Bel & Bon: la gastronomia francese a Torino dove mi sono innamorato dello Chardonnay
Da quando mi sono traferito nei dintorni di Piazza Vittorio – qualche mese fa – una delle mie attività preferite è quella di mettermi a camminare senza meta fra le strade dei quartieri che circondano la piazza. Alla scoperta di una zona di Torino che fino a un po’ di tempo avevo sempre vissuto soltanto di passaggio, e che adesso sto cominciando un po’ timidamente a chiamare casa. È stato proprio durante uno di questi vagabondaggi che ho scoperto Bel & Bon e il suo piccolo scrigno di enogastronomia francese.
Era un tardo pomeriggio di fine settembre, e stavo rientrando verso casa su Via Vanchiglia con un paio di peperoni (rigorosamente uno giallo e uno rosso) per la cena. E mentre camminavo sovrappensiero, già immaginando il glorioso odore di peperone spargersi per la casa – con buona pace della mia coinquilina –, il mio sguardo è caduto su una vetrina con file di diverse bottiglie di vino francese, e una lavagnetta con scritto: “li ho assaggiati tutti”. Non ho esitato neanche un momento: sono entrato.
Bel & Bon
Via Vanchiglia, 21 | Torino
Lu | 15:30 – 19:30
Ma – Sa | 9:30 – 13 / 15:30 -19:30
Do | Chiuso
Sito | Facebook | Instagram
Tre motivi per andare da Bel & Bon
- Per respirare l’aria di Francia in tutta la sua essenza gastronomica: dai suoi famosi formaggi ai barattoli di mostarda e alle terrine di foi gras, dai succhi di mele della Normandia alle burrose confezioni di Galettes.
- Perché qui potrete trovare vini da ogni parte di Francia, selezionati con cura da piccoli produttori indipendenti.
- Per Houda, la proprietaria di casa, che vi racconterà con passione tutto quello che la sua épicerie ha da offrire, e con cui vi metterete a ridere e a chiacchierare come se vi conosceste da una vita.
Un angolo di Francia nel cuore di Vanchiglia
Quante volte abbiano sentito dire o abbiamo detto che Torino è una piccola Parigi? Per Houda il giusto paragone è con Lione: le due città, dice, sono legate dallo stesso spirito e dalla stessa atmosfera. Lei è una savoiarda doc, nata a Chambery, una piccola cittadina dall’altro lato delle Alpi. Arriva a Torino undici anni fa e scatta la scintilla: se ne innamora all’istante. Qui conosce Nicolas, bretone di origine, ma nato a Torino, che diventerà suo marito. Inizialmente entrambi si occupano d’altro, ma presto capiscono che la strada da percorrere è quella di aprire un’autentica gastronomia francese a Torino.
È durante uno dei suoi molti viaggi tra la Francia e l’Italia che le si accende la lampadina. Ogni volta che si ritrova a fare la spola tra i due paesi, amici e amiche torinesi si presentano alla porta con la lista della spesa. Visto che vai in Francia potresti prendermi un po’ di questo? Ah, magari anche due casse di quest’altro? Ogni volta è la stessa storia. E a ogni viaggio la sua macchina è sempre un po’ più carica: bottiglie di vino, formaggi, dolci e terrine. E allora perché non aprire qui a Torino il proprio angolo di Francia?
Così, quattro anni fa Houda molla tutto e decide di raccontare il suo paese d’origine in un modo speciale: attraverso i suoi vini e i prodotti della sua cucina. E nel novembre del 2018 insieme a Nicolas aprono Bel & Bon, proprio qui: nel cuore di Vanchiglia. Il quartiere dove si sentono a casa, dove i clienti più affezionati passano la sera a scambiare due parole e a prendere la bottiglia giusta per la cena del weekend. Dove chi capita per caso non può che rimanere rapito da quell’inconfondibile aria di Francia che – diciamocelo – sentiamo anche un po’ nostra: qui a Torino.
L’épicerie: Bel & Bon e l’essenza della gastronomia francese
Se come me amate il formaggio, l’immagine del bancone che vi si para davanti non appena mettete piede da Bel & Bon vi darà una forte stretta dritta al cuore. Di diverse forme e dimensioni, fanno capolino dietro il vetro i formaggi più iconici della tradizione culinaria francese: dal celebre Comté, il migliore compagno da aperitivo che ci sia, all’immancabile Roquefort, con il suo gusto deciso e saporito. Per non parlare del Camembert, cremoso ai limiti della pornografia. Fino al re dei formaggi savoiardi (oltreché svizzeri): il Raclette. E tra le varie specialità, non poteva certo mancare l’inconfondibile burro salato della Normandia.
Ora che vi ho fatto salivare abbastanza a suon di formaggi, passiamo a tutto al resto. E anche qui: c’è da perdersi tra gli scaffali! Partiamo dalle famose rillettes e i paté dai gusti più disparati: carne di maiale, pollo, anatra, funghi, formaggio, salmone e molto altro. In combinazioni diverse (anche in versioni totalmente veg!), secondo le tradizionali ricette della salumeria francese. E poi che Francia sarebbe senza una selezione delle sue salse più rappresentative: mostarda a profusione, ma anche qualche chicca meno conosciuta. Come la confettura di cipolle che mi sono portato a casa. Spoiler: sì, era una bombetta!
E per chiudere questo rapido tour de France in dolcezza, come non lasciarsi incantare da una bellissima confezione di Galettes, i tipici biscotti bretoni fatti con burro e felicità (perché sì, il burro è felicità). O ancora dal Pain d’épices, un dolce natalizio tipico dell’Alsazia, che non conoscevo e che mi sono portato a casa da provare per la prima volta. Una via di mezzo tra il pane in cassetta e un plume cake, a base di miele e spezie dolci. E infine i Macarons, che qui si trovano anche in una rara versione salata (speciale quella a base Roquefort).
I vini di Francia, scelti col cuore
Ma una gastronomia francese poteva considerarsi completa senza una sezione dedicata ai grandi vini di Francia? Secondo Houda e Nicolas: no. E io non posso che sottoscrivere questa scelta. La prima volta che sono entrato da loro, sono tornato a casa con una bottiglia di Chardonnay Réserve Côte d’Or 2018, proveniente da una zona della Borgogna dove si producono i migliori Chardonnay di Francia (leggasi, del mondo). Ed è stato bevendo quel vino – poche sere dopo insieme a un paio di amici – che sono rimasto folgorato a tal punto che ho deciso di scrivere questo articolo.
Tra gli scaffali dedicati al vino, poggiano in diagonale tutte le principali denominazioni francesi: Alsazia, Borgogna, Bordeaux, Champagne, Savoia, Valle della Loira, Beaujolais. Nomi che risuonano come parole magiche a chi – come me – conosce soltanto a grandi linee i segreti di questi vini millenari. A orientarvi nella scelta della giusta bottiglia ci penseranno Houda e Nicolas, che conoscono alla perfezione (e anzi, come recita il cartello all’entrata, “hanno assaggiato”) tutti i vini presenti nel negozio. Raccolti nel corso dei molti viaggi fatti da una parte all’altra della Francia: alla ricerca delle migliori bottiglie.
Io, dopo l’infatuazione per lo Chardonnay di Borgogna, sono tornato a fare scorte di bottiglie. Ogni assaggio è stato una scoperta. Prima mi sono viziato con un elegantissimo Côtes du Rhône a base Syrah (2014!), e poi ho fatto i conti con un taglio bordolese (Merlot e Cabernet Franc in giusta miscelazione) di grande respiro e struttura. Mentre scrivo, invece, è già pronta in frigo una bottiglia di Altesse (vitigno tipico savoiardo) che mi aspetta per la cena.
Ah, quasi dimenticavo… se volete immergervi ancora di più in un viaggio alla scoperta della Francia, dei suoi vini e della sua cucina… ogni tanto Houda e Nicolas organizzano delle degustazioni a tema, con abbinamenti speciali e con la possibilità di conoscere i produttori dei vini presenti in negozio. La scorsa settimana, era la volta del Beaujolais, per festeggiare il famoso vino novello francese, che proprio in questi giorni comincia a scorrere tra le valli a nord di Lione. La prossima degustazione? Tenete d’occhio la loro pagina Instagram: qualcosa è già in programmazione per inizio 2023.
Ok, adesso vi ho detto tutto.
E poi il vino è già pronto in cucina che mi aspetta, quindi meglio che vada. Ci sentiamo alla prossima bevuta.
Salute! Anzi, visto che siamo in Francia: santé!
All images © 2022 Andrea Borio
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