Past-à-porter: per una socialità della pasta gluten free

Ludovica Conte Pubblicato il 13 Settembre 2024

Una delle cose per noi più semplici ed essenziali di tutte: la pasta. Quella che ti svolta la serata con una cena zero sbatti e che fa felici anche gli ultimi arrivati, tanto “un piatto di pasta in più avanza sempre”. Ecco, da Past-à-porter questa felicità della pasta è alla portata di tutti, anche di chi è celiaco!

Pasta fatta in casa: la formula della felicità

Past-à-porter nasce nel 2018 in via Belfiore, una delle arterie di San Salvario. L’idea è semplice ma sempre vincente: dedicarsi all’arte della pasta e al suo target di cultori. La manualità della pasta fatta a mano è diventata un mantra della loro produzione, venendo incontro anche a chi ha problemi di intolleranze e potendo garantire anche a questo target la felicità semplice e genuina di un buon piatto di pasta (fanno infatti parte del circuito AIC). A questo si è aggiunta una passione sfrenata per i classici della tradizione romana, immancabili quando si parla di primi piatti in Italia. Per questo qui troverete sempre come pilastri inamovibili cacio e pepe, amatriciana, gricia e carbonara. Ad impreziosire il menù poi non mancano anche versioni di primi stagionali e più gourmet.

Da Past-à-porter non c’è solo pasta

Oltre la pasta da Past-à-porter ci si può anche imbattere nelle proposte del ristorante. A partire dalla formula dell’apericena, in cui la quantità delle portate viene meno per poter fare spazio alla diversità. Ma anche menù degustazione, sia di terra che di mare, oppure si può ordinare liberamente dalla carta della cucina. Una formula un pochino più evoluta per quando non si vuole rinunciare alla convivialità, ma piuttosto portarla su un piano un pochino più gastronomico. Una proposta di vini che spazia tra tutte le regioni accompagna l’intera proposta di cucina, potendo scegliere tra singoli calici o bottiglie, mentre ai più connoisseur aspetta anche una carta dei whisky a fine serata.