Donburi House a Torino: il comfort food giapponese

Alessandro Pistis Pubblicato il 15 Ottobre 2025

Buono il sushi, niente da dire, ma forse è arrivato il momento di guardare oltre i soliti roll e scoprire Donburi House a Torino. Perché il Giappone non è solo salmone e avocado (anzi, probabilmente non è proprio per niente salmone e avocado): c’è un mondo fatto di ciotole fumanti, di riso che accoglie carne, pesce e verdure, e di quella semplicità che scalda più di mille combinazioni.

Donburi A.K.A. scodella

Ma facciamo un passio indietro: Donburi è, letteralmente, la “scodella“. Un comfort food giapponese che sa essere elegante senza mai diventare complicato. Il nome dice già tutto: una ciotola, un topping generoso e la magia è servita. In Giappone è quotidianità, nelle strade di Torino è ancora una piccola rivelazione. Ci piace pensare a questo posto come a un viaggio breve ma intenso: ti sporgi sulla ciotola, ne senti tutto il profumo, mescoli il riso con il suo condimento e ogni boccone diventa una piccola scoperta. È un piatto che non cerca di stupire con effetti speciali, ma che conquista con la sostanza.

3 motivi per fare un viaggio da Donburi House a Torino:

  1. Se sei stanco del sushi. Perché ammettiamolo: all’inizio era una scoperta, poi un’abitudine, oggi quasi un cliché. Il sushi resta buono, ma se vuoi ritrovare la sorpresa nel piatto, Donburi è l’alternativa che non ti aspetti: semplice, autentico, rassicurante.
  2. Se sei curioso. Una ciotola può raccontare più di mille roll. Questo posto ti porta dritto in Giappone, senza passare dai soliti stereotipi. È un modo nuovo di viaggiare con il gusto, provando combinazioni che parlano di tradizione ma arrivano dritte sulla tua tavola torinese.
  3. Per condividere. Non serve un grande evento per sedersi insieme attorno a una ciotola. Si assaggia, si ruba da quella del vicino e si condivide. È il pretesto perfetto per passare del tempo senza pensieri, tra amici, colleghi o chi vuoi tu.

L’esperienza dell’izakaya

Immagina un posto dove non devi scegliere “il tuo piatto” e difenderlo con la forchetta: qui si ordina un po’ di tutto, si mette al centro e si spilucca senza troppi complimenti. Questa è l’anima dell’izakaya, la versione giapponese dell’osteria: chiacchiere che si intrecciano, bicchieri che si riempiono di nuovo e piattini che spariscono più in fretta di quanto arrivino. Yakitori, donburi in miniatura, cosine fritte che creano dipendenza: più che una cena, un gioco. E la regola non scritta è una sola: “prendiamone un altro, tanto lo dividiamo”.

Non il solito sushi… ma una Donburi House, finalmente!

Torino è piena di all you can eat, e ormai lo sappiamo: la formula infinita di nigiri e uramaki ha fatto il suo tempo. Ma qui la storia cambia (finalmente). Nessun tappeto di roll fotocopia, niente menù enciclopedici da sfogliare all’infinito: qui poche proposte, chiare, fatte bene. Il protagonista è il Donburi, che arriva in tavola come una ciotola completa e sincera. Non c’è bisogno di pensare a mille abbinamenti, basta affondare la forchetta (o le bacchette, se siete puristi) e godersi l’essenziale. Una boccata d’aria fresca nella giungla del sushi a tutti i costi.

Alla fine, la verità è semplice: il Giappone è tantissime cose che in Italia non abbiamo ancora minimamente esplorato. Anzi, scoprirlo attraverso Donburi House a Torino e all’atmosfera rilassata di un izakaya è quasi un atto di liberazione gastronomica. Ciotole che raccontano storie, piatti da condividere senza etichetta, un modo nuovo di stare a tavola che ci piace tanto. Se siete stanchi delle solite formule e avete voglia di qualcosa che vi sappia sorprendere e vi faccia immergere in questa cultura, forse è il momento giusto per provare Donburi. Perché certe volte basta davvero poco: un riso caldo, un condimento generoso, e la compagnia giusta.

Noi siamo stati a pranzo nella loro sede di Via Modena 47, a pochi passi dal nostro studio! Ma ce ne sono molte altre, e non solo a Torino!

Sono goloso di cibo e di tutto ciò che mi appassiona. Amo le montagne più del mare, viaggio per vivere esperienze che lasciano il segno (e un buon sapore in bocca).

Tutte le immagini sono di © Mirko Mina 2025

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