Scannabue: il bistrot che ha trasformato San Salvario a Torino

Monica Pianosi Pubblicato il 19 Giugno 2025

Da oltre 15 anni, Scannabue a Torino rappresenta una colonna portante del quartiere San Salvario, grazie all’intuizione di Paolo Fantini e Gigi Desana, amici e laureati in architettura, che nel 2008 hanno deciso di aprire un bistrot raffinato, ma accessibile in una zona allora poco raccomandabile. Il nome richiama Giuseppe Baretti, con il suo pseudonimo letterario “Aristarco Scannabue”, e segna la volontà di rivitalizzare l’angolo di Largo Saluzzo dove si affaccia il locale.

Tre motivi per andare da Scannabue a Torino

  1. Atmosfera accogliente e curata: Scannabue è il posto ideale per sentirsi a casa, anche durante un pasto speciale.
  2. Cucina piemontese autentica e creativa: qui la tradizione incontra l’evoluzione: dal celebre vitello tonnato, preparato con tagli teneri e una salsa leggera e bilanciata, alla guancia brasata al Barbera, passando per agnolotti del plin e piatti di mare come il baccalà mantecato. Tutto racconta il territorio con tecnica e gusto.
  3. Rapporto qualità‑prezzo: Scannabue offre un’esperienza gastronomica di alto livello mantenendo prezzi accessibili. È la meta perfetta per chi cerca qualità e autenticità, senza formalismi.

Ambiente vintage e accogliente

Ricavato da un ex showroom automobilistico, Scannabue offre un’atmosfera che richiama i bistrot parigini d’inizio Novecento: arredi in legno, scaffali colmi di libri, dettagli retrò e una cura per l’estetica che non sacrifica il calore. Tavolini vicinissimi per sentirti proprio a Parigi. L’ambiente è elegante ma mai formale, e il servizio contribuisce a far sentire ogni ospite come a casa.

La cucina di Scannabue a Torino: tradizione piemontese e vivacità transalpina

La proposta gastronomica si fonda sulla cucina piemontese, rivisitata con leggerezza e attenzione alla materia prima. Tra i piatti simbolo ci sono il vitello tonnato rosa, gli agnolotti del plin, la guancia brasata al Barbera e la zuppa di cipolle con fontina. Non mancano incursioni di mare, come il brandacujun e il baccalà mantecato, e ricette in vaso-cottura come il tonno di coniglio. La carta dei vini, curata e mai scontata, accompagna il menu con coerenza e personalità.

Scannabue è molto più di un bistrot: è un pezzo di San Salvario che racconta la Torino gastronomica di ieri e di oggi, con sincerità, gusto e carattere.

Da quando ho iniziato a interessarmi di sostenibilità sono diventata vegetariana, ho venduto la macchina e ho preso un PhD. Ma non chiedermi di smettere di viaggiare.

Tutte le immagini sono di © Scannabue 2025

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