Le nuove aperture a Torino

Aperto da primavera (sì, siamo un po’ in ritardo… ma meglio tardi che mai), finalmente vi parliamo di Nevia. Non è il solito posto e non è nemmeno quella cosa che pensate quando sentite “ristorante elegante”: qui si mangia, si beve e soprattutto si sperimenta.

Il menù? Non chiedetecelo e non chiedetelo neanche a loro. Cambia spesso. A decidere sono le stagioni, il mercato e l’ispirazione del momento. Quindi no, non c’è il “solito piatto di pasta” fisso in carta, ma piuttosto combinazioni sempre nuove, come nei posti che piacciono a noi! La cucina gioca tra semplicità e creatività, i classici ci sono (ma rivisti a modo loro) e ogni tanto spunta qualcosa di sorprendente. Poi c’è il bar: fermarsi per un cocktail è praticamente obbligatorio. Non fate l’errore di saltarlo, perché la miscelazione qui non è “di contorno” ma parte dell’esperienza.

Il tutto impacchettato in Villa Mistrot. Una casa che mantiene un po’ della sua anima originaria: accogliere, farvi sentire a vostro agio, e ogni volta sorprendervi un po’. Insomma: non serviva l’annuncio ufficiale per inserirlo nella lista dei posti da provare. Però ora che ve l’abbiamo detto, non avete più scuse.

Ok, lo ammettiamo: questa nuova apertura è in giro già da qualche settimana, ma sapete quanto siamo affezionati al padellino… quindi era solo questione di tempo prima che vi parlassimo di Gustus – la bottega del padellino e della sua nuova sede. Segnatela subito sulla mappa, perché sì: qui si gioca in casa.

Il protagonista? Sempre lui, il padellino. Croccante sotto, soffice sopra, come la tradizione torinese insegna. Ve lo abbiamo raccontato in lungo e in largo: chi sa, sa! Per mantare giù il boccone c’è la birra: artigianale, varia, perfetta per accompagnare la pizza senza complicarsi la vita. Perché da Gustus il mood è semplice: ti siedi, ordini, e ti godi un padellino fatto come si deve. Punto.

La nuova sede mantiene lo stesso spirito: familiare, accogliente, con quell’aria da “posto giusto” dove non serve pensare troppo. Tradizione torinese, ma con un tocco moderno che la rende attuale senza snaturarla.

Insomma: se amate il padellino quanto noi, vi avvisiamo già… questo potrebbe diventare il vostro nuovo rifugio preferito.

A Torino non ci chiedete solo dove mangiare, ma anche dove prendersi cura di sé. Perché diciamolo: dopo una pizza o un padellino, un po’ di coccole ci vogliono. Così vi segnaliamo una nuova apertura che ci piace un sacco: La Saponaria ha messo radici da Green Pea!

Qui trovate tutto quello che serve per stare bene senza sensi di colpa: cosmetici biologici, ingredienti naturali, storie di filiera che sanno di etica e rispetto. Shampoo, creme, prodotti per il viso, per i bimbi, per i capelli… insomma, c’è davvero un mondo da scoprire, annusare e provare. Il bello? È il tipo di shopping che non solo ti fa uscire con la busta piena, ma anche con la coscienza leggera, e a noi questa cosa piace parecchio.

Segnatevelo: piano 0 di Green Pea, proprio vicino all’ingresso. Niente più scuse!

Torino ha bisogno di spazi belli. Non belli solo da vedere, ma belli perché ti fanno stare bene dentro. Mosca Bianca è proprio uno di questi.

Un luogo dove l’arte, l’artigianato e il design si intrecciano senza prendersi troppo sul serio, ma con la cura giusta. Mostre, workshop, piccoli eventi: tutto pensato per avvicinare le persone al fare artistico e creativo in modo vero, accessibile, senza barriere.

È uno spazio vivo, intimo, che cambia e si trasforma, proprio come chi lo attraversa. Ti accoglie, ti incuriosisce, ti lascia qualcosa addosso anche solo con una visita veloce.

La data da segnare è questa: 13 settembre. L’inaugurazione è vicinissima e noi non vediamo l’ora di esserci. Perché luoghi così, a Torino, sono un regalo prezioso.

Non è un segreto quanto noi di Strade siamo appassionati di bere e di bere bene. Soprattutto quando si parla di vino. Quindi va da sé che, se in città apre un nuovo posto che promette calici interessanti, noi siamo subito in prima fila.

Si chiama Vineria Baccanera ed è il sogno diventato realtà di Ettore e Roberto, due amici, due sommelier, due che hanno deciso di buttarsi a capofitto in questa avventura dopo una vita spesa altrove. E la cosa bella è che si sente: in ogni bottiglia c’è il viaggio, la ricerca, l’incontro con chi il vino lo fa davvero.

Baccanera è uno di quei posti dove ti siedi, ti rilassi e sai che il bicchiere che ti arriverà davanti è stato scelto con cura e con passione. L’atmosfera è conviviale, calda, da chiacchiera che si allunga più del previsto. Un luogo per scoprire etichette, brindare senza troppi formalismi e ricordarsi che il vino, in fondo, è soprattutto condivisione.

E noi? Beh, ormai ci conoscete: in un modo o nell’altro ci troverete lì. Calice in mano, ovviamente. 

Questo è uno di quei posti che (purtroppo) eravamo abituati a vedere solo scrollando lo schermo del telefono, in altre città. Forse ne sentivamo il bisogno anche qui: un progetto nuovo, fresco, a tratti travolgente, capace di entusiasmarci sul serio.

Si chiama Ridicola ed è un’ex edicola che torna a vivere in una veste tutta diversa: niente giornali del mattino, ma arte. Una vetrina sempre accesa, aperta 24 ore su 24, che diventa piccola galleria urbana. Dentro ci trovate una selezione curata di magazine e fanzine indipendenti, fuori un luogo che cambia il volto di un angolo della città.

È un progetto dell’associazione culturale Pigmenti, che da anni porta avanti idee legate all’arte urbana, e questa volta ha fatto centro: ha trasformato un chiosco rimasto fermo per anni in uno spazio di incontro, condivisione e bellezza.

Noi non potevamo non avvisarvi della sua esistenza (già da qualche settimana, sorry for the delay). Ora tocca a voi andarci, passarci davanti, lasciarvi incuriosire. Perché Ridicola non si scorre col pollice: si vive, dal vivo.

Scriviamo, proviamo e assaggiamo molto spesso cose nuove, mai viste, mai sentite, interessanti. Forse, però, un po’ troppo poco spesso torniamo alle origini. O, come si dice in questi casi: alla tradizione.

La Trattoria Le Donzelle è proprio questo: una ventata di presente e futuro che non dimentica il passato. Non ha bisogno di grandi pretese, perché sa colpire nel segno con quello che conta davvero: piatti buoni, genuini, che parlano chiaro a chi li mangia. Carne cruda, friciulin, e, quando arriva il freddo, una bagna caöda che scalda più di mille parole. Roba che sa di casa, che ti riporta a un lessico familiare fatto di sapori veri.

Onestamente, continueremo a girare e a cercare cose nuove, perché ci piace così. Ma avere punti fissi in città, quelli a cui tornare quando serve un po’ di radici nel piatto, è fondamentale. Le Donzelle è sicuramente uno di quei punti da segnarsi per quelle serata.

Gli spazi di aggregazione, quelli dove fare cose belle, nuove e soprattutto insieme, non sono mai abbastanza. Da nessuna parte! E allora ben venga che nel cuore di Aurora, al Cortile del Maglio, sia nato Spazio Baôm.

Un hub creativo che si porta dietro tutta l’energia dei giovani artistə e la trasforma in laboratori, talk, mostre, percorsi di formazione. Un luogo che non si limita a ospitare, ma invita a sperimentare, costruire, inventare.

Qui non si parla di “contenitore culturale” ma di uno spazio vivo, in movimento, che cresce con chi lo attraversa. Un laboratorio permanente, un punto di ritrovo, un posto dove ti senti parte di qualcosa che ha già radici nel quartiere ma guarda dritto al futuro.

Noi siamo convinti che Torino avesse proprio bisogno di un luogo così: semplice nella forma, potentissimo nell’idea. Ora che c’è, non resta che viverlo.

Ci sono posti che ti conquistano non perché inventano chissà quale format mai visto, ma perché fanno le cose semplici… bene. Strupal è proprio uno di questi.

Un’enoteca con cucina nel cuore di Torino, nata tra polvere di mattoni rossi, piastrelle ribelli e pratiche burocratiche infinite. Adesso però niente più cantieri: al loro posto ci sono bicchieri che tintinnano e piatti che profumano.

Il bello è tutto lì: un calice scelto con cura, una cucina che accompagna senza strafare, un’atmosfera calda e accogliente. Una semplicità che ci piace, che ci fa stare bene e che ci fa dire subito: ok, qui ci torniamo.

Perché sì, Strupal non ha bisogno di grandi promesse: basta sedersi, bere, mangiare, e il resto viene da sé.