Toppino Hats: l’arte della cappelleria artigianale unita alla creatività

Giorgia Ribaldone Pubblicato il 9 Novembre 2021

La cappelleria è un’arte molto antica che si tramanda da secoli di generazione in generazione. Un mondo affascinante e spesso poco conosciuto che si fonda su lavorazioni manuali, forme in legno e vecchi saperi. Veronica Toppino, costumista e modista di Torino, fondatrice del brand di cappelli artigianali Toppino Hats, è una delle poche portavoce di questa realtà.

Toppino Hats
I cappelli su misura sono realizzati su ordinazione presso il laboratorio artigianale di Veronica a Canale d’Alba (CN)
Negozi rivenditori a Torino: Parrot and Palm|Born in Berlin

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PS: per tutti quelli che come me ignorano la differenza tra modista e costumista, ecco una semplice ma esaustiva spiegazione in stile Wikipedia.
Modista: la figura artigianale che modella, confeziona, guarnisce o rimoderna cappelli e copricapi.
Costumista:  la figura professionale che si occupa di disegnare gli abiti di scena per uno spettacolo o un film, scegliendone lo stile, i tessuti e i colori, previo accordo con il regista e lo scenografo.

Dalla campagna del Roero a Londra, Roma e infine Torino

La Veronica bambina, cresciuta in una zona di campagna vicino ad Alba chiamata Roero, non immaginava che da grande avrebbe confezionato cappelli per lavoro. La sua professione, infatti, è il frutto di un lungo percorso di ricerca e scoperta iniziato sin da quando, ancora ragazzina, ricevette in dono da suo padre una macchina da cucire con cui realizzava vestiti ad uso personale.

La sua fantasia, unita alla smisurata passione per i mondi immaginari, l’hanno portata ad avvicinarsi al teatro. Così, dopo essersi laureata in Disegno Industriale al Politecnico di Torino, Veronica è volata a Londra per conseguire una specialistica in Costume Design al London College of Fashion. Qui ha trascorso ben cinque anni, dividendosi tra gli studi e il lavoro di assistente costumista per produzioni cinematografiche e televisive, installazioni artistiche e performance. In mezzo a questa moltitudine di stimoli creativi è nato e cresciuto il suo interesse per i cappelli, curioso accessorio che aiuta a celare o rivelare la personalità di chi lo indossa.

Una volta tornata in Italia, nel 2018, Veronica ha intrapreso un percorso formativo dedicato ai giovani talenti all’interno del reparto di costumi e sartoria dell’Opera di Roma. Una meravigliosa esperienza terminatasi prematuramente per la pandemia di Covid-19. Della serie ‘’non tutti i mali vengono per nuocere’’, il periodo di stop forzato ha incentivato il suo ritorno a Torino e la nascita di Toppino Hats. 

Per fare un cappello ci vogliono due giorni di lavoro e anni di ricerca

Quando non si è figli di cappellai o modisti, recuperare tutto il materiale necessario ad avviare l’attività non è impresa da poco. A Veronica sono serviti anni di ricerca sfrenata per i mercatini vintage di tutta l’Italia prima di trovare le forme in lego per realizzare i suoi cappelli formati. Per intenderci, i ‘’cappelli formati’’ sono quelli con la cupola semi-rigida. Questo modello viene realizzato su misura in circa due giorni, durante i quali si susseguono una fase di modellazione del materiale a caldo sulla forma, una fase di posa e una di fissaggio con materiali, naturali nel caso di Veronica, tipo la colla di pesce.

Toppino Hats

Le nuove collezioni

Al contrario, le collezioni autunno/inverno 2021 e primavera/estate 2022, si compongono principalmente di cappelli cuciti. Questi seguono un processo di lavorazione differente che si articola nelle seguenti fasi: prototipazione dei modelli e delle forme, realizzazione del cartamodello, sviluppo delle taglie e confezionamento.

Dove potete trovarli? In alcuni negozi selezionati ti Torino, tra cui Parrot&palm e Born in Berlin

Toppino Hats
Toppino Hats

I cappelli struttura

Infine, ci sono loro, i più iconici di tutti: i Cappelli Struttura. Un progetto che nasce nel 2019 per calcare le passerelle a braccetto con un capo altrettanto strutturato come il corsetto. L’ispirazione si rifà chiaramente alle crinoline dell’epoca Vittoriana, ampie strutture di stoffa e metallo che fungevano da sottogonna. Pezzi unici, nati come strutture indossabili, che riassumono le due passioni di Veronica: il costume design e la cappelleria.

Toppino Hats
Toppino Hats

E per finire una dolce chicca piemontese…

Veronica conclude il suo racconto deliziandoci con un simpatico aneddoto sull’origine del nome ‘’bunèt’’, un dolce della tradizione piemontese a base di uova, zucchero, latte, liquore (solitamente rum) e amaretti secchi. Si narra che l’etimologia di questa parola derivi da ‘’bonèt’’, termine che un tempo designava il berretto da notte. Ad accomunarli sia la forma, sia il fatto che così come il dolce coronava la fine del pasto, il cappello sanciva quella della giornata.


All images © 2021 Mirko Mina

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