Le strade community | Da Torino alla casa in cui artisti e opere si incontrano

Articolo di Angela Squarcia
La trovate come @angelasquarciadesign su Instagram
La strada bianca che si deve percorrere per raggiungere Casa Fornovecchino lancia un chiaro messaggio: non sei più nella tua città. Passando da Torino a Torre Alfina (un piccolo borgo del centro Italia) sembra di compiere un viaggio sulla luna eppure, osservando bene, mi sono accorta che questi luoghi non sono poi così lontani tra loro. Ciò che definisce l’identità dei luoghi sono le persone; di fronte a un’opera d’arte può avvenire uno degli incontri più forti della tua vita.
Fondazione 107
www.fondazione107.it
Via Sansovino, 234 | Torino
0114544474
Ingresso: Intero 8 €, Ridotto 5 €
Orario: da giovedì a domenica, h. 14.00 – 19.00

Avevo incontrato Thomas qualche mese fa, all’inaugurazione della mostra “Vivace, Sostenuto, Andante” presso la Fondazione 107 . Mi faceva piacere che Thomas fosse a Torino, mi capita di rado che persone provenienti dal luogo in cui sono cresciuta vengano in visita nella città dove adesso c’è la mia casa, mi fa sentire un po’ responsabile della loro accoglienza e sono fiera di farne gli onori.
Alla Fondazione 107 però non c’ero mai stata ed ero ansiosa di esplorare quelle sale ricolme d’arte. L’arte contemporanea è difficile da “contenere” e l’allestimento di ogni esposizione richiede una cura particolare.

Passano i mesi, la visita alla Fondazione 107 mi aveva colpita tanto che ero davvero curiosa di tornarci, così ho trovato l’occasione con la mostra Hortus Conclusus” e, mentre percorrevo le sale (erano le stesse della volta precedente ma con una veste completamente diversa!), mi sono trovata inaspettatamente di fronte a un’opera di Thomas. L’opera si intitola “Pietà”, occupa un’intera parete e mi racconta una storia che attinge dall’iconografia rinascimentale; è velata da un’interferenza di pennellate gestuali che si stratificano e vanno a sostituire l’immagine delle tre Grazie con la raffigurazione del Cristo in Pietà, archetipo del vissuto e della sofferenza umana.
L’arte contemporanea non è di facile lettura, servono indicazioni precise per orientarsi
nell’intreccio di significati e articolazioni formali e cromatiche. Cosa vuole dirmi l’artista? Cosa
sento osservando questa opera?
Sono all’interno della stanza, le pareti bianche e il pavimento grigio tacciono mentre la tela dipinta
sta gridando qualcosa. La cosa migliore che si può fare di fronte a un’opera d’arte è ascoltare.

Arrivata l’estate è il momento di passare un po’ di tempo con la famiglia. Torno a Torre Alfina e
vado a trovare Thomas a Casa Fornovecchino durante l’evento “Chambre Guest 2019”.
Sono all’interno dello showroom, l’esposizione si intitola “Habitat”, sul pavimento grigio e sulle
pareti bianche due opere e due anime si incontrano. Su una parete c’è Sara con il suo sguardo
intenso e la voglia di scoprire. La sua opera è la raffigurazione di un essere sferico, estrema sintesi
di colui che ascolta se stesso (verso l’interno) e il mondo (verso l’esterno). Nell’altra parete c’è
Daniela che per arrivare fino a lì è partita da una Milano senza “nutrimento” ed è arrivata a
Benevento dove ha incontrato Sara. Qui ha potuto tirare fuori il suo grido che ha la voce di mille
strappi e ha prodotto un’opera che racconta la sua storia in tanti momenti.
Daniela e Sara dalle loro case sono arrivate alla casa di Thomas dove le loro opere si sono incontrate per la prima volta e dalla parete bianca sono scese sul pavimento grigio per abbracciarsi come due donne che finalmente si incontrano e trovano nell’incontro dell’una con l’altra il proprio luogo di ascolto (verso l’interno) e di espressione (verso l’esterno).


A noi stradari è già venuta voglia di andarci e seguire i consigli di Angela! Se anche tu hai un articolo che vorresti che fosse pubblicato nella nostra sezione community mandaci una mail a lestradeditorino@gmail.com!
Leggi gli altri articoli della community su questa pagina!