Viaggiare in auto attraverso il nord Europa
Un viaggio attraverso un’Europa così vicina e così lontana. Quell’Europa che prendiamo sempre come esempio quando si parla di benessere e civiltà. La Svezia, l’asprezza delle sue isole e la bellezza devastante della luce sui suoi tetti quando il sole non va mai via.
Partite con me?
10 giorni in Svezia: da Stoccolma a Malmo
Mille indirizzi + 1 per viversela veramente
Stoccolma – il nord ovest parte I
Quanto la Svezia in effetti sia vicina ce lo dicono le 2 h e 30 di low cost che ci separano dalla terra del salmone e dell’Ikea. E quanto sia poi, in realtà, lontana ce lo raccontano i mezzi pubblici, le strade pulitissime e le politiche ambientali a cui aspira anche l’Italia con invidia.
Il mio viaggio inizia dalla capitale, Stoccolma, che si sviluppa nelle sue quattordici isole galleggianti quasi per magia nel mar baltico. Ed è qui che ho festeggiato il mio compleanno atterrando alle 3 del mattino con il sole ancora all’orizzonte. Noi abbiamo scelto un hotel (sono tutti tanto belli quanto poco economici, ricordatevelo!) nella parte nord nel quartiere di Norrmalm, il centro economico-finanziario della città. Come sempre abbiamo dedicato il primo giorno ai must-see, quelle cose che devi vedere e che tutti ti hanno consigliato e questo a Stoccolma si traduce nella città vecchia ovvero Gamla Stan. Un incrocio di mille viuzze in pietra, il mare che si intravede all’orizzonte, i turisti silenziosi ed i souvenir.
In poche ore riuscirete a vedere tutto di questa piccola isola, dal palazzo reale alle mille chiese bellissime che puntualmente confonderete l’una con l’altra. Cenate a lume di candela al Den Gyldene Fleden, il ristorante dove si racconta avvenga la scelta del premio Nobel, ordinando salmone e polpette svedesi.



Stoccolma – il nord ovest parte II
Proseguite la vostra visita attraversando il ponte verso sud in direzione Sodermalm: una sorta di San Salvario meglio vestita, piena di brand indipendenti e di negozi vintage (Grandpa è uno di questi). Gallerie d’arte e caffè con spazi all’aperto dove prendere un Kanelbulle al cardamomo (che detta così sembra una contraddizione ma una volta assaggiato dimenticherete la grammatica, ve lo prometto). Ed è proprio in questo quartiere, ma ai confini con il mare, che si trova il Fotografiska museum: prendete una birra sulla sua terrazza e visitate le sue meravigliose stanze, vale davvero la pena.
Djungagarden è poi la tappa che in assoluto mi ha resa più felice e che mi ha fatto pensare “beh, io qui ci vivrei!”, prova infallibile di quanto una città mi sia entrata nel cuore.
Affittate una bici proprio alla fine del ponte, sulla destra, ed addentratevi in questa isola verde incredibile. Visitate il Vasa museum (dove è stato ricostruito il vascello affondato nel 1600) ma soprattutto pedalate fino al Rosendald garden: una serra a cielo aperto con un caffè meraviglioso all’interno ed un concept store dove perdere la testa tra pane appena sfornato e cartoline d’arte. Fate colazione, pranzo, brunch quì tra questi fiori e lasciate che il vero mood svedese si impossessi di voi!
Passate a dare uno sguardo al Ljlievalchs, museo d’arte contemporanea ed attraversate di nuovo nuovo il ponte in direzione Ostermalm, il quartiere bene di Stoccolma, quello dove è tutto assolutamente perfetto ed i colori delle case sono in palette con gli abiti dei proprietari. Fate una pausa da Broms per un pranzo veloce o per l’ennesimo caffè e visitate il mercato cittadino Ostermalms saluhall per procacciarvi ogni delizia.
Il terzo giorno passatelo su una delle piccole isole dell’arcipelago dove gli svedesi vanno a riposarsi durante l’estate (e come biasimarli). Prendete un traghetto verso Fjaredhol Marna, un luogo incantato dove poter sorseggiare uno spritz su un dondolo vista mare. Un’isoletta dove i veri locals fanno il bagno, si stendono al tiepido sole come ci fossero 50 gradi (ed invece ce ne sono solo 20) e passeggiano tra la natura selvaggia dove sorgono boutique artigianali. Perdetevi quì e ritrovatevi al molo al tramonto per un’altra birra: poesia.


Orebro e Goteborg – il mare, ad est
E’ tempo ormai di partire verso est ma prima di arrivare al mare fermatevi ad Orebro, una carinissima cittadina universitaria (che ospita anche Openart proprio in estate) con un grandissimo parco cittadino dove c’è la ricostruzione dei vecchi villaggi svedesi con le vecchie botteghe e ristoranti.
Attraversate quindi la regione dei grandi laghi fino a Goteborg: una città che ci ha sorpresi positivamente con i suoi localini hippster e le sue attrazioni singolari. Fate colazione al Kafe Magasinet, un posto delizioso, una foresta nella città piena di bimbi che gattonano liberi e uomini d’affari che sorseggiano succhi biologici. Fate tappa al mercato del pesce, il Feskekorka, e fate scorpacciata di frittelle di merluzzo e di salmone marinato con spezie paradisiache (ma poco digeribili -_-). Arrivate al Magasingatan, un distretto all’aperto di boutique e food davvero figo, fate tutti i vostri acquisti qui, tra design e vestiti (Acne studio è proprio da queste parti…).
Prima di rimettervi in marcia passate da Pearl Harbour, una piattaforma sul mare fatta in legno, interamente ecosostenibile, dove fare una sauna per poi buttarsi in acqua. Ai piedi della palafitta c’è poi un cocktail bar che sembra di essere quasi a Bali ed una piscina vista città. Che dire!



Island hooping, la Scania e Malmo
Dedicatevi poi allo sport più divertente che io abbia mai provato: l’island hooping ovvero saltellare all’infinito tra gli isolotti a nord di Goteborg senza meta precisa. I posti da vedere assolutamente, anche solo per osservare il tramonto (che non è mai totale) sono : Hamburgo, selvaggia e bellissima con una vista sull’arcipelago (posto del cuore in assoluto il b&b Hamburgo Gamla Skola) , Lysekil per una tappa caffè, Mastrand per il fish and chips al porto, il castello ed il fresco delle sere estive.
Iniziate poi la dolce discesa verso sud, passando per Tylosand e per i suoi boschi, per Bastad dove abbiamo scovato un affumicatoio di pesce che mai nella vita. Posti che vivono lenti tra un inglese durissimo ed occhi azzurri dolci come il miele. Fate tappa a Hoganas Saluhall per dello shopping enogastronomico: un mercato stupendo nel nulla dove acquistare tisane profumate di cardamomo e cannella, pane buonissimo, formaggi tipici e ceramiche in una delle mille fabbriche nei paraggi. Approdati quindi nella regione della Scania dove la vegetazione si fa più dolce ed il grano più dorato, spingetevi fino a Skanor: un immenso campo da golf con le iconiche casine colorate vi farà restare a bocca aperta. Nonostante la pioggia, è stata un’esperienza incredibile camminare su quella lingua di spiaggia ed ascoltare il mare assaporando il milionesimo pranzo al sacco.
Prima di dirigervi in direzione Copenhagen (questo è stato il nostro percorso ma avete l’imbarazzo della scelta!) passate da Malmo per una passeggiata nel piccolo centro storico e per saccheggiare la celebre farmacia di cosmetici svedesi.
Ebbene, anche questa volta il nostro viaggio è finito (per scoprire cosa fare a Copenhagen click sull’articolo di Monica), si torna a casa con questi colori nel cuore, il freddo del mare del nord sulla punta del naso ed il lagom.
In Svezia, infatti, questa parola indica tutto “ciò che è sufficiente” o anche “la giusta misura”, una moderazione senza eccessi. Che dite, possiamo farne tesoro anche quì in Italia?
Alla prossima avventura!



All images © 2019 Maria Chiara Ferrante