Per il ciclo la Napoli di mezzo: Funicolari, portali nel tempo

Alessandra Mustilli Pubblicato il 3 Giugno 2021

Chiara Guerritore

Non è piana, non è verticale
è una linea che sale in collina
è una strada che parte dal mare
Il percorso della città obliqua.

 Edoardo Bennato – La città obliqua

Fili, funi, cavi elettrici e 3200 metri di binari sia al chiuso che en plein air divisi in 4 impianti e 16 stazioni. Le funicolari a Napoli svolgono da oltre un secolo un ruolo fondamentale per il collegamento dei quartieri collinari al resto della città. Centrale, Chiaia e Montesanto servono il quartiere Vomero, mentre Mergellina (purtroppo temporaneamente chiusa) avvicina Posillipo al mare. Un capolavoro ingegneristico (100% green tra l’altro) che da fine ‘800 unisce parti di città creando un continum di luoghi…”è una linea che sale in collina, è una strada che parte dal mare”.

Le funicolari sono per me un pezzo d’infanzia. Ognuna è diversa, una cosa a sé, proprio come il percorso che compie, i quartieri che collega e le persone che accompagna ogni giorno da una parte all’altra della città. Tutte però hanno una cosa in comune: attraversano la città, letteralmente portando gli avventori “giù napoli” o “su al vomero”. Non sono dei mezzi di trasporto ma dei portali, portali nello spazio e nel tempo che ci traghettano da un “Luogo” ad un altro. 

Io dalla mia città sono andata via per poi ritornare e riscoprirla, o meglio scoprirla proprio, pezzo dopo pezzo, vedendola con occhi nuovi;  a volte non occorre cambiare luogo ma cambiare sguardo.

Funicolare Centrale

Funicolare Centrale | Fermate: P. Fuga – Petraio – C.V. Emanuele – Augusteo 
Metropolitana linea 1

Qui si respira profumo di un tempo che fu. Il grande orologio, i corrimano in legno e l’antico tabellone con gli orari. Fermata Corso Vittorio Emanuele di norma brulicante di studenti oggi è come il clima…un po’ spenta e malinconica bagnata dalla pioggia ma romantica come i ciliegi in fiore dall’altro lato della strada.

Prendendo questa funicolare si entra nella Napoli per antonomasia, quella dei quartieri spagnoli, piazza plebiscito e dei teatri ora ancora chiusi ma che si approssimano all’apertura. A me questa funicolare ricorda soprattutto papà che prima di andare in pensione, impeccabile, la prendeva ogni mattina per andare nel suo ufficio situato di fronte al San Carlo. Il primo ad arrivare, sempre rigorosamente dopo un caffè preso in Galleria Umberto. Oggi ho rifatto tutto come allora e ringrazio Roberta che ha dato forma ai miei pensieri. 

Funicolare Montesanto

Funicolare Montesanto | Fermate: Morghen – C. V. Emanuele – Montesanto 
Metropolitana linea 2, Cumana, Circumflegrea

Dalla tranquilla collina di San Martino siamo catapultati nel cuore pulsante di Napoli. Un via vai incessante di gente che parte e che arriva anche da fuori città (la stazione funge anche fermata della circumvesuviana).

Flussi di folle in salita o in discesa ci indicano se un treno è in arrivo o in partenza. Noi ci affacciamo dalla terrazza della stazione e guardiamo ammirate la frenesia del quartiere prendere forma. Tutti passano di qui, ci sono botteghe e negozi di ogni tipo, pescherie, ambulanti ed ogni muro ha il suo manifesto artistico.

Siamo al centro e la posizione dello sguardo dal basso verso l’alto regala una prospettiva unica della città. Al lato della stazione l’imponente scalinata del Quartiere Intelligente si erge accompagnando i vagoni della funicolare nella risalita. 

Funicolare Chiaia

Funicolare Chiaia | Fermate: Cimarosa – Palazzolo – C.V. Emanuele – P.co Margherita
Metropolitana linea 2

Il tempo non sussiste per sé: sono le cose stesse che creano il senso di quello che è scorso negli anni, di quello che esiste nel presente, di quello che poi seguirà. Nessuno può avvertire il tempo di per sé, avulso dal moto e dalla placida quiete delle cose. 

Lucrezio, De rerum Natura, I, 459

La più antica delle tre inaugurata nel 1889 collega il Vomero con il quartiere Chiaia zona di gallerie d’arte, consolati, cinema e dei rinomati “baretti”.

Su un lato e sull’altro della stazione in via Cimarosa troviamo una citazione di Lucrezio, un monito che invita ad una riflessione sul senso del tempo…passato, presente e futuro sono un movimento, un percorso così come la funicolare è un tramite, un portale appunto…prima, durante e dopo. 

Non è la destinazione che conta ma il tragitto, “non è questione di luogo ma di cambiare sguardo” dicevamo. E così immortaliamo, fissiamo ricordi, risignifichiamo luoghi e costruiamo nuovi percorsi sui vecchi sentieri…Click, la macchina ha scattato, ma anche gli occhi ed ecco un altro quadro, un’altra scoperta…Click.


All images 2021 © Roberta Ciuccio