Trattoria Ala – un Odi et Amo al ragù di cinghiale

Gianluca Pubblicato il 23 Settembre 2021

Ossì! Quanta voglia di Osteria/Trattoria/Piola e compagnia bella che c’avevamo in ste’ settimane con i bellissimi amici delLe strade anche tremendamente chiamati “Stradari” dai più… E un mercoledì di Luglio, dopo essere stato a pranzo in una Locanda nel cuneese tutta menù fisso e boiserie, la voglia di vino sfuso e malimodi era talmente tanta che un giro in una delle trattorie nel cuore di Vanchiglia (e anche un po’ in quello di tutti noi) che fai, non lo fai? Te ne privi? Dunque, “Trattoria Ala”…

Trattoria Ala
Via Santa Giulia 24 | Torino

Lunedì – Sabato| 12 – 15 / 19 – 22

Prezzo | €€

Sito

Le belle insegne, i brutti dipinti e i bambini che urlano

Un salone, nel senso proprio una sala grande, di questo si compone Trattoria Ala, con fuori un’insegna in nero e oro che maronn se una notte sparisce mi sa’ che la ritrovate nel mio di salone, un lungo bancone in legno in fondo ricco di bottiglie di amari e alcolici vari, purtroppo niente boiserie qui, ma un lungo profilo di legno alla giusta altezza per non spaccare il muro con sedie e tavoli e in fondo un dipinto che domina la sala, una ritratto della bellissima nostra città (Chiara Appendino sto aspettando che mi menzioni perché parlo bene di Torino come hai fatto con quelli di Guida Torino) ritratta senza Mole e con una lunga spiaggia ai murazzi quasi fosse Laigueglia.

Il clima è caotico, quando il locale è pieno il vociare è di spessore, e di quel mercoledì in cui siamo andati noi voglio citare anche un bambino che ci ha allietato con sonori strilli cadenzati, aaaah che belli i bambini!!!

Insomma, tra legni, dipinti caricatureschi, intrugli alcolici nel back del bancone e un vociare che si divide tra acuti infantili, chiacchiere e qualche bestemmia, come direbbe il buon Achillone Lauro Nazionale “Ci siam cascati di nuovo”, in osteria….

C’è un toscano, uno spagnolo e uno con il colesterolo alto…

Sulla bella insegna, sempre quella che prima o poi mi porto a casa, campeggia la scritta “TRATTORIA TOSCANA” e sul menù “specialità pesce” e sinceramente comprendo poco sia una che l’altra cosa, ma una cosa che comprendo muy bien è che a discapito di autodichiarazioni sulla cucina, la loro pasta casereccia al ragù di cinghiale mi fa sempre un sacco godere, e noi stradarini ciiccini patatini l’abbiamo gradita in coro, io mi sono magnato un bisteccone fritto stile milanese che non ricordo come si chiama sul menù che se avessi avuto un cappello me lo sarei bell’e che tolto lì davanti, e poi crude di cavallo e crude di manzo come se piovessero, formaggi ripassati sulla griglia che “ah si, colesterolo vieni a me!!”, qualcuno del nostro tavolo alla nomea di “specialità pesce” ci ha creduto e a quanto pare ha fatto bene perché, oltre i bocconi di pesce fritto (ottimi) e al polpo grigliato, anche la paella ha riscontrato un gran successo (Olè, Viva l’Espana).

La devo fa’ la solita chiusura che sa anche un po’ di premessa ma visto che in fondo è una chiusura? La faccio…

Se ti vuoi mangiare il piatto infiocchettato coi rametti di sambuco e i fiori eduli, se vuoi un sottofondo di arpa celtica suonata da un’arpista norvegese, se vuoi il cameriere che sorrida ogni volta che ti cade ‘na briciola di pane sulla tovaglia e se vuoi pietanze con nomi lunghi una quaresima e dalla digestione facile, non vieni qui… o più che altro non vai in una qualsiasi osteria.

Se invece vuoi una cucina di quelle che riempie la pancia più che gli occhi, ma comunque semplice e sincera, se vuoi un’atmosfera caotica ma altamente conviviale e caciarona, se vuoi anche una leggera dose di “bruschi modi” da parte di qualche cameriere/a (gli altri sono gentili, non temete) e il tutto lo vuoi bagnato da litri di vino sfuso che magari il giorno dopo senti “tra capo e collo”… Bene, l’osteria è il tuo luogo… e da Ala “Trattoria toscana” c’è tutto….

P.S.

Chiara, menzionami… Ti aspetto…


All images © 2021 Fabio Rovere

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