Le storie si scrivono sui fogli, ma anche su un altro tipo di carta: quella da parati. Oppure su una stoffa, cucendo trame di vita e di talenti che diventano lavori, alimentando le scintille e l’entusiasmo che la passione dà.
Se è vero che i sogni hanno una forma, hanno anche un colore e un tessuto: Emanuela, con il suo progetto Contexture, ha trasformato questi sogni in realtà… e in abiti, borse, pareti, cuscini, sedie. E in tutto ciò che la creatività permette. Di fare.
Quando si mettono insieme moda, arte, design e intuito femminile, il risultato non può che sorprendere!
Contexture
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info@contexture.it
Texturizzare l’ordinario
Contexture è nato nella mente molti anni fa, ma è stato concretizzato nel 2017, quando Emanuela, grafica con esperienza pluriennale nel settore, ha deciso di rivestire le sedie della sua camera da pranzo. Non trovando qualcosa in linea con i suoi gusti, ha disegnato lei stessa un pattern che rispecchiasse il suo essere. Da quella prima volta, non ha più smesso: ha continuato a disegnare le grafiche più svariate, applicabili ovunque. Contando anche sulla complicità e sull’aiuto della sua amica e collaboratrice Alexia.
Trovare il motto del brand è venuto naturale: “texturizzare l’ordinario”, ovvero dare un tocco di originalità nella monotonia della vita quotidiana, creando un prodotto il più possibile vicino ai desideri di ogni persona.
Ogni cliente può scegliere la texture più adatta alla sua personalità o carattere, ma può anche idearne una nuova, con i consigli delle due giovani designer: è così che ci si può sentire Younique. E avere qualcosa che sia solo nostro.
Il pattern è servito
La creatività innata di Emanuela prende linfa dalla costante ricerca e dall’amore per l’arte, la fotografia, il cinema e soprattutto per i viaggi intorno al mondo. Confini aperti e contaminazioni culturali, dunque, sono all’origine di queste texture innovative, stampate e cucite interamente in Italia.
Ve ne racconto alcune nel dettaglio:
– “Codex” è ispirata al “Codex Seraphinianus’’, un libro scritto e illustrato firmato da Luigi Serafini, con oltre mille disegni e metamorfosi grafiche. La peculiarità è che questa texture è figlia dei social: Emanuela, coinvolgendo nel processo creativo i suoi seguaci di Instagram, chiedendo loro di pensare al proprio personaggio surreale, ha creato una texture fantastica, piena di particolari curiosi come la peonia medusa, la pianta di caramelle, l’ape lampadina e il colibrì di foglie.
– “Strati” è invece la texture che parte dalla storia del nostro pianeta, dalla stratificazione delle rocce minerarie. La grafica abbinata ad una palette dai colori pastello, dona vivacità nelle buie giornate invernali.
– “Pied de poule“, che ha lo scettro di texture più amata, è una reinterpretazione del classico tessuto, ora scomposto a dimensioni over con accostamenti cromatici inusuali, che si incastrano e funzionano alla perfezione.
– “Polka dot” è la rivisitazione in chiave artistica del classico pattern indossato dalle pin up, un’alternanza tra maxi e mini pois uniti in maniera casuale, a ricordare un’opera di Alexander Calder.
Capi versatili ed eclettici
Dopo aver scelto o creato una texture, potete averla sempre con voi, sia che venga usata per un capo d’abbigliamento, sia per un accessorio, spaziando tra borse e fasce. Sul sito, potete acquistare online e trovate la proposta dei modelli, tutti fatti a mano.
Vi mostro qualche esempio di questi capi versatili ed eclettici, semplici ma d’effetto, svincolati dalle regole stagionali. Non solo semplici vestiti, ma suggestioni da indossare.
… e c’è dell’altro!
Non è finita qui: le grafiche possono essere applicate anche su piatti e tazze, su una o più pareti di casa o del luogo dove lavorate, per rendere tutto accogliente e su misura.
Le fantasie donano colore nei salotti o nelle camere da letto, perfette per rivestire cuscini, paralumi e intere poltrone. Se l’avventura di Emanuela è iniziata dal rivestimento delle sedie, ci sarà un motivo… e tutto torna. E si abbina.
Farvi sentire a casa anche quando siete fuori casa, portando un pezzo di sè intorno, addosso, in giro: Contexture è come un abbraccio che non lascia mai soli!
All images © 2020 Francesca Palmieri