Fané Vintage Showroom

Arianna Cristiano Pubblicato il 14 Marzo 2019

In quella terra di mezzo conosciuta con il nome di Vanchiglietta, lontana dal trambusto della vita chiassosa e mondana del centro ma allo stesso tempo immersa nel fermento culturale e gastronomico delle attività che la popolano, si affaccia Fané, un vintage showroom dalla vetrina ammiccante e misteriosa. Situato in un ex-studio di architetti, l’appartamento che ospita oggi lo showroom è anche la sede di Decostudio, agenzia di comunicazione tra le più originali nonché progetto a tempo pieno di Maurizio e Diego, mente e cuore dietro l’origine di Fané.

Fané Vintage Showroom
Via Reggio 30/B
+39 340 647 4574

Sito | Instagram
Visite su appuntamento

Una moderna wunderkammer

Come un magico acquario dietro il cui vetro si muovono rare piante tropicali e specie animali dai mille colori, così dalla vetrina di Fané si possono scorgere centinaia di articoli curiosi e originali che parlano della loro storia attraverso la voce attenta e affezionata di Maurizio, che ci invita ad entrare in un sabato mattina e a bere un caffè seduti nel salottino – di articoli rigorosamente in vendita. “Una moderna wunderkammer” come ama definirla chi l’ha ideata, un luogo che celebra la bellezza senza tempo di alcuni oggetti che in cerca di una seconda chance, tra articoli del 1700 fino ad arrivare al più moderno vintage (perdonatemi il controsenso!) degli anni ‘70.

L’atmosfera ricorda quella di un salottino borghese, seppure con uno stile un po’ bizzarro e non è difficile immaginarsi qualche anziana signora ben vestita, chiacchierare su quelle poltroncine con le sue amiche mentre beve un tè e commenta i passanti dalla vetrina. E’ quello che in parte facciamo anche noi, scambiamo quattro chiacchiere con Maurizio su come è nato lo showroom e sulla storia degli oggetti che vi si trovano. E’ impossibile non distrarsi e non perdersi a guardare ogni singolo dettaglio nella stanza mentre si parla: da stampe antiche a mobili d’epoca, passando per piccoli gioielli ma anche ex-voto da appendere nel proprio salotto, lampade e soprammobili dall’aria vagamente kitch ma da cui non possiamo non sentirci attratti, cappelliere vintage e via discorrendo: potrei stare ad elencare per giorni. Uno dei più particolari? Un set da Whist, il gioco preferito di Camillo Benso Conte di Cavour (che fondò La Società del Whist nel 1841, proprio a Torino).

L’esposizione è in continua trasformazione: articoli vanno e vengono, viaggiano per tutto il mondo. Infatti, anche grazie ai canali social (come il curatissimo account di Instagram) molti acquirenti stranieri hanno la possibilità di portarsi a casa dei pezzi unici e caratteristici di passato un po’ dimenticato. Lo showroom è visitabile solo su appuntamento, ma potete trovare una selezione degli articoli in vendita ogni prima domenica del mese al mercatino di Piazza Vittorio.

Visioni Notturne

Questo piccolo appartamento si presta perfettamente come spazio espositivo anche per piccoli eventi: proprio lo scorso giovedì si è tenuta la mostra intitolata Visioni Notturne, in cui tre artisti torinesi interpretano il tema della notte sotto tre aspetti e tecniche di rappresentazione diverse. Ad accompagnarci in questo percorso nella notte, tra atmosfere cupe e surreali, l’intervento letterario dell’autrice Rosalba Graglia, che ha letto per il pubblico un estratto dal libro “Notturno indiano” di Antonio Tabucchi.

Alle pareti, la selezione delle opere esposte risulta veramente suggestiva: dalle xilografie originali di Francesco Acqualagna che ci racconta un’inedita Torino notturna, ai collage onirici di Giorgio Rubbio, passando per i monotipi di Piera Luisolo e i suoi corpi celesti così densi e profondi da perdercisi dentro. Il tutto è accompagnato da una degustazione speciale di Vermut Peliti’s (secondo la ricetta originale, la cui storia ha origine a Carignano ma conquista perfino le Indie britanniche di fine settecento) e deliziose liquirizie di Melissa.


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