Prendi una bambina creativa e intelligente, mettile davanti la possibilità di crescere e cercherà di arrivare più in alto possibile. In questa storia con lieto fine, Denise è un’ottima alunna, diventa un’eccellente studente di ingegneria e trova subito il lavoro per cui ha studiato. Ma perché fermarsi al primo sogno raggiunto, quando ce ne sono altri che aspettano? È così che Denise, arrivata al primo obiettivo, si è gettata a capofitto nel secondo: aprire una pasticceria. Lo ha fatto un anno fa a Bra, si chiama Giamp ed è una piccola pillola di gusto e bellezza.


Mollo tutto e apro una pasticceria
Ma facciamo un passo indietro. Perché “mollare tutto” (o meglio il lavoro sicuro) per gettarsi in un mondo di cui non aveva nessuna conoscenza? Potremmo dire che Denise abbia avuto l’illuminazione guardando “Le torte di Renato”, anche perché in effetti è così. Centrano però anche quattro anni di lavoro che portava più frustrazione che gioia e il coraggio, che non sempre si riesce a trovare, di prendere una decisione drastica. Quindi il licenziamento, l’iscrizione a ALMA, la gavetta nei ristoranti e nei laboratori.


Scientifica, precisa: finito tutto il processo di formazione non restava che aprire un locale tutto suo. Ed eccoci a Giamp. Qui Denise ha potuto elaborare la sua versione della pasticceria: moderna, bella e buona. Sembrano solo tre aggettivi, ma raccontano una presa di posizione.






Moderna, in un contesto cittadino come quello di Bra, vuol dire anche controcorrente. Quasi tutte le pasticcerie qui sono storiche e gli avventori sono abituati a richiedere i braidesini (cioccolatini), a fare vassoi di mignon e a scegliere le torte in una vetrina. Da Giamp invece ci sono croissant, biscotti, crostate, cookies, monoporzioni (tutte trasformabili in torte, ma non esposte) e i mignon non sono i soliti funghetti al cioccolato, ma piccole creature fatte di equilibri e sperimentazione.


Bella, perché l’estetica guida molte delle scelte del team di Giamp (formato da Arianna, Annalisa, Carolina e Paolo). Giocare con le consistenze, con i colori, divertirsi creando qualcosa di bello è una sfida quotidiana che rende il lavoro intenso, ma anche soddisfacente. Soprattutto perché poi entra in scena l’elemento chiave: il gusto.

La pasticceria, infatti, deve soprattutto essere buona, dice Denise. Spesso nei dolci l’estetica è collegata a decorazioni complicate ma dove spesso il gusto non raggiunge le aspettative messe in campo dall’occhio. Qui il mantra è invece diverso: l’estetica deve puntare alla perfezione, ma portando con sé i sapori per raggiungere, insieme, l’equilibrio. Come si fa? Si parte da ingredienti di alta qualità, stagionali, e ci si lavora insieme in laboratorio per trovare nuove strade, gustose e bellissime.
L’invenzione del bracaron



Quindi, da Giamp non troverete funghetti al cioccolato e mignon alla crema, ma tartellette alla frutta e monoporzioni con ingredienti di stagione, edizioni speciali di bontà, come le colombe e i panettoni fatti a mano (tra i gusti mirtillo e coccolato caramellato, frutti di di bosco, pasta di mandorle e fiori d arancio), le box speciali per le occasioni importanti (la festa della mamma, della donna, San Valentino e così via) ma ora anche un omaggio alla città di Bra. Tutto varia con le stagioni, tranne tre capisaldi che potrete trovare tutto l’anno: Alberta (mousse ai due cioccolati e gélé di lampone), Frida (mousse al pistacchio e cuore di frutti di bosco), Charlotte (torta alla vaniglia e mousse ai frutti di bosco). Ah, ogni creazione ha nomi femminili perché Giamp crede, celebra e supporta il potere delle donne sempre, e a noi piace molto.



Infine (per ora) Denise e il suo team hanno avuto un’idea che da sola è un motivo per raggiungere Bra. Che cosa è il bracaron? È un macaron (quindi già di per se bello, instagrammabile, soffice e stuzzicante) ma dedicato alla città, quindi pensato con gli ingredienti che la contraddistinguono. Per il momento i gusti sono 3. Quello alla genziana e menta sono un omaggio alle caramelle locali storiche di Bra e hanno una freschezza che spiazza in un macaron. C’è poi quello allo zafferano di Bra e cioccolato bianco, pensato per restare sulla linea dell’innovazione, anche nel supportare nuovi interessanti produttori locali. E infine quello che solo a pensarci ci si chiede come mai non esistesse già: al Bra duro con ganache al miele. Sì, esatto.

All images © 2023 Lorenzo Romani
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