Affacciato su Piazza della Repubblica, nel cuore di Porta Palazzo, Goustò è un ristorante che celebra la ricca tradizione gastronomica piemontese, unendo ricette storiche a reinterpretazioni moderne. Tra l’animo vivace del mercato di Porta Palazzo e l’atmosfera suggestiva della Galleria Umberto I con le sue opere d’arte contemporanea, il locale si trova in una posizione davvero unica e privilegiata. Goustò è infatti il punto di partenza ideale per un viaggio sensoriale alla scoperta dei sapori del territorio. L’atmosfera della sala è accogliente e raffinata, con un design moderno in grado però di riflettere la storia del luogo. Ospitato nell’ex-ospedale Mauriziano, edificato nel 1573 e ristrutturato nel Settecento dall’architetto Filippo Juvarra, il ristorante offre un ambiente che combina la storicità dell’edificio con una rinnovata vitalità.
Cosa si mangia da Goustò a Torino
La cucina del ristorante è un omaggio alle antiche tradizioni, con piatti come le acciughe alla moda monferrina e il vitello tonnato all’antica, affiancati da creazioni innovative. Ogni piatto è preparato con ingredienti di alta qualità, selezionati con attenzione per rispettare la stagionalità. Ma soprattutto ogni ingrediente ha il suo spazio e la sua importanza, contribuendo a sottolineare come la cucina piemontese non sia limitata solo ai suoi grandi classici ma piuttosto sia ricca di varietà e contaminazioni. Tra questi infatti spiccano le lumache, qui preparate con burro e toma, come ingrediente di terra. Mentre per quanto riguarda il fiume ci sono l’anguilla e la tinca affumicata con caviale di salmerino. Le rane alla vercellese rappresentano lo stagno, mentre l’aria è padroneggiata dal piccione con tartufo alla Cavour. La ricerca di vini si accosta con altrettanta cura ai piatti, con un’attenzione particolare ai vini eroici, prodotti in condizioni difficili, e a varietà storiche riscoperta nel corso degli anni.
Insomma Goustò è una meta da non perdersi per chi vuole provare una cucina piemontese coscienziosa e che abbracci ogni elemento che la nostra terra ci offre.
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