Stefano Occhetti e la bellezza del Roero

Denise Di Santo Pubblicato il 20 Maggio 2021
Stefano Occhetti

Noi gironzoli di Langhe, Roero e Monferrato erroneamente prediligiamo chiamare queste meraviglioso territorio sempre in modo generico: Le Langhe! Avete mai sentito qualcuno di Toriiiino (da leggere in piemontese) dire: vado nel Roero? Bhè io no! Perchè io in primis purtroppo ho iniziato a scoprire meglio questa zona solo nell’ultimo paio d’anni. Ma non è colpa nostra, perché il lato del Tanaro meno conosciuto ha una storia un pochino diversa e il lato più conosciuto ha saputo vendersi molto bene. E allora che ci faccio io qua? A portarvi insieme a me alla scoperta di questo territorio stupendo…

Azienda Agricola Occhetti Stefano
Frazione Occhetti, 64 |Monteu Roero
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Il Roero che non ti aspetti

Facciamo spesso difficoltà noi “autoctoni” della zona (che poi io autoctona non sono eh) a renderci conto della fortuna che abbiamo a vivere in un territorio così. Eppure nel 2021 ancora c’è gente che snobba il Roero. Ma siete pazzzzzzi! Belle belle le colline delle Langhe, lo sapete che le amo. Ma avete mai visto i paesaggi pazzeski del Roero? Anche io come voi amici li ho scoperti da poco ma ne sono rimasta davvero affascinata. Vi ricordate la mia prima capatina nel Roero? Potete fare un ripassino dell’articolo qui. Insomma il Roero è quel territorio che non ti aspetti, perché ha le colline belle con le vigne…ma poi ha anche le Rocche che caratterizzano il paesaggio rendendolo davvero unico. Una sorta di Grand Canyon de noialtri. Tutta questa necessaria introduzione per darvi qualche ragione in più per spingervi fino qua, ma anche per sottolineare le caratteristiche territoriali di questo posto e su come queste influiscano su vini. Allert momento Alberto Angela! Il terreni di questo lato del Tanaro sono incredibilmente sabbiosi perché millantamila anni fa il Tanaro passava da qui, prima di deviare il suo corso. Il risultato di questo cambiamento geologico sono delle profonde voragini con pareti sabbiose stratificate. Ricordiamoci anche che questi territori una volta erano fondali marini, e ancora tutt’ora ci sono fossili e conchiglie che emergono dalle Rocche. Ma torniamo a noi! Questa tipologia di terreno influisce ovviamente sui vigneti e di conseguenza sui vini prodotti qui. I terreni sabbiosi, in generale, sono più propensi ad ospitare vigneti precoci, di non lunghissima durata e regalano ai vini mineralità e una sorta di sapidità che è impossibile da trovare in altri luoghi. Bando ai tecnicismi, torniamo alle cose serie!

Stefano Occhetti e il ritorno alle origini

In un qualunque giorno di marzo, tra le mie innumerevoli ricerche per un regalo perfetto, ho trovato un post di IG che parlava di Stefano Occhetti. Una limited edition per la festa del papà, ed ecco che doveva essere mia! Insomma tra una chiacchiera e l’altra sono tornata finalmente nel Roero a scoprire questa realtà. Stefano è un giovane ingegnere che ha trascorso gli ultimi circa 10 anni della sua vita in giro per l’Italia e per l’Europa per motivi di lavoro. Durante questo periodo Stefano ha maturato l’idea di tornare alle origini, precisamente a Monteu Roero, dove la sua famiglia ha le radici da anni e anni. E così è stato! Nel 2019, seguendo un po’ le orme del padre, ha iniziato a cimentarsi nella cura dei una parte dei vigneti della famiglia. Nella bellissima chiacchierata che ho fatto con Stefano ho capito subito la passione che ci mette in quello che fa, a partire dal fatto che la sua (per il momento poi chissà) mini cantina è nata nel suo garage. Il ritorno di stefano e il contatto con le sue terre di origine ha fatto coronare il suo progetto: diventare viticoltore! E tutto questo è nato grazie all’aiuto della famiglia…una botte di qua, un vaso di cemento di là, macchinari in prestito dagli zii e via discorrendo. Le basi andavano in quale modo poste, ed ecco così che oggi Stefano, pochissimo tempo fa, ha compiuto uno dei passi più grandi per un piccolo viticoltore: l’acquisto del trattore! Un grande aiuto per le vigne, ma anche un bel divertimento per i suoi due piccoli figli. Tanto coraggio e immensa passione caratterizzano l’azienda di Stefano Occhetti, e queste si riflettono nel suo vino. Ma come? Ora lo scopriamo!

Il Langhe Nebbiolo e poi chissà!

Una decina di passi e abbiamo terminato il giretto tra vasche e botti, dove Stefano mi ha raccontato la sua storia e i suoi progetti futuri. Ma tranquillo, torno presto a vedere anche le vigne! Al momento tra i vini ha una sola bottiglia, quella speciale dell’inizio dell’avventura. Il Langhe DOC Nebbiolo 2019. Tutti le uve contenute in questo bottiglia provengono dal Roero, precisamente dalla collina Occhetti di Monteu Roero e Sanche di Vezza d’Alba. Stefano lavora le sue vigne ogni giorno, a mano, raccontandolo sul suo profilo Instagram e ha voluto in qualche modo creare un vino che potesse riflettere tutto questo. Quello che è nato è un Nebbiolo ovviamente ancora molto giovane, ma che ha una beva già pressoché perfetta. Perchè lo so che facciamo tutti fatica a tenere un buon vino in cantina senza aprirlo e godercelo… e in questo caso il Langhe Nebbiolo di Stefano Occhetti è quello giusto! Un vino fresco, con sentori floreali e molto fruttati, che aspetta solo di essere bevuto in compagnia durante un bell’aperitivo. Come sapete io da brava #winelabel obsessed non ho potuto fare a meno di notare la particolarità di questa. Un capitolo, il primo, ed il racconto della storia di Stefano. In attesa di scoprire cosa ci riserveranno i prossimi capitoli, vi consiglio di fare due chiacchiere e bervi un buon nebbiolo con questo giovane produttore! 


All images © 2021 Denise Di Santo

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