Frab’s Magazines a Milano: il salotto (molto) indipendente dei magazine

Monica Pianosi Pubblicato il 24 Novembre 2025

Quando entri a Porta Venezia da Frab’s non stai ‘comprando una rivista’: stai entrando in un salotto di idee. Anna Frabotta ti accoglie con quell’energia da chi non sta mai ferma e nel giro di cinque minuti ti ha già fatto venire voglia di sfogliare tutti gli scaffali.

«Il progetto nasce il 1° gennaio 2019. Ho aperto un profilo Instagram e ogni giorno raccontavo una rivista. Dopo dieci giorni avevo già mille follower». Da quella scintilla – e da una frustrazione molto concreta («in Italia non sapevo dove comprare i magazine che trovavo all’estero») – nasce l’e-commerce, 30 titoli ordinati direttamente dagli editori e gli scatoloni in casa a fare da magazzino. Il resto è crescita organica, pandemia compresa («durante il Covid siamo cresciuti tantissimo»), fino al negozio fisico a Milano: «Porta Venezia mi sembrava il quartiere giusto. Il giorno in cui abbiamo alzato la serranda, c’erano mille persone».

Tre motivi per andare da Frab’s Magazines a Milano

  1. Numeri che non trovi altrove
    Riviste indipendenti da tutto il mondo, con un occhio speciale all’Asia e ai formati “artefatto” (edizioni limitate, legature speciali, stampa d’artista).
  2. Consigli (veri) per tesi e progetti
    Se sei studente o creativo, qui non ti mettono in mano “il solito numero”: ti guidano nella ricerca. «Vieni, stai pure tutto il giorno, ma la ricerca falla tu», dice Anna. È il modo migliore per uscire con riferimenti solidi.
  3. Il piacere della sorpresa
    Il Secret Mag Club è l’abbonamento mensile “alla cieca” curato da Frab’s: ricevi un titolo scelto da loro per allargare gusti e orizzonti. «Non spediamo riviste iper-tecniche: vogliamo farti innamorare di qualcosa che da solo non avresti scelto».

«L’editoria è morta». E invece no

All’inizio non è stato tutto rose e fiori. «Alla prima consulenza mi dissero: lascia stare, l’editoria è morta» Quel “no” è diventato un sì testardo e lucidissimo: fare di Frab’s non solo un negozio, ma un punto di orientamento per chi crea, studia, colleziona. «I nostri clienti? Creativi, moda, design, grafici, fotografi. E tanti studenti che vengono a fare ricerca per tesi e progetti. Spesso restano qui ore».

Perché i magazine contano (ancora)

Per Anna la rivista è «il prodotto culturale più completo: periodica, quindi in relazione col tempo; capace di fotografare la società e, spesso, di anticipare le tendenze». E qui non parla solo di “trend colore”: «L’intelligenza artificiale? Le riviste di nicchia ne parlavano due anni fa. Oggi molte interrogano futuro, guerra, responsabilità sociale. Il graphic design sta mettendo l’arte al servizio della società».

Nei magazine indipendenti che affollano gli scaffali di Porta Venezia troverai la riflessione sul futuro e sulle sue ombre, la grafica come linguaggio civile, l’editoria come atto di responsabilità culturale, non vuoto intrattenimento.

Come nasce la selezione di Frab’s Magazines a Milano

La grammatica di Frab’s è ferrea: qualità editoriale e qualità dell’oggetto. «La grafica e la cartotecnica sono contenuto tanto quanto il testo». Nel catalogo convivono titoli noti e micro-progetti rarissimi: «Le cose più particolari arrivano spesso dall’Asia, Singapore, Hong Kong, Giappone, tirature piccole, formati ibridi quasi da libro d’artista». Tra i cult: Rubbish, del collettivo Holy Crap («una famiglia che assembla a mano 300 copie l’anno, un pezzo da collezione»).

Milano come palestra quotidiana

«Se vuoi accogliere tutti gli stimoli, a Milano esci alle 8 e rientri a mezzanotte». È faticoso, ma è qui che Frab’s ha trovato casa. Dallo store sono nati bookshop curati per fiere e brand, collaborazioni con scuole («da novembre a marzo ho classi qui ogni settimana»), e un ecosistema che ogni anno si ritrova a Mag To Mag, festival internazionale che riunisce editori e lettori di magazine di nicchia con talk, workshop e un market. L’edizione 2025 si è tenuta a BASE Milano (13–14 settembre) con oltre 80 editori da tutto il mondo.