Shell, libreria & bistrot

Luisa Cuomo Pubblicato il 26 Novembre 2024

Dal primo momento in cui ci abbiamo messo piede, io e Giulia ci siamo innamorate di Shell.

La giornata era grigia e cercavamo un posto dove rintanarci: un locale pieno di libri, mobili belli e la possibilità di bere e mangiare qualcosa. Insomma, un posto che soddisfi tutte le esigenze di due stradare come noi, eterne romantiche.

La prima volta le librerie fatte su misura dal vicino studio Schiattarella erano vuote, data la recente apertura, ma nonostante tutto il calore del progetto e del posto, lo abbiamo carpito fin da subito.

Ci siamo prese il nostro tempo, lasciando intanto a Shell quello utile per riempire gli scaffali e siamo tornate per confermare tutte le nostre impressioni: Shell è il posto dove rintanarsi per trovare un momento di pace e tranquillità, la libreria contemporanea dove trovare il volume ricercato, sia questo di design, viaggi, cucina o un romanzo, il bistrot di quartiere dove coccolarsi con una preparazione speciale, dalla colazione all’aperitivo.

Un posto che invita a rimanere

Shell nasce con l’obiettivo di dare uno spazio a chi di spazio non ne ha: aperto 6 giorni su 7, dalla mattina alla sera, è il locale perfetto dove potersi concentrare per lo studio, incontrarsi per lavoro, andare per una colazione, un aperitivo o un brunch – quest’ultimo disponibile solo nel fine settimana.

Non è un caso la presenza dei libri, che i gestori di Shell mettono al centro del loro progetto: l’idea è infatti quella di creare una libreria di nicchia, intorno alla quale girano eventi (come presentazioni e talk) e momenti di leggerezza, legati al cibo e alla convivialità.

Cosa si mangia da Shell

La proposta enogastronomica di Shell abbraccia più o meno tutte le fasi della giornata.
Si inizia con la colazione, accompagnata da dolci fatti in casa, come l’ottimo banana bread e servita con specialty coffee, tè e tisane.

Si prosegue con il pranzo, a cura dello chef italo-canadese Natale Recine, che alla cucina romana preferisce piatti più internazionali, dai sandwich alle insalate fino ad arrivare a piatti caldi che cambiano con le stagioni, per una scelta sostenibile.

Spazio poi alla merenda, anche questa sia dolce che salata, fino ad arrivare all’aperitivo, dove vini naturali e biologici fanno da padroni. Niente cena, Shell chiude massimo alle 22.00 per una scelta ben precisa: quella di dare al personale la possibilità di riposare.

Noi ci siamo concesse una merenda tra i libri, ed è stato quanto di più accogliente potessimo chiedere ad un posto così bello.

Abbiamo definito Shell come “un posto del cuore”: uno di quei locali dove spostarsi in una dimensione fatta di tranquillità, bellezza, cultura e cose buone.

E diteci voi: non è forse, in certi giorni, tutto ciò che basta per renderci felici?

Vivo a Roma ma sono una cittadina del mondo, di sana e robusta costituzione. Di buona forchetta e buon bicchiere, che è sempre mezzo pieno!

Tutte le immagini sono di © Giulia Pietroletti 2024

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