Nonostante io abiti in una piccola ma vivace cittadina sento spesso il bisogno di evadere dalla città. Come ben sapete il mio modo preferito è sempre quello di scovare nuove cantine e partire alla scoperta dei loro vini. A volte però, come ad esempio d’estate, c’è bisogno di freschezza e quindi qua in Langa parte il toto scommesse su quale agriturismo con piscina sarà disponibile per una giornata di relax, ma non solo! Qui non esiste miglior modo di rilassarsi se non con la combo piscina+ristorante. E sono qui per raccontarvi una di queste bellissime realtà…
Ai Tardì
Via S. Sebastiano, 81 | Diano d’Alba
Tel 0173 69222
Lu – Do|12.00 – 14.00 | 19.30 – 21.30
Martedì chiuso
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Tre ragioni per cui andare:
- La vista: non serve presentare le colline delle Langhe perchè lo fanno già da sole, ma da Diano d’Alba, con un po’ di fortuna si vede tuuuuuutto il panorama dei dintorni. Castelli compresi..
- Gli Chef: Giulio e Marta sono due giovanissimi chef che si occupano della cucina del ristorante sotto l’attenta consulenza del grande chef Gabriele Boffa
- Il Vitel Tonnato: avete presente quel piatto che scegliete sempre al ristorante per sapere qual è il più buono? Bhè il mio è il vitel tonnato, qui da urlo!

A Diano d’ Alba per trovare la combo delle Langhe
Ci troviamo a Diano d’Alba, sul cucuzzolo di una delle colline con la vista più bella della zona. Da qui si vedono praticamente tutti i castelli di cui ci ha parlato troooppo bene Mike qui. E quindi perchè non goderseli tutti da una bella vetrata del ristorante? La mia scoperta di questo posto chiamato Ai Tardì risale a qualche estate fa quando, in preda alle crisi di calura estiva, mi sono ritrovata a cercare disperatamente le piscine del mio territorio dove poter sguazzare in pace. Tra i millanta posti alla fine l’80% delle volte mi ritrovo qui, dove spesso butto l’occhio verso l’ampia vetrata sopra la mia testa per cercare di scorgere i piatti del ristorante… Quando un giorno incontro Federica che mi racconta degli chef, dei loro piatti eeeeh allora vuoi mica perdere l’occasione di provare una cena così? (frase suuuuper piemontese, ma siamo nelle Langhe, concedetemelo)

Dall’entratina al dolce passando per tajarin e Barolo Chinato
Io e la mia Gelia di fiducia ci siamo fatte totalmente coccolare da Federica e da tutto il team per la cena con vista. Abbiamo iniziato la serata con un’entratina fatta di Salsiccia di Bra (che se non ce l’hai nel menù dove vai??), un soffice bignè homemade con patè di prosciutto e un biscotto di frolla salata homemade con burro alle erbe e acciuga. Delicati al punto giusto e così buoni da voler scovare la ricetta del biscotto salato… La prima portata sono stati gli antipasti che, immancabilmente, sono stati il preludio di una cena davvero particolare. Io ho scelto il Signor Vitel Tonnato che, come vi dicevo in precedenza, per me è un must della cucina langarola. L’altro antipasto invece è stato un piatto rivisitato frutto di un mix piemontese e toscano: peperone al forno con con riduzione di bagna cauda su letto di panzanella. Che dire? Nulla, perchè eravamo troppo concentrate a gustarci questi piatti. Entrambe le portate sono state accompagnate da un Metodo Classico Alta Langa della Cantina Abrigo. Tutti i ragazzi del team infatti hanno creato sinergie ad hoc con produttori locali sia per la materia prima per il ristorante che per i vini. Il Vitel Tonnato, come potete vedere in diapositiva era da Diesci (cit. Borghese).
Primi e secondi spaziiiiiali
I primi sono stati anche una bella scoperta. Da una parte la tradizione e dall’altra l’innovazione con un piatto di tajarin con ragù di Salsiccia di Bra e un risotto con crema di piselli, tuorlo emulsionato e guanciale scottato. La delicatezza dei tajarin fatti a mano si è sposato perfettamente con la Barbere d’Alba di Abrigo che ha accompagnato i primi e i secondi. Vogliamo anche parlare degli accostamenti del risotto? Maggggici. So che arrivati a questo punto la salivazione è già cresciuta alle stelle, ma il bello deve ancora venire. Infatti sono stata totalmente conquistata anche dai piatti successivi, che già solo a descriverli mi torna la fame. Abbiamo potuto assaporare la costina di maiale con arancia e cannella marinata 24 ore e cotta a bassa temperatura, accompagnata da salsa al rafano, palline di mela con lime e rosmarino e indivia belga caramellata. Tempo di spiegare il piatto che già lo avevamo divorato. Per non parlare poi della rolata di coniglio con composta di pomodoro e cipollotto… Le gioie della vita infatti si sono radunate tutte qui!
Dolci e ciaoooone
Non si può andar via da un posto così senza aver assaggiato i dolci e senza aver conosciuto gli chef. Abbiamo provato la millefoglie con mousse alla nocciola e tortino con cuore caldo all’amaretto e pesca sciroppata. Queste due delizie sono state accompagnate da un Barolo Chinato di Ceretto che mi ha lasciata senza fiato e l’altrettanto particolare Passito di Abrigo. Sono rimasta piacevolmente colpita dall’ accuratezza e attenzione agli abbinamenti di questi piatti, ancora di più quando ho visto gli chef Giulio e Marta e ho scoperto che sono entrambi del 1998. Ragazzi, ripeto, 1998! La loro giovane età e le loro professionalità mi ha davvero sconvolto. Lodando tutto il team ci siamo avviate presso l’auto consapevoli che sicuramente torneremo qui a provare gli altri piatti del menù. Consiglio spassionato? Se venite da lontano o volete bere qualche bicchiere in più potete sempre fermarvi a dormire qui, dove al piano superiore ci sono le stanze apposta per voi!
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