Prima ancora di provare la cucina di Pasqualina sono andata a sbirciare qualche informazione online tra foto e menù: leggere tra gli antipasti la voce “pane e cipolle” mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo venire una gran voglia di correre a Frascati per provare un piatto tanto semplice quanto coraggioso.
Spoiler: ne è valsa la pena.
La storia di Pasqualina
Ci troviamo nel vibrante centro della bellissima Frascati, cuore dei Castelli Romani che risulta essere sempre un’ottima scelta, specie in quelle sere d’estate dove l’aria tira un po’ più forte e la vista su Roma al tramonto vale sempre il viaggio. Ma se di questo già siete consapevoli, ora c’è un motivo in più per venire a Frascati.
Pasqualina apre le sue porte ad aprile, nata dal sogno, dalla passione e dalla determinazione di due giovani chef: Daniele Bonanni e Simone Giuliani.
Daniele porta con sé un bagaglio di esperienze maturate nei ristoranti stellati e nel mondo della ristorazione alberghiera. Simone, invece, ha costruito la sua carriera tra Italia e Australia, affermandosi come uno chef di talento e riconosciuto.
I due si sono conosciuti durante il percorso nella stessa scuola di cucina e, sin da allora, avevano fatto una promessa: aprire insieme un ristorante tutto loro. Con Pasqualina, quel desiderio coltivato nel tempo diventa finalmente realtà.



Una cucina sincera
Sincera: così definiscono la loro cucina i giovani chef, e noi ci troviamo perfettamente d’accordo.
Iniziamo con il piatto simbolo di Pasqualina: pane e cipolle. Il pane arriva da un forno frascataro adiacente al locale. Si tratta di un multicereali artigianale, tostato e dorato in padella, servito con una delicata crema di cipolle stufate per ben quattro ore, completata da cipolla borettana e rosmarino per un tocco finale ricco di gusto.




Ottima anche la frittata di ortiche, le melanzane marinate, piatti dai sapori delicati e sinceri, degni dell’eredità di una nonna romana vecchio stampo, servite insieme a spiedini di animelle e tartare di carne con albicocche e fagiolini.




Quanto ai primi, nessuna foto potrà mai rendere davvero giustizia alla bontà delle reginelle al pomodoro. Un piatto autentico, gustoso, poetico e – sì, anche lui – sincero. Se dovessimo descriverlo con una sola parola, sarebbe: commovente.
A questo si uniscono gli gnocchi fatti i casa con burro e salvia: lo gnocco è fatto da patate schiacciate con la buccia, e farina, per un piatto dal sapore delicato e unico.





Nota di merito per i dolci: il tiramisù di Pasqualina è preparato con biscotti Osvego al posto dei classici savoiardi per un risultato dolce e gioioso. Ottima anche la crostata con marmellata fatta in casa e la panna cotta al latte di capra per chi vuole azzardare un po’ di più.




Cosa si beve da Pasqualina?
Un buon pasto non può non comprendere anche una buona bottiglia di vino, e per questo Pasqualina punta anche sulla sua cantina, seguita da Anna Risuglia, giovane sommelier che cura con passione la carta dei vini. Una carta che predilige vini di produttori artigianali, come li definisce Anna, perché chi produce vino è a tutti gli effetti un artigiano.



Scoprire Pasqualina è stata una fortuna, provare la sua cucina una vera gioia. Tornare sarà senza dubbio una certezza.
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