L’ultima settimana di agosto è stata anche la mia settimana di ritorno in ufficio. In città si respirava una certa quiete, in pochi erano rientrati dalle ferie e anche la palestra (ahimè) era ancora chiusa. Decido quindi di approfittare, per la mia pausa pranzo, di una bella camminata perlustrativa. Mentre percorro Via San Francesco da Paola, in pieno centro, scorgo al posto della vecchia pescheria un dehor tutto nuovo.
Nell’avvicinarmi rimango affascinata dal nome sull’insegna, “Ristrot Guviol”, e scopro dalle vetrate un locale davvero interessante. Stile industriale, ambiente elegante, ricercato, arredato con gusto e un menù che non sembra da meno. GuViOl è l’acronimo di “Gusto, Vista, Olfatto” e promette di “coinvolgere e sconvolgere” i vostri tre sensi con le proposte della sua cucina. Qualche sera dopo ho già prenotato il mio tavolo per cena. Saranno riusciti a conquistare i miei sensi?
Ristrot Guviol Torino
Via San Francesco da Paola 27 | Torino
011 812 7318
Mercoledì – Lunedì | 12.15 – 14.30 & 19.30 – 22.30
Sito | Instragram
Prezzo | Menù Pranzo da 10€ | Cena da 30€
“Ristrot”, una formula perfetta
L’idea di offrire a Torino un “Ristrot”, formula che possa coniugare qualità e importanza del Ristorante con informalità e servizio di un Bistrot, è venuta a Nazarena, Paolo e Domenico. Il locale è davvero d’impatto, dopo solamente un mese di ristrutturazioni il risultato è più che eccellente. Il posto è elegante, arredato nel minimo dettaglio con gusto e creatività, mantenendo un’atmosfera calda e accogliente. Il personale di sala sa subito mettere il cliente a proprio agio, sarete accompagnati e “coccolati” con estrema cordialità per tutta la durata del servizio.
Alla guida della brigata di cucina c’è il giovane Chef di origini siciliane Giuseppe Zizzo, ideatore e creatore di un menù che si sposa perfettamente con il tema del locale. La carta mantiene un riferimento costante alla cucina piemontese, un filone vegetariano e proposte che rappresentano invece le origini dello Chef e le antiche ricette tramandate da generazioni, rivisitate e realizzate con tecniche di cucina contemporanea. Il Guviol vi aspetta sia per cena che per pranzo; per quest’ultimo (nei giorni infrasettimanali) oltre alla carta è presente un menu più smart e a prezzo fisso che vi permetterà di non rinunciare a una pausa di qualità anche avendo a disposizione poco tempo.
Ingredienti genuini, piatti semplici, rivisitazioni importanti
Seduti al nostro tavolo, sotto gli originali incroci di cavi colorati e illuminati da lampadine in sospensione (portalampade in cemento.. Geniali!), iniziamo la nostra esperienza di visioni, sapori e odori al Ristrot Guviol. Nazarena ci dà il benvenuto con un calice di Pinot Nero e un appetizer elegante con fiordilatte, melanzana e pomodoro confit. Molto apprezzato. In tavola è sempre presente un cestino con pane e focaccia sfornato da loro la mattina stessa. Iniziamo a tutti gli effetti la nostra cena con due antipasti degni di nota.
Tartare di gambero rosa e rosso con pan brioche al pesto, piatto delicato che denota l’utilizzo di una materia prima freschissima e di qualità.
Calamaro e il suo ripieno su tortino di riso venere e crema di piselli, un’antica ricetta di famiglia reinterpretata dallo Chef: conquistati al primo sguardo per la vivacità dei colori e avvolti da un abbraccio del sud al primo assaggio. La carta dei vini è davvero ben fornita, ci facciamo consigliare e assaporiamo un calice di Monferrato bianco biologico perfettamente bilanciato ai piatti scelti.
Ordino un primo che è stato, a poco più di un mese dall’apertura, elogiato anche su La Stampa: Spaghetto di Benedetto Cavalieri con granseola e concassè di pomodori San Marzano. Da inchino. Un piatto dalla lavorazione lunga e laboriosa, con tutta la delicatezza del granchio fresco (cotto a bassa temperatura e poi “spolpato”) accostato alla pasta di semola cotta e mantecata alla perfezione. Eccezion fatta per gli “spaghettoni” tutto il resto della pasta fresca è fatta in casa: per questo motivo proviamo anche il Raviolo di baccalà, polvere di barbabietola e crema di pane carasau. L’impasto del raviolo è corposo, il ripieno delicato e profumato e la polvere rosa davvero scenografica.
Il secondo è “Profumo di mediterraneo”: tre tranci di pesce fresco del giorno (spada, castagna e alalunga nel nostro caso) scottati e serviti con pomodorini e olive taggiasche. La semplicità del mare, a conferma di quanto le materie prime siano importanti e il tocco dello Chef le esalti arrivando a stupire.
Passiamo alla sezione che come avrete intuito preferisco, quella dei dolci. Il Ristrot Guviol ne ha uno davvero creativo: la “Piantina in vaso”. Una vera e propria “ode al cioccolato al cucchiaio”, che parte da una riduzione di fondo al Barolo chinato su cui poggia una degustazione di strati di cioccolato (bianco, al latte, fondente) e una copertura di granella di cacao crudo. Originale e delizioso. Poi Pesca cioccolato e amaretto moda Ristrot Guviol, un dolce della tradizione rivisitato a tortino di cioccolato e amaretto con cuore caldo su confettura tiepida di pesche. Avvolgente.
Guidati dalla passione
Quando ho conosciuto i proprietari del Ristrot e ascoltato la loro storia, mi sono resa conto di quanto cuore, coraggio e dedizione ci vogliano per realizzare il proprio sogno. Tre persone con un percorso di vita diverso accomunati da una passione autentica per cibo e ristorazione. Hanno messo tutto in questo locale: anima, cuore e la prospettiva di offrire ai propri clienti un’esperienza coinvolgente e memorabile accostata a un servizio cordiale e affabile. Posso assicurarvi che quando godrete del vostro pranzo o cena al Guviol, percepirete anche questa mia stessa sensazione.
…E la risposta alla domanda è assolutamente sì, Ristrot Guviol mi ha conquistata!
All images © 2017 Valentina Brancaleon