Storie profumate: alla scoperta di Histoires de Parfums

Martina Dell'Utri Pubblicato il 10 Dicembre 2022

Corso Garibaldi è proprio una via tattica. Si arriva da Brera a Piazza Gae Aulenti in un attimo ed è sempre piacevole da percorrere a piedi essendo poco trafficata. Se anche voi come me – purtroppo – avete il famoso passo alla milanese (ovvero camminate alla velocità della luce) vi consiglio di fare questo esperimento: prendetevi 5/10 minuti in più per passeggiare con calma, guardandovi intorno. Potreste fare delle nuove e inaspettate scoperte. Io ad esempio sono stata rapita dalla boutique di Histoires de Parfums e dalle sue storie profumate.

Histoires de Parfums
Corso Garibaldi 41 | Milano
+39 02 5003 0944
Lu | 15 – 19.30
Mar – Ve | 10.30 – 14 / 15 – 19.30
Sa – Do | 10.30 – 19.30
Instagram | Website

histoires de Parfums milano

L’immaginario di Histoires de Parfums

Histoires de Parfums è un piccolo scrigno da aprire con cura. Chissà cosa ci sarà dentro? Già dalla vetrina si può dare una sbirciata e la prima cosa a incuriosire sono sicuramente i flaconi dei profumi: 1804, 1826, 7753, 1472… Cosa vorranno dire questi numeri? Iniziamo il nostro viaggio olfattivo proprio da qui.

La chiave di lettura della collezione creata da Gérald Ghislain è sicuramente l’ispirazione. Alcuni numeri infatti rimandano alle date di nascita di personaggi famosi, come ad esempio 1804 per George Sand. Il fresco dei fiori, le spezie, i frutti esotici. Niente di più adatto per evocare la doppia vita che ebbe la scrittrice conosciuta al pubblico con il suo pseudonimo maschile.

7753, invece, non è una data, ma sono le misure del dipinto più famoso al mondo, la Gioconda. In questo caso, un fruttato verde con una nota di tuberosa e fico d’india. C’è poi 1472 che fa riferimento alla prima edizione stampata della Divina Commedia. Un viaggio olfattivo tra Paradiso, Purgatorio e Inferno: come fragranza infatti parte luminosa, per finire con note liquorose di rum e ambrate nel fondo.

Quante storie possono essere racchiuse all’interno di un profumo? Per me è una sorpresa e una scoperta continua.

I miei colpi di fulmine, tre storie profumate legate alla Ville Lumière

Saranno le loro note, saranno i significati e gli immaginari evocati, ma sono queste le tre fragranze che mi hanno più affascinata. Le loro storie profumate si intrecciano tutte nella stessa città: Parigi, la ville lumière.

1889 è il profumo ufficiale del Moulin Rouge e la data è proprio quella dell’anno di apertura del famoso Cabaret parigino. Come descrivere un profumo del genere? Posso dire che sa di rossetto, di cipria, ma anche di assenzio (una delle note di cuore assieme alla Rosa di Damasco). Un profumo che senza dubbio ricorda la belle époque e le ballerine di can can.

1899 invece è il racconto di una notte in cui si celebrare l’amore e il desiderio. Per l’occasione, coppe di champagne si riversano senza sosta. Ovunque decidiate di passare la notte – tra un Jazz Club o un Café affollato – questa notte Paris est à vous. Le note principali di 1899 sono Vaniglia, Vetiver e una caldissima Ambra.

Ultimo ma non per importanza, 1969 incarna lo spirito della liberazione sessuale. Tra i best sellers di Histoires de Parfums, 1969 è un profumo orientale, speziato, ma allo stesso tempo fruttato – anzi, pescato – e goloso (cioccolato e caffè sul fondo). Tra le note principali spiccano anche i fiori bianchi e il muschio bianco. Insomma, semplicemente irresistibile.


All images © 2022 Carolina Isella

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