cin-cin!
È con il tintinnio dei bicchieri che si sfiorano che iniziano le cene che preferisco! Quando le bollicine frizzano verso la superficie in calici di vetro tutto inizia ad andare per il verso giusto e, anche questa volta, è stato così!
Io e Ilaria, ci abbiamo preso gusto con spizzichi e bocconi; questa volta siamo andate a trovare Adele e Giovanni nella loro Osteria della Foce!
Osteria della foce
Via Eugenio Ruspoli, 72R
Lu – Ve | 12 – 14.45 / 19.30 – 22.30
Sa | 19.30 – 22.30
Do | chiuso
Sito | Instagram | Facebook
Complice anche l’imminente Salone Nautico ci siamo concentrate sulla zona della Foce e abbiamo trovato il locale perfetto per spirito e vicinanza all’evento! Dopo una giornata ad ammirare barche, una bella cena ci vuole proprio!
Solito doveroso disclaimer (altrimenti non sarei io): articolo carico di foto da far venire l’acquolina in bocca! Spero tanto siate pront*!
Il locale
Ehi ehi ehi, frena il cavallo! Pensavate che andassi subito al sodo?
Se è vero che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere… prima vi parlo del locale! Osteria della Foce richiama, in chiave moderna, la tipica osteria.
Gli elementi distintivi, come il legno scuro e poco lavorato, la panca che avvolge tutto il locale, gli utensili in rame e le vecchie piastrelle bianche alla genovese, sono accostate a lampade bordeaux super moderne e ad una mise en place essenziale (che fa l’occhiolino al ristorante chic).
La designer che è in me e l’animo rustico/bucolico qui riescono a fare pace e a sentire nell’aria il profumo della casa in mezzo ad un prato che vorrei!
Adele e Giovanni
“Adele e Giovanni sono adorabili!” e questo è il primo punto fermo!
Il secondo è che sorella e fratello sono nati in una famiglia da anni impegnata nell’ambito della ristorazione.
L’amore per questo mestiere si percepisce subito nell’accoglienza, nella voglia di raccontarsi e di coccolare il cliente.
Giovanni è lo Chef (diplomato ALMA 2016/2017 all’epoca guidata da Gualtiero Marchesi), Adele ha abbandonato la carriera forense per lanciarsi in questa nuova avventura. A completare la squadra Paolo e Nicolò in cucina e Veronica ed Artjola in sala!
Step by step, sempre sostenuti dalla loro famiglia, decidono di ridare vita ad un’antica trattoria-farinotto “condendo” il tutto con la loro personale idea di ristorazione!
Noi abbiamo conosciuto Osteria della Foce durante il lockdown apprezzando tantissimo il loro impegno nell’inventarsi ogni settimana una nuova delivery legata alla cucina nel mondo. Si può dire che grazie ai loro manicaretti abbiamo viaggiato un po’ dappertutto durante i mesi di chiusura!
I capisaldi del loro lavoro sono:
- cura nella scelta della materia prima ed il rispetto dei prodotti
- variazione del menu in base alla migliore offerta di mercato in termini di qualità e stagionalità
- impegno nell’offrire ai clienti piatti e prodotti interamente fatti in casa
Con la consapevolezza che in cucina, come in ogni settore, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, lo scorso giugno Giovanni ha partecipato allo Chefs Camp di Norbert Niederkofler, che è stata per lui una splendida esperienza accanto ad uno dei maggiori maestri di cucina.
Adele e Giovani vivono il loro lavoro con entusiasmo e quando riescono a raccontare Genova nei loro piatti in occasione di importanti eventi come il Salone Nautico lo sono ancora di più. Stanno già pensando al menu per quei giorni che sarà ricco di pesce locale e di piatti tradizionali rivisitati!
Noi siamo curiosissime!!
Si mangia!!!
Ok, ora accontento anche le stradare e gli stradari più famelici.
A proposito di campagna… partiamo con questa deliziosa entrèe!
Il fiore di zucchina fritto e le chips di patata, accompagnate da una ricotta cremosa, mi hanno riportata ai gusti conosciuti dell’orto e sono stata felice, così!
Terra e mare qui si incontrano senza darsi fastidio infatti per continuare non abbiamo saputo resistere ai gamberoni viola di Santa Margherita. Questi tre bei tipetti hanno sfiorato appena la padella e hanno nuotato fino al nostro tavolo accompagnati da un delizioso gazpacho.
Proprio niente male! Ilaria è impazzita per il crudo di ombrina con i lamponi, e come darle torto! Spettacolare, condito con un filo d’olio e un pizzico di sale e pepe, chapeau!
Arriviamo poi ai primi e qui, lo dico sempre, sono cintura nera di carboidrati quindi posso fare un giuramento solenne sulla bontà dei plin di ombrina fatti a mano, crema di datterini e basilico.
Uno dopo l’altro, questi raviolini sono spariti a velocità super sonica, prima nel sugo e poi nella pancia!
“Non è un addio miei cari perchè tornerò presto a mangiarvi insieme ai paccheri al manzo e melanzane.“
NOTA BENE: la pasta è tutta fatta in casa e… si sente!! Spessa al punto giusto e perfettamente al dente… proprio BBBONA!
Ilaria tra una portata e l’altra ha sbirciato in cucina lasciandomi sola con un cestino di pane fatto in casa… un errore che le è costato fino all’ultima fetta, ma guardate il risultato, un intero reportage sul nostro secondo!
Acciughe, datterini, zucchine e bucce di patate croccanti; colorato e appetitoso!
Sui dolci solo due parole: sono stellari!
Ci siamo lanciate su una mezza sfera di pistacchio con cuore al lampone e una finta sacher con alchermes e foglioline di menta.
Per realizzare queste foto abbiamo davvero resistito al nostro primo istinto di mangiare tutto seduta stante, quindi si, meritiamo un applauso!
Sicuramente torneremo a trovare Adele, Giovanni e la loro brigata durante il Salone, per assaggiare i nuovi piatti e per (tanti) altri brindisi!
All images © 2021 Ilaria Murtas
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