Trecca era da tempo nella mia lista dei posti da provare: sono sempre attratta, infatti, da chi propone una cucina tradizionale, cosa mai scontata, anche in una città come Roma.

Capiamo di essere nel posto giusto quando ci presentiamo di lunedì, poco prima dell’orario di apertura e troviamo una coppia davanti a noi che aspetta. No turisti ma insider, habitué del posto che riconoscono a Trecca una qualità che vale tutti i giorni della settimana.
Il locale è semplice ma caldo: pochi coperti, pareti gialle, tavoli di marmo e sedie di legno. La cucina a vista con bancone è l’elemento che completa l’ambiente, creando un’atmosfera accogliente




La vera cucina tradizionale di Trecca
La particolarità di Trecca è insita nella sua proposta: una cucina tradizionale come quella di una volta, basata sia sui prodotti di stagione che su una delle fondamenta della tradizione culinaria di Roma: il quinto quarto.
Conosciute anche come frattaglie, da Trecca sono valorizzate attraverso preparazioni estrose, come la testina di vitella in tegame o la lingua piemontese in salsa verde.

La tradizione della cucina romana affonda le sue radici anche nella stagionalità: l’autunno a Roma chiama i carciofi e le puntarelle. Ottimi i primi serviti pastellati con maionese all’aglio, fantastiche le seconde con uovo barzotto, alici e olive taggiasche.


Passiamo ai primi e puntiamo dritte a due istituzioni della tradizione: bucatini all’amatriciana e rigatoni con la pajata.
Serviti in una cuccuma come fossimo a pranzo da nonna, i bucatini sono una vera poesia: cottura perfetta, sapidità centrata in pieno, giusta dose di pecorino e un guanciale croccante rendono questo piatto il motivo per andare e tornare da Trecca.
I rigatoni con la pajata sono un ritorno alle origini, se come me avete vissuto le domeniche in famiglia a mangiare piatti della tradizione romana. Qui è d’obbligo la scarpetta, con la complicità del pane del Panificio Marè Prati.


Chiudiamo in bellezza con un dolce, anche questo che chiama la tradizione: zabajone fresco con panna. Con onestà vi dico che, se avessi potuto, avrei pulito la ciotolina con il dito per non sprecare nulla.



Sorprende pensare come il giovane team alla guida di Trecca conosca così bene i sapori di una volta, quelli che hanno portato la cucina romana alle lodi di tutto il mondo, a prova del fatto che le mode passano, ma le tradizioni restano.
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