Otto Finestre, uno spazio aperto alla conoscenza

Gaia Sandrelli Pubblicato il 10 Luglio 2023

Verso la fine del 2018 Angelo Rasero rivoluziona il piano terra della Casa degli specchi di Torino – progetto di Elio Luzi all’inizio degli anni 60 del ‘900, all’incrocio tra via Saluzzo e via Donizetti – e lo trasforma da negozio commerciale a spazio privato. Una casa, ma non solo. Uno spazio espositivo unico nel suo genere, grazie alle grandi finestre che circondano il perimetro esterno della casa.

Otto Finestre
Via Saluzzo 88 | Torino
335 7667982 | info@ottofinestre.com
Orari: su prenotazione
ingresso: gratuito
Sito | Instagram

otto finestre
otto finestre

Otto finestre e non vetrine, mi raccomando!

Il nome del progetto, infatti, deriva dalle grandi finestre che sono presenti sui due lati esterni dell’abitazione. Da vetrine sottili che mostravano zoccoli Scholl di una parafarmacia, a finestre solide e antiriflesso, con lo scopo di proteggere lo spazio interno, chiuso e intimo. Pareti scorrevoli in ferro e vetro enfatizzano il distacco tra dentro e fuori, le quali creano una zona neutra, ideale per esporre opere d’arte contemporanea. Quando ho visitato lo spazio erano in mostra due fotografi, Lorenzo Pingitore e Alessandro Vasapolli. Una mostra che si può vedere liberamente, senza code e senza biglietto; finalmente l’arte diventa usufruibile a chiunque, spiegata in modo chiaro e diretto attraverso il sito internet, raggiungibile con un QR code attaccato sui vetri. Così facendo le finestre tanto agognate tornano a essere vetrine, ma di uno spettacolo unico e personale, mantenendo il distacco dal contesto privato.

Parlando da curatrice e persona attirata dalle sfide difficili, trovo l’idea molto stimolante. Superficie limitata, grande esposizione e colori ben definiti sono le caratteristiche che dominano l’esposizione. Grazie a queste prescrizioni il lavoro diventa più complicato, coinvolgente, per chi allestisce le opere e per chi le ammira subito dopo.

otto finestre

Il cuore della casa

Vengo accolta da un marmo scuro, pareti scure e da acciaio e ferro nero, ma proprio per questo mi sento all’interno di un ambiente vivo e vissuto. Al centro spicca un grande tavolo minimal ma imponente, con sedie diverse, alcune di design, altre come le tipiche sedie che i nostri genitori hanno nel tinello della casa. La cucina è composta da vecchi mobili modificati e restaurati, seguendo così un file rouge che accompagna l’arredo fisso e mobile della casa. Infatti, ogni suppellettile è opera di artigiani, come la grande libreria presente in tutto lo spazio. Una libreria volutamente vuota, così da non diventare un divisorio, ma rendere lo spazio ancora più dinamico e usufruibile.
Accanto al divano perfettamente fuori stile, è posizionato il piano bar, situato appositamente sul lato della casa che si affaccia su Via Saluzzo, una delle zone torinesi famose per la movida serale.

otto finestre
otto finestre
otto finestre

Forse la luce in fondo al tunnel?

Angelo crede in questo ambiente e proprio per questo ci tiene che anche gli altri abbiano la possibilità di usufruire dell’energia che fluttua nella casa. Le sue parole mi hanno fatto ben sperare per noi giovani che cerchiamo un aiuto per emergere: vuole che la sua casa, il suo spazio privato, diventi un luogo di scambio e di dialogo. Una realtà differente, una realtà nuova, un’idea nuova.
Visitare questi posti fa bene a tutti, a chi ha investito tempo per dare un’opportunità in più, e a chi va a visitarlo, per entrare in contatto con una visione che pensava non esistesse.

Cosa fare dopo? Non dimenticarla, magari spargendo la voce, davanti a un buon calice di vino. Dove? Qui i nostri migliori consigli in San Salvario!


All images © 2023 Stefano Pucci

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