Caro diario,
Confesso che ultimamente mi sono sentita un po’ smarrita… l’ultimo B-lockdown mi ha quasi trasformata in una gorgone mitologica dai capelli arruffati, maglioni oversize, pantaloni mosci e calzettoni ciancicati; ho sviluppato una dipendenza dal canale 33 del digitale terrestre e un rapporto simbiotico con Benedetta Rossi (unico credo). Tanto da illudermi che auto-produrmi pane/pasta/pizza e focaccia (seppur con risultati apprezzabili) fosse sufficiente e riempitivo della semi-vita che ognuno di noi sta conducendo.
“Tu chiamala se vuoi sopravvivenza” cantava Battisti… no?
E nel mezzo del cammin di questa vita mentre mi trovavo tra i pensieri di una selva oscura e la diritta via era smarrita, ecco la mano di “una vegetariana in Italia” venirmi in soccorso riportandomi sulLe strade di Torino.
Pizzeche e vase
Via San Pio, 7D | Torino
011 1971 4803
In zona gialla
Lu – Do | 12 – 15 / asporto 19 – 22 / delivery 19 – 00
Prezzo | Agerola (margherita con grana grattugiato): € 5,80
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Tarantéll e presép
Varcata la soglia di Pizzeche e vase veniamo accolti da Luigi detto “Ciccio” che con fare teatrale ci fa accomodare a tavola e al quale chiedo subito l’origine del nome della pizzeria:
“Pizzeche e vase [nun fanno purtose] (strofa di una canzone riportata al fondo del loro menu ndr) è il nome che ci ha proposto un nostro affezionatissimo cliente trans e siccome a Napoli i femminielli sono molto rispettati e portano bene, l’abbiamo ascoltato”.
C’è da fare una premessa: volevamo mangiare “il giusto”, così mentre aspettavamo di entrare abbiamo scelto un antipasto e una pizza che avremmo diviso da bravi amici…
SPOILER: siamo usciti con la pancia in mano e una doggy bag.
Senza farci dire nè A nè B è arrivata una focaccia di benvenuto, sottile e morbida con pomodorini e rucola che ci ha fatto riappacificare col mondo.
E visto che siamo “veziusi” -viziosi- ci siamo fatti arrivare comunque il cuoppo di fritti misti (montanarine/arancini/crocché/mozzarelline e calzoncelli). Le foto parlano da sole, ma per rafforzare il concetto vi dico solo che Mirko l’ha definito “PREPOTENTE”! If you know what i mean…
Stare qui è come chiudere gli occhi e attraversare San Gregorio Armeno tra le statuine della Royal family, Ghali e Papa Francesco, sacro e profano si fondono in una tarantella di colori e odori… e infatti con l’arrivo della pizza arrivano anche tutti i personaggi del presepe, dai popolani a pulcinella (l’essenza stessa di Napoli mezzo uomo e mezza donna, madre e padre insieme). Ciccio ci allestisce un set accattivante per le nostre foto attirando la curiosità dei nostri vicini di tavolo.
Melanzane rigorosamente fritte su fondo di pomodoro, fior di latte, basilico e grana grattugiato… una poesia di Eduardo De Filippo recita:
“Ah… si putesse dicere
chello c’ ‘o core dice;
quanto sarria felice
si t’ ‘o sapesse dì!”
Noi possiamo dirvi che la nostra pancia era felice ora tocca a voi smentirci o confermare!
Se l’articolo vi è piaciuto pollice in su, io faccio “cuscì” voi com’è che fate?
All images © 2021 Mirko Mina
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