Mai ”Comodo” da Comodo 64

Giorgia Ribaldone Pubblicato il 1 Febbraio 2021

La prima volta che sono entrata da Comodo 64 mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie: guardavo con ammirazione ogni centimetro di quei 300mq di edificio industriale brillantemente trasformato in spazio polifunzionale. Un luogo vivo ed autentico che muta la sua pelle come quella di un serpente, vestendo i panni di studio fotografico, spazio espositivo per mostre ed eventi, presentazioni di libri e fanzine, concerti, dj-set ed all’occorrenza ufficio coworking.

Comodo 64
Via Bologna 92 | Torino

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3 motivi per andare da Comodo 64:

  •  Perché ha più volti di un personaggio di Pirandello.
  •  Perché non devi essere per forza un fotografo/stilista/videomaker per frequentarlo.
  • Ultimo, ma non per importanza, per i sempre diversi cappellini di Ivan .

La Factory di Torino

Se la sfavillante Manhattan degli anni ’60 vantava la celebre Factory di Andy Wharol, l’elegante Torino degli anni 2000 risponde a gran voce con l’headquarter di Ivan Cazzola: Comodo 64. Cambia l’epoca, il contesto culturale e l’impatto mediatico, ma l’intento di essere un polo di aggregazione per artisti provenienti da ogni settore è senza dubbio il denominatore comune di queste due culle dell’arte in senso lato. 

Il nome è un omaggio al Commodore 64, il mitico computer che negli anni ‘80 e ’90 ha segnato un’intera generazione. Guardare avanti senza mai dimenticare il passato è lo spirito guida di uno spazio che trascende il concetto di studio fotografico, tramutandosi di tanto in tanto in associazione culturale per la promozione delle arti visive. Citando Oscar Wilde, la filosofia di Comodo 64 è ‘’art for art’s sake’’.

Dietro ad un posto che emana una tale energia creativa, si cela sempre una personalità altrettanto eclettica. Fotografo e direttore artistico di professione, Ivan ha trovato viaggiando l’ispirazione e gli stimoli necessari a maturare un’estetica unica: ritratti autentici, spogli di post-produzione ma ricchi di verità. Dal 2017 (anno di inaugurazione di Comodo 64) Barriera di Milano è diventata la sua base fissa, ospitando il suo studio tra i colori e la decadenza industriale che rendono questo quartiere uno dei più interessanti di Torino.

Regno della contaminazione creativa

Mi sono recata da Comodo 64 per scattare alcune fotografie, ignara del fantastico mondo che avrei scoperto. Varcando la soglia dello studio si accede ad un piccolo interior garden dove sembra impossibile non essere contagiati dalle piacevoli chill vibes. L’area principale invece è costituita dalla sala pose, con le sue ampie mura bianche berlinstyle e tutto il necessario per produrre contenuti di ogni genere. Qui è dove accade la magia: fotografi, video-maker, musicisti, stilisti, designer e scrittori affollano con le loro idee le mura di questo luogo.

I colori vivaci delle sedie firmate Testa Tonda hanno immediatamente catturato la mia attenzione, ma è bastato solo un attimo perché volasse via tra i capi della nuova collezione di Serie Numerica. Pezzi unici che attendevano di essere fotografati nei giorni successivi. Ovviamente la tentazione era troppo forte per non includere tutto quel ben di dio nel mio shooting!

Una dolce distrazione che mi ha fatto perdere di vista Ivan giusto qualche minuto, il tempo necessario per ritrovarlo in compagnia del tastierista dei Subsonica. Dove arte, moda, musica e design si fondono nasce Comodo 64, un luogo ‘‘mai comodo’’ che ci spinge ad abbandonare la nostra comfort-zone per innescare insoliti processi di contaminazione. 


All images © 2021 Matt Sclarandis & Comodo 64