Nella piccola Parigi, che poi è Torino, ma è figo chiamarla così, nella zona che più centro non si può, in mezzo ai palazzi da veri borghesi, tipo FabioFacose, c’è anche una piccola Osaka, e quando dico piccola intendo proprio piccola (qui, per dare un’idea di quanto il locale fosse piccolo, avevo messo in dubbio il fatto che una famiglia meridionale al completo potesse entrarci ,ma mi hanno chiesto di togliere il paragrafo perché, dicono, che ai meridionali non piace sentirsi chiamare Terroni). Un localino che si discosta dalla nostra solita idea di ristorante Japponese, cioè sushi all you can eat da poracci in canna (That’s me!), ma che regala tanta gioia al palato quanto sentore di fritto a vestiti e capelli. Takoyaki Minamoto è l’avamposto dello street food made in Osaka, regno di sfere di polpo pastellate e dita unte di tebasaki karaage, ali di pollo fritte e immerse in salse da leccare pure il piatto. Siamo andati a provarlo qualche settimana fa, quando fuori c’era il sole e si respirava la prima aria di zona di giallo vestita.
Takoyaki Minamoto
Via Bogino 17/d | Torino
Zona gialla
Sabato – Domenica| 12.00 – 14.30
Delivery | 12.00 – 14.30 / 19.00 – 21.30
Prezzo | €
Sito | Instagram
Takoyaki Minamoto lo street Food giapponese a Torino
Entrando da Takoyaki Minamoto si viene catapultati in un mercato, strada o angolino di Osaka; il bancone a forma di bancarella da street food, il profumo (perchè di profumo parliamo) di fritto nell’aria, il suono delle polpette di polpo che sfrigolano sulla piastra in ghisa.
Takoyaki Minamoto nasce dalla volontà di far conoscere quel lato della cucina Giapponese, più street, ancora sconosciuto ai più. Frutto della passione di Federica per l’oriente e la sua cultura culinaria che, volata in Giappone per studiare la lingua, ha avuto l’ottima idea di portarsi dietro come souvenir un marito local e pure chef.
Leggo su un altro Blog che “Chiunque sia stato in Giappone, legga i manga o sia passionato di anime, conosce i takoyaki” direi allora che è proprio per questo che io di takoyaki non ne sapevo un cazzo; piccole polpettine sferiche tipiche della città di Osaka a base di Polpo, cotte su un ardente piastra e servite con salsa Otafuku, maionese e Katsuobushi (straccetti di tonno essiccati) che sembra una brutta parola, ma non lo è.
Ci tengo a dire che i takoyaki sono assolutamente ottimi ma la mia personal special mention se l’aggiudica il loro tebasaki, ali di pollo fritte e poi glassate di salse di vario genere e forma come quella al curry, al wasabi, alla salsa della casa (ottima) e alla guduriosa senape e miele, al solo pensarci sbavo sulla tastiera del Mac.
Altra variante del pollo che davvero vorrei affogarci dentro adesso è Tori Momo no Karaage, la versione light diciamo del tebasaki perchè il pollo viene solo fritto e non immerso nella salsa ma vi assicuro che di light non ha assolutamente niente e fa’ godere molto tanto.
Si chiude con una botta di glucosio,
Dorayaki e Mitarashi dango mochi, i primi dei piccoli pancake dolci
ripieni di Azuki, marmellata di fagioli rossi, oppure di nutella; i
Mitarashi invece davvero, con tutta la fantasia del mondo, non saprei
come spiegarli, dirò che sono morbidi, dolci, su uno stecchino e
sono buoni.
Te verde Giapponese a completare, quasi fosse il giro
d’amari.
Takoyaki minamoto è anche in delivery su Eat in Time e asporto in loco, ma se ne avete la possibilità fateci un salto nell’ora di pranzo che “se non puzzi di fritto, godi solo a metà”. Per tutti gli altri indirizzi sullo street food invece cliccate qua!
Cià.
All images © 2021 Fabio Rovere
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