Eredi Borgnino a Torino: dove fare scoperte e bere bene

Alessandro Pistis Pubblicato il 7 Luglio 2025

Eredi Borgnino a Torino è quel posto che, per uno scarso bevitore di miscelati e un ancor più scarso conoscitore di qualsiasi elemento, tecnica e nome legato all’arte della mixology come me, è riuscito in più imprese, che ho considerato per anni, irraggiungibili. Non ci ho mai capito molto e da qualche tempo avevo fatto pace con il fatto che sarei rimasto a vita ignorante sul tema. Fino a quando non ho provato a bere in questo locale. Quindi eccoci, al racconto di come sono finito a volerne sapere (e bere) di più, possibilmente qui!

3 motivi per tornare da Eredi Borgnino a Torino

Mai lista fu più sincera e veritiera di questa. Trovo di essere perfettamente nel target di chi sente e ha sentito la necessita di tornare a scoprire questo posto ed ecco quindi tre motivi per farlo:

  1. Un opzione per tutti. Bevi alcolici? Tanti? Pochi? Non ne bevi proprio? Poco importa, qui c’è un opzione per tutti quanti. Chi l’ha detto che se contiene alcol sia più interessante di un cocktail NoLo!
  2. Non vorrai mica rimanere a stomaco vuoto? Assolutamente no, e qui hanno pensato anche a questo. Niente arachidi dal bustone, da Eredi scoprirete l’universo della frutta secca speziata.
  3. È sempre il momento giusto. Che sia per un brunch, per pranzo, o magari per cena: sarai al posto giusto al momento giusto. Ma anche per l’aperitivo e per il dopo cena, of course.

Non solo da bere: il Cocktail Bistrò Boutique

Appena entrati da Eredi Borgnino si ha la sensazione di essere nel posto sbagliato. Stavate cercando un cocktail bar? Eccovi catapultati in una bottega che vende frutta secca, spezie e dolciumi. Abbastanza in fretta da essere già troppo dentro per decidere di girare i tacchi e andarvene, vi chiederete se abbiate sbagliato posto. La risposta ovviamente è no, semplicemente questo locale ha più anime che convivono contemporaneamente e (questo è decisamente un parere personale) in maniera assolutamente armoniosa.

Lo so, troppo spesso vi siete ritrovati in posti che avrebbero voluto essere carne, ma anche un po’ pesce – perché no? – e puntualmente si ritrovano a non essere né una né l’altra cosa, oppure, ancora peggio, a fare entrambe le cose male, spesso malissimo. Vi capisco e comprendo il dubbio, ma fidatevi: qui è tutto al posto giusto. Detto da me, che sono uno scettico di natura, beh, vale doppio! 

Abbiamo fatto un “viaggio”

Arrivati a questo punto dell’articolo, sarebbe cosa buona e giusta, raccontarvi quale sia stata la nostra esperienza. Andiamo allora alla “ciccia”.

Come ogni esperienza “aperitivesca” che si rispetti, siamo partiti da uno spritz e della frutta secca. Ma dimenticatevi gli spritz dei Peggiori Bar di Torino con arachidi annesse. Questa volta è stata un’esperienza diversa e inaspettata. Gelato all’Aperol (nuova manna dal cielo per quest’estate), arachidi, e per non farci mancare niente: Champagne. Io uno spritz così non l’avevo mai provato. Invece la frutta secca direttamente dalla bottega è ciò che farete fatica a smettere di mangiare. A seguire un Negroni, ma anche questa volta, niente a che vedere con il ricordo che abbiamo tutti noi di questo cocktail: un twist al gusto noce e il cocktail è trasformato.

Non lo nego, in prossimità del terzo cocktail sono iniziate le prime difficoltà. Senza batter ciglio ho proseguito. Il “Paloma di Bruna” ci ha trascinati direttamente in un twist centroamericano: tequila, sciroppo alla birra e pompelmo, mastiha, sale agli agrumi e pomodoro secco. Un cocktail che si è trasformato in esperienza. L’“Elisir”, invece, ci ha portati in tutt’altra direzione, con influenze nipponiche ben evidenti: un cordiale al sakè, gin al tè verde e una spiccata acidità data dall’acqua di mirtillo rosso. Due interpretazioni originali, sorprendenti e diversissime, che hanno chiuso in bellezza quella che, più che una semplice degustazione, è stata un vero e proprio viaggio.

Anche quando si beve, bisogna lasciare uno spazietto per il dolce, no? Abbiamo chiuso con il “Cioccolato Bianco”. Niente a che vedere con quelle tavolette pallide, tutto zucchero, niente cioccolato. Ammetto di non essere riuscito a finire quest’ultimo, ma direi di essere giustificato.

Essendo una persona che frequenta poco il centro di Torino, questo posto non lo conoscevo neanche. Lo so, lo so: imperdonabile e adesso capisco bene il perché. Come i migliori posti, non posso dir altro, se non che questa sia stata una piacevolissima scoperta. In fondo, si sa, le sorprese migliori arrivano sempre inaspettate (anche perché altrimenti che sorprese sarebbero?!). Eredi Borgnino a Torino, un posto in cui forse prima non mi sarei fermato e adesso non posso che essere contento di averlo aggiunto alla mia lista dei posti del cuore.

E se la “Torino da bere” è ciò che ti interessa, qui abbiamo una sezione che non puoi perderti.

Sono goloso di cibo e di tutto ciò che mi appassiona. Amo le montagne più del mare, viaggio per vivere esperienze che lasciano il segno (e un buon sapore in bocca).

Tutte le immagini sono di © Alessandro Pistis 2025

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