Trekking facile a Portofino e ritorno in battello

Chiara Ardenghi Pubblicato il 25 Aprile 2019

Il miglior rimedio al nervosismo, dopo una settimana chiusa in ufficio, è mettersi lo zaino in spalla, salire in moto e percorrere l’Aurelia con il sole in faccia fino alla Ruta di Camogli. Chiamate amici e parenti perché quella di cui vi racconto è una gita relativamente facile che regala però una vista mozzafiato sul golfo del Tigullio.

Ruta di Camogli | Monte di Portofino
Spesa indicativa 20 euro prezzi del battello per il ritorno compresi
Sito

Dove parcheggiare | Parcheggio del Portofino Kulm Hotel | Gratuito
Dove scattare la foto perfetta | A Prato località Portofino
Dove fare aperitivo | Muagetti | 15€ per persona | Ricordati di prenotare
Dove fare pranzo | Pranzo al sacco da prendere a Recco da Tossini

Partenza e pausa ristoro

Posteggiate il vostro mezzo nel grande parcheggio poco prima del Portofino Kulm Hotel, un 4 stelle abbandonato, e imboccate il primo sentiero indicato con un quadrato rosso, il percorso è, in tutta questa prima parte, pianeggiante e ombroso.

Si prosegue fino alla località Pietre Strette dove troverete un’area picnic dove fermarsi a fare merenda, pranzare (se partite in tarda mattinata) o semplicemente rinfrescarvi alla fontanella. Il mio consiglio però è quello di proseguire la strada ancora per qualche minuto sul sentiero alla vostra destra dove, più isolato e meno conosciuto, troverete un punto panoramico con altri tavolini vista mare.

Località Prato

Continuate poi seguendo il sentiero verso Portofino via Prato (triangolo rosso) che si snoda al fianco della montagna, soleggiato il pomeriggio e in primavera costellato da fiori di zafferano selvatico.

La strada inizierà poi a salire dolcemente e scendere in maniera un po’ più ripida fino ad un secondo punto panoramico su un tratto di monte roccioso a strapiombo sul mare.
Da qui potrete avvistare la Torretta di San Fruttuoso, costruita nel 1562 e usata per difendere la costa dalle incursioni dei pirati.

Una volta avvistati i pirati le guardie avvisavano con segnali di fumo gli abitanti di Sanfru che a loro volta, con lo stesso sitema, allarmavano tutti gli altri paesini della costa.

Da questo punto panoramico infatti si riesce a scorgere anche la spiaggia di Sanfruttuoso con la sua inconfondibile Abazzia semi-nascosta tra la vegetazione e il mare.

Proseguendo ancora si arriverà nella località di Prato, un vero e proprio paradiso in terra, costellato da case e agriturismi, affacciati sul golfo tra ulivi secolari, muretti a secco, face e orti.
Il sogno nel cassetto sarebbe proprio quello di poter vivere qui tutta l’estate. La pace e la tranquillità che si respirano in questo luogo sono inimitabili.

Potrete perdervi nei dettagli del paesaggio rurale. Le damigiane nei giardini, i tavolini sotto gli alberi, le strade lastricate di pietra con i loro lampioncini verdi.

Sbirciando tra le siepi abbiamo scorto bellissimi orti con pomodori maturi, pronti da cogliere, filari di viti che guardano il mare e, in autunno, zucche disposte al sole su su tavolini in pietra o sotto gli ulivi.

Portofino e il ritorno

Da qui potete scendere verso Portofino percorrendo due sentieri in discesa tra agriturismi e magnifiche ville fino ad avvistare il paese dall’alto.
Qui potrete mangiare un bel gelato o riposare prima di tornare con il battello fino a Recco o a Camogli, cullati dalle onde godrete della vista di Portofino che si allontana e della costa dal mare, con le case e i paesini che si susseguono incastonati nel monte. Al porto un pullman di linea vi porterà sulla Ruta e da lì, con una ventina di minuti di cammino tornerete al parcheggio.

Da Portofino, se siete ancora energici, potete anche continuare la vostra camminata lungo il mare in direzione Santa Margherita e da li prendere un autobus che vi ricongiunga con il punto di partenza.
Anche se l’avete percorso mille volte, questo tratto di strada, vale sempre la pena.

Insomma, sapete che io preferisco sempre sedermi a mangiare piuttosto che camminare ma questo trekking riesce sempre a mettermi il buon umore, quasi quanto un bello spaghetto alle vongole!


All images © 2019 Chiara Ardenghi