Buono il sushi, niente da dire, ma forse è arrivato il momento di guardare oltre i soliti roll e scoprire Donburi House a Torino. Perché il Giappone non è solo salmone e avocado (anzi, probabilmente non è proprio per niente salmone e avocado): c’è un mondo fatto di ciotole fumanti, di riso che accoglie carne, pesce e verdure, e di quella semplicità che scalda più di mille combinazioni.
Donburi A.K.A. scodella
Ma facciamo un passio indietro: Donburi è, letteralmente, la “scodella“. Un comfort food giapponese che sa essere elegante senza mai diventare complicato. Il nome dice già tutto: una ciotola, un topping generoso e la magia è servita. In Giappone è quotidianità, nelle strade di Torino è ancora una piccola rivelazione. Ci piace pensare a questo posto come a un viaggio breve ma intenso: ti sporgi sulla ciotola, ne senti tutto il profumo, mescoli il riso con il suo condimento e ogni boccone diventa una piccola scoperta. È un piatto che non cerca di stupire con effetti speciali, ma che conquista con la sostanza.

3 motivi per fare un viaggio da Donburi House a Torino:
- Se sei stanco del sushi. Perché ammettiamolo: all’inizio era una scoperta, poi un’abitudine, oggi quasi un cliché. Il sushi resta buono, ma se vuoi ritrovare la sorpresa nel piatto, Donburi è l’alternativa che non ti aspetti: semplice, autentico, rassicurante.
- Se sei curioso. Una ciotola può raccontare più di mille roll. Questo posto ti porta dritto in Giappone, senza passare dai soliti stereotipi. È un modo nuovo di viaggiare con il gusto, provando combinazioni che parlano di tradizione ma arrivano dritte sulla tua tavola torinese.
- Per condividere. Non serve un grande evento per sedersi insieme attorno a una ciotola. Si assaggia, si ruba da quella del vicino e si condivide. È il pretesto perfetto per passare del tempo senza pensieri, tra amici, colleghi o chi vuoi tu.



L’esperienza dell’izakaya
Immagina un posto dove non devi scegliere “il tuo piatto” e difenderlo con la forchetta: qui si ordina un po’ di tutto, si mette al centro e si spilucca senza troppi complimenti. Questa è l’anima dell’izakaya, la versione giapponese dell’osteria: chiacchiere che si intrecciano, bicchieri che si riempiono di nuovo e piattini che spariscono più in fretta di quanto arrivino. Yakitori, donburi in miniatura, cosine fritte che creano dipendenza: più che una cena, un gioco. E la regola non scritta è una sola: “prendiamone un altro, tanto lo dividiamo”.






Non il solito sushi… ma una Donburi House, finalmente!
Torino è piena di all you can eat, e ormai lo sappiamo: la formula infinita di nigiri e uramaki ha fatto il suo tempo. Ma qui la storia cambia (finalmente). Nessun tappeto di roll fotocopia, niente menù enciclopedici da sfogliare all’infinito: qui poche proposte, chiare, fatte bene. Il protagonista è il Donburi, che arriva in tavola come una ciotola completa e sincera. Non c’è bisogno di pensare a mille abbinamenti, basta affondare la forchetta (o le bacchette, se siete puristi) e godersi l’essenziale. Una boccata d’aria fresca nella giungla del sushi a tutti i costi.


Alla fine, la verità è semplice: il Giappone è tantissime cose che in Italia non abbiamo ancora minimamente esplorato. Anzi, scoprirlo attraverso Donburi House a Torino e all’atmosfera rilassata di un izakaya è quasi un atto di liberazione gastronomica. Ciotole che raccontano storie, piatti da condividere senza etichetta, un modo nuovo di stare a tavola che ci piace tanto. Se siete stanchi delle solite formule e avete voglia di qualcosa che vi sappia sorprendere e vi faccia immergere in questa cultura, forse è il momento giusto per provare Donburi. Perché certe volte basta davvero poco: un riso caldo, un condimento generoso, e la compagnia giusta.



Noi siamo stati a pranzo nella loro sede di Via Modena 47, a pochi passi dal nostro studio! Ma ce ne sono molte altre, e non solo a Torino!
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