Prendi la tessera del FAI e fanne un’ottima scusa per una gita fuori porta a due passi da Milano! È così che con una subdola scusa ho convinto la mia dolce metà a fare una gita a Varese per vedere Villa Panza e il Sacro Monte
Dove fare colazione | Buosi | 4/5€ per persona
Cosa visitare | Villa Panza | 12 € (gratuito con Tessera FAI)
Dove pranzare | Corte dei Brut | 30/40 € per persona
Dove fare una passeggiata | Sacro Monte di Varese
Itinerario: LINK
Cosa visitare a Varese
A Varese ci sarebbero mille cose da vedere, noi oggi ci concentreremo su Villa Panza e il Borgo del Sacro Monte.
Villa Panza nasce nel ‘700 come casa di campagna ed è oggi conosciuta in tutto il mondo per la collezione d’arte del conte Giuseppe Panza. Nel 1954 dopo un viaggio a New York e Los Angeles, il conte inizia a collezionare opere di giovani artisti americani che oggi rappresentano la collezione permanente della Villa. Collezione permanente che il conte dona nel 1996, insieme alla Villa e i suoi arredi storici, al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano (LINK). (Tips&Tricks: la villa è dotata di parcheggio privato, non sbagliate come abbiamo fatto noi..)
Oltre alla collezione permanente, è possibile visitare anche il Giardino e, se presente, una mostra temporanea. Nel nostro caso abbiamo avuto il piacere di vedere la mostra “The End Of History”, 56 opere dell’artista Barry X Ball dagli anni ’80 a oggi. Le opere hanno l’imprinting della sua infanzia: da un lato la religione, con icone religiose e pale d’altare e dall’altro amore per la tecnologia, trasmesso dal nonno meccanico, con sculture in stampanti 3D e macchine a controllo numerico. Dopo la mostra ci rechiamo nell’ala dei rustici che ospita le opere luminose di Dan Flavin, Robert Wilson, Wim Wenders e James Turrell.
Dopo questo momento semi culturale concedetemi di prendere le sembianze di una dama del ‘700 e con il mio ombrellino parasole andare a fare una passeggiata nel giardino, con il suo laghetto, la collina con la grotta per la ghiacciaia, i vialetti alberati e una vista panoramica di Varese. Dopo la passeggiata nel Giardino attraverso il cortile d’onore, salgo l’immancabile scalone e mi reco nella sala da ballo sfoggiando il mio vestito in damasco e velluto.
Villa e Collezione Panza, Piazza Litta, 1, 21100 Varese VA


Dove fare colazione e pranzo
Se vi state chiedendo se dopo tutta questa cultura (o questi balli d’epoca…) non mi sia venuta fame, ebbene si, nonostante la giornata sia iniziata con una colazione alla Pasticcera/ Cioccolateria Buosi. Abbiamo provato il Buosino®: un mix di caffè, cioccolata calda, schiuma di latte e granella di cioccolato fondente, ormai diventato simbolo Varesino – un po’ come il Bicerin per i Torinesi. Se il cioccolato è la vostra passione qui avrete due opzioni: per chi si sente un DNA da pasticcere nessun problema, chiedete informazioni per le lezioni sull’arte della Pasticceria alla Buosi Accademy; se invece cercate la strada più semplice, come me, i cioccolatini o il barattolo di Maxi pura (crema di nocciole e cioccolato) fanno al caso vostro. (Tips&Tricks: non ci sono tavolini all’interno, quindi d’inverno l’unica possibilità è il bancone)
Per il pranzo decidiamo di prenderci una pausa dalla città e andare alla Corte dei Brut. Rimaniamo sempre nel ‘700 ma al posto del vestito da dama qui sarebbe più adatta un’uniforme militare, visto che la Corte era un avamposto militare.
All’ingresso troviamo la Corte, con tavoli di legno, alberi di melograno, passaggi segreti verso le scuderie e piccoli angoli che ci riportano al passato con ruote, carretti, botti e attrezzi da campagna.
Per pranzare ci sono diverse sale affacciate sulla Corte, noi ci accomodiamo nella sala del cristallo, una sala molto intima, d’inverno la troverete ricoperta di foliage. È possibile scegliere tra due menù degustazione e un menù a la carte. Noi optiamo per antipasti misti, gnocchi alla chiavennasca e grigliata.
La corte dei Brut offre anche una Vineria, dove è possibile scegliere il proprio vino, e una foresteria per alloggiare tra arredi, stoffe e decorazioni del passato.
Corte dei Brut, 1, Via Campi Leoni, 21026 Gavirate VA
Per una passeggiata a Varese
La prossima tappa è Borgo del Sacro Monte di Varese (patrimonio mondiale dell’umanità dal 2003). Prima però ci fermiamo lungo la strada a vedere il Chiostro di Voltorre. Il Chiostro, di origine medioevale e ,all’epoca, cuore di un complesso monastico benedettino, oggi è sede di attività culturali ed espositive.
Chiostro di Voltorre, Piazza Chiostro, 23, 21026 Gavirate VA
Dopo questa piccola tappa ci dirigiamo verso il Borgo del Sacro Monte, un borgo medioevale sviluppato intorno al Santuario di Santa Maria del Monte. Per arrivare al Santuario abbiamo diverse opzioni: percorrere a piedi la Via Sacra, un viale acciottolato del 1600; in macchina, nel wend preparatevi perché il parcheggio è quasi impossibile o ancora in funicolare.
Il mio suggerimento ovviamente è quello di percorre a piedi la Via Sacra, una passeggiata piacevole (in salita) di ca. 45 minuti che vi permetterà di godervi un bel paesaggio e fare qualche sosta nelle Cappelle. Lungo il percorso infatti troverete 14 cappelle dedicate ai Misteri del Rosario fino ad arrivare al Santuario (trovate tutti i dettagli storici al LINK). Non siamo riusciti invece a visitare la Casa Museo di Lodovico Pogliaghi, che in inverno è chiusa ma ci torneremo magari per uno dei tanti eventi che organizzano in primavera-estate (LINK).

Terminiamo la nostra giornata al Falò di Sant‘antonio nel Borgo di Mustonate (LINK). Per me il falò è sempre stato quello di San Giovanni (un giorno vi racconterò l’usanza del mio paese), a Milano e provincia invece è tradizione farlo per Sant’Antonio di Abate (segnate nel calendario il 17 gennaio). Nel mondo agricolo questo giorno coincideva con il risveglio della natura, dove le braci soffocano i dolori dell’anno passato, il fuoco purifica e le fiamme augurano un anno migliore (o raccolto a seconda dell’epoca…)
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