.
Flora is the new champagne!

Ma rimante comunque sintonizzati su questi schermi perché, spoilerone degli spoileroni, pare che a breve i ragazzi Luppola proporranno una terza tipologia di birra che emergerà direttamente dalle acque del mare, come una ninfa. Stay tuned!

Personalizzazione della bottiglia e packaging

Un’altra cosa che per me, e per il mio senso estetico, non è da trascurare, è il packaging dell’etichetta. Bello, veramente bello impossibile, come cantava una giovane Gianna Nannini.
Sotto la scritta Luppola trovate il volto di Dea, coi capelli bruni raccolti e intrecciati con tralci di luppolo. Un’acconciatura da urlo. Il décolleté, ricoperto anch’esso di tralci di luppolo, e labbra rosse fuoco ad aspettare il bacio del bel Lammas. Tutto su uno sfondo bianco in contrasto col classico colore marrone della bottiglia della birra.

Flora, invece, crine biondo (Blanche appunto) selvaggio, con una coroncina anni ’60 figlia dei fiori. E chi più di lei lo è veramente!? Occhio felino e volto incorniciato da fiori colorati ed erbe aromatiche.
Direi che potete scegliere tra una bruna o una bionda ma state pure certi che cadrete sempre e comunque in piedi!

Ma non finisce qui. Le bottiglie, su richiesta, possono essere personalizzate. Potrete concordare con lo staff la quantità, la grafica e tutto quanto per l’occorrenza!

C’è chi dice che il nettare degli dei sia il vino, altri sostengono che sia latte e miele ed altri ancora parlano dell’idromele. Noi sicuramente sosteniamo, soprattutto dopo aver conosciuto questa realtà, che sia senza ombra di dubbio la birra, Luppola ovviamente?
E voi? Che aspettate ad assaggiare la vostra DEA?


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