[CHIUSO] Sorij Torino – Morsi e sorsi dal Piemonte

Valentina Brancaleon Pubblicato il 29 Luglio 2019
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Sorij – Ristorante Piemontese ed Enoteca
Via Matteo Pescatore 10/c | Torino
Tel 011 884 143

Lunedì – Giovedì | 18.30 – 23.00
Venerdì – Sabato | 12.00 – 14.30 & 18.30 – 23.00
Merenda Sinoira | 18:30 – 20.00

Prezzo | Menù degustazione 30€

Sito web | Facebook |Instagram

Sorij la vigna meglio baciata dal sorriso del sole, oltre che il nome di questo locale storico in una delle vie più caratteristiche di Torino: da qui si intravede la collina, si sente il rumore del Po’, si respira l’essenza della città, di ieri e di quella che viviamo oggi.

Lo ammetto, sto per parlarvi di un posto che rappresenta per me l’essenza della “torinesità” e di quella che è stata la mia vita torinese. Al di là del sentimentalismo, il Sorij è proprio il posto da consigliare agli amici che cercano il posto in cui mangiare bene piemontese e bere ottimo vino. Io li mando sempre qui, quello che non gli dico è che avranno un’esperienza molto più ampia rispetto al “semplice mangiare piemontese”. Loro ne restano sempre entusiasti. Diciamo che io non ho mai avuto dubbi, con il Sorij vado sul sicuro.

Al Sorij vi lascio in buone mani

Avete mai pensato a cosa vi fa tornare in un locale? Che sia un bar, un ristorante o un negozio, pensateci bene. Sicuramente badate alla qualità dell’offerta e del prodotto, oltre che al prezzo, indiscutibilmente importanti… ma cosa vi fa tornare davvero sono le persone.
Anche nella ristorazione, il fattore umano è tutto. Serve passione nel fare il proprio mestiere e serve soprattutto saperla trasmette a chi siede al tavolo, a chi è lì per farsi raccontare una storia. Una storia che per essere indimenticabile va’ assaporata con tutti i sensi: occhi, naso, bocca e orecchi. Ecco perché amo il Sorij.

Dimenticate l’apericena e venite al Sorij per la Merenda Sinoira

Prendete un bel dehor estivo in questa via adorabile dietro piazza Vittorio e l’appuntamento piemontese per eccellenza: il gioco è fatto. Qui si fa la Merenda Sinoira! Dalle 18:30 alle 20:00 potrete allietare il vostro palato con otto assaggi tipici regionali che vanno dal classico antipasto alla piemontese, all’insalata russa, acciughine al verde, salsiccia di Bra e nocciole, insomma, tutti prodotti piemontesi che Piero, il titolare del locale, ama scovare tra piccoli produttori del Piemonte (e non solo) e portarli sulle tavole del Sorij.
Sulla tavolozza dei formaggi potete ammirare: Toumin dal Mel stagionato, Toma di capra della Valgrana, Dolce di pecora della Val Varaita, Blu di pecora e caramello al peperoncino (pazzesco da accostare ai formaggi!).

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La Merenda Sinoira del Sorij, dalle 18:30 alle 20:00

Sorij, cucina Piemontese creativa, mai banale.

Questo è un ristorante dalle radici Piemontesi che non ama stare fermo ma evolversi di continuo, crescere e sperimentare. Non sembra a vederlo oggi, completamente rinnovato, ma il Sorij è stata una delle prime vinerie della città. In 20 anni si è trasformato da vineria a piola, a ristorante con cucina piemontese innovativa con cantina che vanta fino a 350 etichette di vini.

Il menu è essenziale e ben studiato. Quattro antipasti, quattro primi e quattro secondi, tre dolci tra cui farete comunque fatica a scegliere.

Non mancano ovviamente i grandi classici come il vitello tonnato più buono di Torino (sì, l’ho detto). Cotto a bassa temperatura per ore che viene servito nel suo rosa candido, guarnito da una salsa tonnata alla vecchia moda torinese: puro paté di tonno preparato con sedano, carota e cipolla della cottura del girello. Il cappero? Lo troverete in cialda a rappresentare la croccantezza del piatto.

Il vitello tonnato è stato approvato dal nostro Fabio Rovere in persona.

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Il Vitello Tonnato del Sorij, per me, il più buono di Torino.

Altro indimenticabile, un “Pane, Burro e Acciughe” decisamente non convenzionale, composto ma un millefoglie di pane al bagnetto rosso con acciuga del Mar Cantabrico, bagnetto rosso in purezza e burro Guffanti montato (un burro pazzesco che si trova non troppo lontano dalle mie zone), portulaca e acetosella selvatica a guarnire.

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Pane, burro e acciughe del Cantabrico

Finita la serie pazzesca di antipasti, lo Chef Andrea Fasano porta al tavolo “Fagiano, fragole, sambuca“, un piatto deciso reso armonioso dalla dolcezza delle fragole.
Il paté di fagiano è servito su una base di pasta sablé salata, accompagnata un chutney di fragole, Sambuca e aceto Barbaresco. Il piatto è completato da fragole in purezza, fiordaliso, menta e tagete. A finire fave di cacao croccanti. Non sono una fan dei paté, né avevo mai assaggiato il fagiano: oggi mi sto chiedendo che cosa io abbia mai aspettato. Che bomba!

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Fagiano, fragole e Sambuca

La tradizione qui ha uno stile unico e personale

Siamo già estasiati da questo inizio serata e ancora deve arrivare la parte più bella (o meglio, quella che io preferisco): i primi. Si parte con un un grande classico che qui riesce comunque ad essere sorprendente: i Ravioli di tomino al verde. Un’impasto fatto come da tradizione piemontese: 40 rossi d’uovo, farina e sale, stesi con amore e maestria, ripieni di tomino e guarniti con pesto di salsa verde senza acciuga (amici vegetariani, questo piatto è anche per voi) e fiordaliso. Un piatto che sa essere deciso e poi anche delicato e poi lo vogliamo dire? Anche indiscutibilmente bello. Non credete?

Non solo pasta al Sorij, nel menu estivo potrete godere di undici verdure e legumi diversi nello stesso piatto con l’Orto variegato e pane arso alle nocciole. Questo è un piatto vegano, composto da una base di zucchina gialla e undici verdure coloratissime di cui si percepisce davvero ogni singolo sapore. La parte consistente del piatto è anche quella che rappresenta le origini lucane e pugliesi dello Chef Andrea, i crostini di grano Arso e nocciole. Il lieve sapore di bruciato di questa farina, rende questo piatto ancora più rustico esaltando la bontà naturale degli ingredienti dell’orto.

Una jam session tra tradizione e innovazione, qui al Sorij

Quando Andrea mi ha descritto la cucina del Sorij come una “jam session”, io l’ho trovato geniale e azzeccato. La tradizione c’è e ci sarà sempre, ma qui non ci si annoia mai, men che meno in cucina, dove la voglia di sperimentare e intrattenere gli ospiti con qualcosa di innovativo è sempre accesa. E allora ecco che nella carta dei secondi compare il “Tonno di coniglio e coniglio di tonno“, un gioco di parole? No, uno dei piatti più memorabili del Sorij. Un piatto di terra e uno di mare serviti in un simpatico gioco di apparenze. Ma non sarà necessario convincere le vostre papille, ne rimarranno estasiate!

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Anche nei dolci, il Sorij ci sa fare. Prendiamo la Frolla di nocciole, gianduja, gelato al lampone. Come arriva al tavolo penso a quanto nei dolci sia importante l’impatto visivo e questo dolce è esteticamente perfetto e armonioso. Ci va’ davvero poco a scoprire che si tratta di puro godimento dal primo all’ultimo cucchiaio: pasta sablè alla nocciola, all’interno gelato al lampone, attorno mirtilli, lamponi, more, fragole di bosco, fragole e all’interno una pallina di ganache al gianduia con granella di nocciola.

Il dolce epilogo per questa cena “immensa”, in tutti i sensi.

350 etichette di vini, posson bastare?

Io, Fabio e Bia siamo decisamente estasiati da questo percorso sensoriale e, non ve l’abbiamo detto prima ma, insieme a ogni portata di questa cena, Piero Primatesta, quel grand’uomo che gestisce il locale insieme alla moglie Silvia, ci sta raccontando e rabboccando i calici a ogni piatto con dei vini pazzeschi e super azzeccati. Vorrei raccontarvi i più significativi, così, se una sera ci andrete a cena in dolce compagnia, sarete super preparati!

Langhe Favorita DOC La Contina 2018 & Merenda Sinoira
Un bianco piacevolmente secco aromatico da vitigno autoctono dell’Azienda Agricola Vitivinicola Bruno Franco di Canale, un vino fresco con sentori floreali perfetto per accompagnare l’appuntamento della Merenda Sinoira piemontese nella stagione estiva.

Silice Viticultores 2015 & Fagiano, fragole e Sambuca
Il Silice è un rosso fermo da vitigno autoctono della Galizia molto profumato con finale abboccato e speziato che accostato alla dolcezza di questo piatto risulta super azzeccato.

Domaine Dupasquier Savoie Mondeuse 2015 & Ravioli al tomino verde
Vino francese rosso rubino molto strutturato con una freschezza di beva che ricorda un po’ il Pinot nero. Piero ce lo serve volutamente freddo (non sopra i 18°, chiaramente) e si dimostra un bel rosso estivo a tutti gli effetti. Perfetto per l’estate e stupefacente accostato a questi ravioli piemontesi.

Vermouth di Torino Belle Epoque Luigi Spertino con Frolla di nocciole
Elegante e ricco, ottenuto da uve bianche secondo un’antica ricetta. Il Vermouth Belle Epoque non è solo un ottimo aperitivo ma è anche perfetto per la pasticceria secca e, of course, per questa frolla di nocciola, giuanduja e lampone.

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Attenzione, dopo questo percorso potrete vederci doppio o rischiare di perdere il treno per tornare a casa… ma ricordate, ne sarà valsa la pena.

Perché per le cose fatte bene, con amore e costanza ne vale sempre la pena.
Parola di Vale, Fabio e Gianluca. (ossia quelli de Le-Strade che magnano e bevono più o meno sempre).

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Ah, e a proposito di cose per cui vale la pena uscire di casa, Fabio e Bia hanno scritto un articolo tattico sui posti all’aperto dove bere bene in città.
Se non andate a leggerlo vi meritate gli apericena.

All images © 2019 Fabio Rovere