Nel mezzo di uno dei quartieri più alternativi di Torino, vista Mole, si trova uno degli snodi commerciali più importanti nel panorama vintage torinese. Buongiorno Sin Control, benvenuto stile. Rigorosamente rumoroso, decisamente sopra gli schemi. Ovviamente in Vanchiglia.
Breve racconto non necessario dell’autore
Negli anni in cui ho vissuto a Torino prima dei miei vari cambi di residenza ero restia a tutto ciò che fosse usato. Come se il fidanzato che ci troviamo non lo avesse mai conosciuto nessuno prima di noi, come se qualcosa che avesse un passato non fosse altrettanto importante di qualcosa che una vita precedente non l’ha mai avuta.
Sì, ho paragonato un vestito a una persona.
Strabiliante come Sin Control sia piccolo, ma estremamente fornito. Specializzato, a parare mio, tra gli anni 80 e 2000 la selezione che si presenta è invidiabile alla cabina prova del Diavolo Veste Prada, dove Andrea cambiava il suo stile con il campionario dei servizi fotografici. Il montone è una cosa seria, il vestito di velluto alla Buffy lo è altrettanto, la gonna a quadretti di Rachel di Friends è icona; tutti capi assolutamente rintracciabili con una vasta selezione di taglie.
Sin Control: un disordine perfettamente calibrato
Da visual merchindiser quale sono, la prima volta che sono entrata da Sin Control ho pensato “ok, non troverò niente”. Non perché realmente non ci fosse niente, semplicemente fatico a trovare pezzi che mi piacciono quando le cose non seguono un criterio espositivo ben definito. In realtà una volta allenato l’occhio ho individuato le selezioni per categorie e per capo di abbigliamento. I vestiti sono isolati, le camicie vicino ai pantaloni e alle gonne, le giacche in fondo con i capi più pesanti. Tutto chiaro, ovvio.
Sulle pareti una magia di pezzi unici tra videogiochi, cappelli, modellini ancora incartati, che contribuiscono a farci rivivere una giornata di primavera sulla Rambla.
Il vintage era noioso e noi abbiamo vinto:
Martina, la proprietaria, mi racconta di quando anni prima, la vita in Spagna le abbia aperto le porte di una consapevolezza maggiore in un mondo che fino a un paio di anni fa veniva considerato di nicchia. Il second hand oggi sta crescendo a dismisura, come lo dimostrano le app come vestiaire e vinted, dove anche Sin Control spopola!
Esatto, non c’è solo la terra negozio a realizzare i nostri sogni proibiti, Sin Control si muove su diversi piani di vendita, scegliendo con cura i capi che intente mettere su uno specifico mercato. Oggi Sin Oontrol è cresciuto, con Martina si sono aggiunte: Giulia, social media strategist; Alexandra, Stylist, Content creator; Karish, supervisore dell’ e-commerce e ultima, ma non per importanza, Alessandra, Sale Assistant!
Un mondo fatto di contrasti e libertà, sapersi esprimere attraverso i vestiti ci rende consapevoli di quello che siamo, farlo in un ambiente eclettico consolida ancora di più il valore che può assumere un capo. In questo caso vintage o second hand.
La soluzione per tutte le tasche
Le diverse app su cui si muove Sin Control permettono di soddisfare diversi mercati, dal più costoso e ricercato (dai un’occhiata al loro sito qui), con i pezzi vintage relativi a grandi firme o edizioni speciali, a quello più commerciale. La bravura con cui il team ricerca i pezzi indica professionalità e grande conoscenza della materia. Il vintage non è solo rivendita di capi nella forma più basic possibile: non ho posto, me ne libero. È costruzione e interpretazione di un periodo storico in formato tessile.
Ricercare una collezione senza punti di riferimento temporali o di trend sconfina davvero nella sola capacità di immaginazione e di interpretazione di chi sceglie cosa mostrare a chi, un domani, indosserà di nuovo quella pelliccia (sintetica) riscrivendoci un’altra storia.
Se non è cinema questo, ditemi cos’è.
(musiche conclusive)
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