La scoperta delle cantine in tutto il Patrimonio Unesco che mi circonda, spesso è un duro lavoro… ma qualcuno dovrà pur farlo! In questo caso è stata una ricerca un po’ al contrario, fatta di amicizie che ti fanno scoprire cose belle. E ne è decisamente valsa la pena. Accompagnata dai buon Fabio e Bia, con Sara come ospite d’eccezione, in una mattinata estiva ci siamo ritrovati alla Brunella.
Boroli
Via Brunella, 4 | Castiglione Falletto (CN)
Sito | Instagram
Le ragioni per cui andare da Boroli:
- La sua posizione: sulla collina della Brunella con un panorama di quasi 350 gradi sulle colline circostanti di Castiglione Falletto.
- L’architettura: il vecchio con il nuovo che vengono accostati per creare una fusione davvero particolare. Ve lo racconto meglio più avanti!
- Vino: il motto “poco ma buono” qui da Boroli ha raggiunto l’apice della sua espressione.
Imprenditori si nasce, ma trasformandosi!
A volte, quando l’imprenditoria ce l’hai nel sangue, non puoi davvero farne a meno… soprattutto se ti lega alla terra dove sei nato. Nella famiglia Boroli dopo il settore tessile e l’editoria c’è stata la necessità di riprendere in mano le origini della famiglia e riconnettersi alla terra, quindi alla natura. Achille, grazie ai suoi genitori, è stato un po’ il filo legante di questa scommessa. Piemonte e Langhe vanno di pari passo, se si parla di vino poi!
In una zona dove il 90% dei tuoi vicini di casa fanno i viticoltori, buttarsi in questo mondo è stata una scelta di totale valorizzazione del territorio. Le idee sono state ben chiare. Bisogna fare poco, ma dargli una qualità impressionante. L’azienda ha deciso, per una questione culturale e qualitativa, di produrre solo Barolo dai migliori Cru, un Langhe Nebbiolo e uno Chardonnay. Un impegno che con grande ricerca e dedizione la famiglia porta avanti con le generazioni che nel frattempo si sono integrate nel progetto. La Brunella è la collina dove sorge la cascina. Qui sono collocati quasi tutti gli ettari di proprietà dell’azienda. Dalla cascina, a perdita d’occhio, si vede praticamente tutta la Langa della zona di Castiglione Falletto. Un panorama che Simba con Mufasa avrebbero decisamente invidiato…
Una filosofia tra la tradizione e la continua innovazione.
Francesco e Achille nel raccontarci la loro storia sono stati chiarissimi: nessun compromesso sulla qualità. La filosofia della famiglia, e quindi dell’azienda, è sempre stata il rispetto della natura e quindi il portare sempre sul piedistallo il lavoro in vigna. Sembra una cosa davvero banale da raccontare, ma è troppo spesso sottovalutata. Come ci hanno raccontato i ragazzi: un ottimo lavoro in vigna ti assicura un ottimo prodotto finale. Questo soprattutto perché ti permette di ridurre il lavoro e i trattamenti in cantina. Il filo conduttore che ci porta dalla vigna alla cantina è stato perfettamente rappresentato nel nuovo “arto” della cantina. Dal terreno fino alla bottiglia passando per le botti. Una struttura moderna, dall’animo radicato nella storia, progettata da Guido Boroli.
Con questa frase fin troppo filosofeggiante volevo introdurvi la nuova struttura, sede della magnifica sala degustazione. La struttura, posta nel fulcro panoramico della collina, è esternamente ricoperta dal legno di barrique del ‘98 e del ‘99 dismesse dalla produzione. Non solo bellezza, ma anche funzionalità. Il rivestimento infatti, mantiene un isolamento termico ottimale! Ho avuto la bellissima sensazione come se il legno e il vino, che aveva fatto i passaggi lì dentro, tornassero in qualche modo nella natura. Di nuovo esposte alle intemperie e allo scorrere del tempo, visibile dalle sfumature azzurre che man mano assume il legno. In una parola: spettacolare!
La degustazione: un climax di piacere!
Per sgranchire olfatto e gusto ci siamo diretti nella sala degustazione. Quella giornata soleggiata ci ha permesso di godere della vista e delle colline circostanti anche all’aperto. Durante le chiacchiere Francesco ci ha fatto fare il primo cin con il loro unico bianco: Langhe Chardonnay DOC 2020. Sarà stato il diretto contatto della terra sotto i nostri piedi, il sole o la compagnia, ma ho davvero apprezzato questa chicca dalle note fortemente erbacee completate dalle note di frutta estiva. Il passaggio in tonneaux lo rende ancora più elegante ed equilibrato. Quando il caldo ha iniziato a farsi sentire e il languorino pure, ci siamo rifugiati tra le vetrate della nuova costruzione per proseguire la degustazione. Tra un graditissimo spuntino e l’altro abbiamo degustato l’altra perla dell’azienda: il Langhe Nebbiolo DOC 2020. Luminoso, fresco e fruttato. I suoi vigneti di età media intorno a 20 anni regalano acini perfetti per un vino equilibrato e armonico.
Di Barolo in Barolo…
Proseguiamo poi con la triade di Barolo. Barolo Villero DOCG, Barolo Cerequio DOCG, Barolo Brunella DOCG tutti e tre del 2017, per un’affascinante verticale di Boroli. Il Barolo Villero è uno dei più importanti Cru di Castiglione Falletto per esposizione e qualità. Nasce da qui un barolo speziato e con profumi persistenti e inebrianti di frutti rossi. Il Barolo Cerequio è invece quel vino del quale conosciamo un po’ tutti la sua importanza. Quella collina ha un microclima ideale per i vigneti e solo 5 produttori imbottigliano questo Cru. È un Barolo dal colore decisamente brillante che in bocca regala sentori intensi di frutta matura e anche di fiori di campo. Il suo corpo riempie piacevolmente il palato. Abbiamo concluso la nostra degustazione con la punta di diamante dell’azienda: il Barolo Brunella. Questo Cru è esclusivo della famiglia Boroli ed è proprio quello che circonda la cascina! Un Barolo con un freschissimo profumo di frutti rossi e un pizzico di liquirizia… lasciano la loro persistenza insieme alle note di chiodi di garofano in tutta la sua eleganza. Grati per questa accogliente visita, torniamo sui nostri passi per scoprire altre colline! Trovi tutti gli altri consigli qui!
All images © 2023 Fabio Rovere
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