[CHIUSO] Filiberti – vini e fornelli in Quadrilatero a Torino
Il quadrilatero mi piace ma ci vado poco; per me che non sono di Torino ricorda un sacco il 2006 quando è passato da essere un quartiere frequentato da autoctoni hardcore ad essere una zona, ammettiamolo, mezza fighettina. Oggi è una zona che vorrei vedere piena di gente perché merita, merita il posto, merita l’architettura e meritano i locali; come Filiberti, una piccola perla e una grande scoperta.
FILIBERTI HA CHIUSO
Filiberti – vini e fornelli
Piazza Emanuele Filiberto, 6/a | Torino
Sito | Facebook | Instagram
Lu – Sa | 12.30 – 14.30 / 19 – 23
Ve | 12.30 – 14.30 / 19 – 24
Prezzo | Cena 50 – 60€
3 ragioni per andarci
- La gestione: gioventù, gioventù negli ultimi locali nel quale ho avuto il piacere di andare; non lo nascondo, ho una predilezione per i locali gestiti da ragazzi giovani, con un’idea precisa di cosa vogliono fare e come lo vogliono fare, da Filiberti ho trovato questo.
- Il locale: curato nei dettagli, bello l’arredamento, bella la selezione musicale ( se mi metti i queen VINCI! ), bella l’illuminazione che fa avere reazioni simil-Orgasmiche a Fabio e quindi vuol dire che è di qualche designer famoso, probabilmente morto.
- Il diaframma di vitello: un piatto per me nuovo, delicato e inaspettato ( daje con sti commenti da “ Cucina Italiana “ che te fanno sembrare un blogger coi controcazzi.
Piccola perla mica a caso per fare il figo
Dico piccola perla perchè è effettivamente.. piccolo.. un localino in piazza Emanuele Filiberto che ti fa sembrare stupido quanto chiedi con faccia seria a Vittorio, uno dei gestori del locale, “perchè Filiberti?” così ti rispondi da solo, ti senti un coglione, e torni silenziosamente a mangiare a testa bassa… TRATTO DA UNA STORIA VERA.
Perla perchè stiamo parlando di uno di quei locali dove già solo quando entri capisci che è fatto con un’idea, come altri, ma non come tanti. Lo sò, può sembrare stupido, ma i locali arredati a cazzo di cane mi fanno passare la fame, rinchiudetemi e buttate la chiave se necessario ma per me è così.
Filiberti è un ristorante filo Bistrot, con una selezione attenta della proposta e altrettanto attenta la selezione dei vini, ai quali Vittorio dedica tempo e attenta ricerca essendo lui un Sommelier di estrazione.
Entrando la cantina che vedete in fondo è essa stessa messaggio di cura e vi mette subito nella condizione di capire che magari andrete via strisciando sui gomiti, però, lo farete con dei gran vini.
Se dici “menu” a degustazione mangio poco e spendo tanto ‘stattene a casa che è meglio!
Come detto sopra la ricerca del gusto è eccezionale, posso dire con estrema certezza che qui ho mangiato una delle migliori cene nel, come lo definirebbero alcuni amici (con mio sommo disgusto), capoluogo sabaudo, potete riempirmi d’insulti per l’utilizzo del termine tra parentesi, me lo merito, lo so, fa schifo, mea culpa.
Materie prime di alto livello, ormai un’arma che tanti ristoratori usano per attirare la clientela e spesso non mantengono, ma qui da Filiberti le materie prime sono realmente di un livello “sopra”. Ammettetelo senza fare i cazzo di Cracco della situa, quante volte avete mangiato il diaframma?? rispondo io, MAI! In più servito con una salsa agropiccante che dio, più orgasmatica delle lampade per my friend fotografo (perdonami Fabio).
E poi guancia di baccalà, impiattata tanto bene che te la prenderesti senza mangiarla per portarla a casa e metterla sulla credenza vicino alla foto di famiglia da tanto è bella.
Vogliamo metterci anche un risotto all’ostrica oppure il piccione con alghe e nocciola, piccione direttamente da piazza vittorio prodotto tipico locale… CAZZATA, ottimo, nuovo, inusuale, buonissimo.
Datece er vino
Consigli per l’uso: sedetevi, ordinate un menù degustazione e godetevelo.
Questo è il modo a mio avviso migliore per vivere Filiberti e anche altri locali, il tipico Filiniano “FACCI LEI!” perchè l’unica cosa che devi fare è lasciarti trasportare dalla cucina senza avere particolari riluttanze o preconcetti, ad esempio io il piccione ma manco po u cazz che lo avrei ordinato, e invece….
I ragazzi di Filiberti inoltre hanno riservato grande attenzione alla combinazione piatto-vino e sono in grado di farti bere il meglio, il giusto per farti mezzo accartocciare, ed andare via con la sicurezza di aver provato Er mejo.
Qui sotto un paio di foto di sti piatti che sono belli, belli da morì giusto per farvi salire la fame e programmare una gita al quadrilatero.
Dall’aperitivo alla cena, vini e fornelli
Filiberti – vini e fornelli non vi rimpinza solo per cena come dei tacchini al ringraziamento, che poi qualcuno mi venga a dire che “e ma il menù degustazione mangi poco e poi esci e devi farti un kebab per toglierti la fame” col cazzo; l’offerta è variegata e attenta sulle tapas, piccole riduzioni dei piatti del menù dedicate a chi vuole mangiare qualcosa di meglio di patatine e bruschette che altri locali offrono, in abbinamento ad un ottimo Gin Tonic- as always; ah, e per quelli che il popolo della notte lo schifano, tranquilli, è aperto anche a pranzo.
ATTENZIONE : doveroso che lo riporti, Filiberti e tutto il suo modus operandi, sono un locale studiato e di qualità, inutile che vi dica che se pensate di andarvi a fare quattro spaghi e tornare a casa spendendo 12 euro siete fuori strada, questo lo dico per ricordare che la buona ristorazione ha un prezzo, ma qui da Filiberti, dirvi che è un prezzo speso bene è dire poco.
A proposito del popolo della notte… Metti che esci a cena e metti che poi non vuoi fare la figura di quello che non sa cosa fare dopo le 22.00, leggetevi il nuovo articolo di Arianna che vi racconta una roba molto figa per quelli che non hanno paura degli insetti e della cultura.
All images © 2018 Fabio Rovere