Fino a cinquant’anni fa o anche meno, questa zona di Torino era ancora brulicante di vita operaia, suoni di sirene davano l’avvio ai turni di lavoro già dalle prime ore del mattino, bisognava svegliarsi presto, bisognava correre al lavoro. Uomini, donne e giovani immigrati, dal sud Italia come molti dei nostri nonni, oppure da altri paesi, lasciavano i loro piccoli e modesti appartamenti per passare la giornata chiusi in ambienti caldi, forse troppo in estate, e probabilmente molto freddi in inverno, rumorosi e maleodoranti…
Valentina e Mike
Due passi nel quartiere Aurora
Ora l’industria è sparita, ma la trama storica degli edifici che ospitavano le grandi aziende italiane restano, restano per far ricordare, restano per essere riusati.
Abili architetti trasformano la materia, ciò che prima era un luogo di fatica diventa ora un accogliente angolo di pace, con spazi verdi, luminosi e, a volte, anche molto lussuosi.


Il nostro percorso, molto insolito, vuole farvi scoprire e riscoprire un pezzo di città che sta rinascendo dalle proprie ceneri, e per alcune realtà dalla polvere… di cacao!

Avete capito bene, proprio di cacao stiamo parlando e nello specifico della celebre ex-fabbrica di Cioccolata Tobler (e siamo sicurissimi che tutti voi almeno una volta nella vita avrete comprato una barretta del mitico Toblerone).
Purtroppo di cioccolato ad oggi (e con nostro estremo rammarico) non se ne vede l’ombra in questi spazi ma si intravede un cambiamento piuttosto esponenziale.
La fabbrica si è trasformata in un angolo residenziale di pace e relax, tra il profumo dei gelsomini e della lavanda quasi in fiore, ci si può cullare dal suono dello specchio d’acqua che in estate diventa una piacevole oasi fresca e protetta, circondata da una corte che ospita luminosi appartamenti.

Ex Tobler è un ambiente incantevole, il blu ceruleo e il rosa pastello delle pareti si mescolano creando nuove forme dell’abitare, un abitare moderno, condiviso, tra le pareti di un luogo che continua a raccontare una storia, per mantenere memoria.

Ritornando su corso Regio, dopo aver superato via Pisa con la sede dello IAAD, progetto di recupero di Cino Zucchi e Picco architetti e la nuovissima Nuvola Lavazza, ci dirigiamo verso corso Brescia dove incontriamo un edificio apparentemente un molto anonimo, ci ricorda un po’ i biscotti “brutti ma buoni”, per restare in tema culinario.
Esternamente la costruzione è molto semplice, industriale, ma tra le grate proviamo a scrutare attentamente l’interno, dove si nasconde un meraviglioso intervento di recupero: EasyDora.


Una struttura a shed dove un tempo venivano fabbricati articoli di gomma ora è stata recuperata e trasformata in loft che ti fanno sognare anzi, vivere la reale integrazione tra ex architetture industriali, ciminiere, e l’abitare in una piccola comunità con rigogliosi giardini.

L’abitare in un luogo dal passato così diverso ci ha entusiasmato cosi tanto che abbiamo deciso di proseguire verso Zucca architettura factory a pochi passi di distanza, in Via Mottalciata.
Dall’esterno sembra davvero una casa bellissima, situata all’interno di vecchio opificio di inizio Novecento e nascosta dietro ad un grande cancello dal quale Mike, da vero architetto curioso, ha tentato sbirciare.

Che cosa avrà visto?


Nulla che non potrete vedere anche voi in occasione della II edizione di Open House Torino. Il 9 e 10 giugno arete infatti la possibilità di scoprire oltre 140 luoghi aperti in visita gratuita fra edifici storici e contemporanei, giardini, parchi e nuovi luoghi di lavoro.
Se siete curiosi di scoprire la zona Aurora a piedi vi consigliamo di seguire il nostro itinerario, alla scoperta di come vecchi spazi di lavoro siano stati rivalutati e trasformati in nuovi edifici all’avanguardia.
Fateci un salto anche voi!

All images © 2018 Valentina Brancaleon, Mike Negrello & Openhouse