Guida di Istanbul: cosa vedere in 4 giorni

Maria Chiara Pubblicato il 20 Gennaio 2020

Sud, Ovest, Est

“Ok” mi sono detta. “Nonostante il caos, i clacson e le stradine strette ho un’idea chiarissima di cosa voglio raccontare del mio viaggio nella quasi capitale turca”. Una città dai confini indecisi e confusi, eppure, ho un sacco da dirvi. Leggete qua la mia guida a Istanbul in 4 giorni!

Dove pranzare | Ciya Sofrasi – €
Dove cenare | Meze Lemon Tree – €€
Dove fare colazione | Four season hotel – €€
Dove dormire | Doruk Palas Hotel – €€
Cosa fare gratis | guardare i pescatori sul ponte di Galata
Cose da non perdere | Il bagno turco – €€

guida Istanbul

Il mood

Dimenticatevi l’ordine e l’austerità del nord, il rigore della scacchiera torinese ed il bianco dei palazzi. Abbandonatevi alla quasi assenza di marciapiedi calpestabili (spesso si cammina in strada, così, per aumentare il brivido) ed al profumo di mille spezie nell’aria.

Laciatevi andare ai rumori h24 (Istanbul è un cantiere a cielo aperto), ai negozi aperti senza sosta ed all’insistenza dei “buttadentro” che vorranno vendervi anche la loro madre.

Non fatevi ingannare dal ciabattino che perde la spazzola e vi costringe a pagare il servizio e godetevi la pesca sul ponte di Galata. Se siete pronti, dopo questa dovuta premessa, cominciamo con il tour, si va!

guida Istanbul

Giorno 1 – Sultanahmet ovvero la città storica

Istanbul, oltre a dividersi tra oriente ed occidente (e non è una divisione simbolica, credetemi) si divide anche in città nuova (la zona a nord ovest) e città vecchia (sud, dove tutta la storia regna e vive).

Vi consiglio di iniziare da qui per assicurarvi di vedere tutti i must see della città senza correre il pericolo di chiusure ed imprevisti. Partite dalla Moschea Blu (che, attenzione, non è un museo quindi ha orari di entrata in funzione delle pratiche religiose), cosi imponente quasi da incutere timore. Proseguite con una visita alla basilica della Cisterna posta nei sotterranei del centro (niente di emozionante ma comunque suggestivo).

Fatevi una lunga passeggiata nel bellissimo parco nei pressi del museo archeologico passando per il palazzo Topkapi e poi dritti fino alla Moschea di Santa Sofia (proprio lì accanto potete concedervi uno dei migliori Hamam della città!).

Fermatevi per una pausa da cooking a la turca (dove però il menù è fisso ed impegnativo come quantità quindi vi coniglio di dividere se siete in due…) e nel pomeriggio incamminatevi verso la Moschea di Solimano (la mia preferita, posizionata in alto, regala una vista impagabile!), passando per il Grand Post Office.

Ultime due imperdibili tappe in zona: Gran Bazar (dove potrete trovare i migliori teli in lino e cotone a prezzi ottimi!) e Mercato delle Spezie con bottega del caffè stu-pen-da.

Se siete ancora in zona in orario aperitivo (o se volete un brunch coi fiocchi al sabato), attraversate Sultanhamet ed andate al Four Season, in terrazza. Anche qui, vista sui tetti e sulla Moschea di Santa Sofia imperdibile (soprattutto al canto dei Muezzin durante le ore di preghiera).

Concludete la serata con una passeggiata nella Soho di Istanbul (così ce l’hanno definita i locals) ovvero Karakoy con i suoi ristoranti buonissimi. Prenotate da Karakoy Lokantasi e non ve ne pentirete!

Giorno 2 – E siamo in Asia!

Da Karakoy (dove ho alloggiato a prezzo ridicolo per un ottimo servizio qui) basta prendere un traghetto direzione Uskudar per ritrovarsi in Asia in 30 minuti. La zona a nord dove vi ritroverete è quello che un tempo era il villaggio dei pescatori, un quartiere davvero carinissimo dove i gatti sono assolutamente di casa.

Assaggiate un simit (una ciambella salata croccante ricoperta di semi e sesamo) in uno dei posticini sulla via (Ekmek Teknesi è un esempio ma qui ogni forno è garanzia), comprate un ricordino gastronomico da Kastamonu Koy Pazari e passate da Nail Kitabevi per sbirciare libri bevendo un caffè.

E poi immergetevi tra i profumi naturali di Handmade Aroma Terapi, un negozietto che produce ad Istanbul tutti la sua cosmesi 100% naturale (e che è stato brillantemente svaligiato dalla sottoscritta).

Insomma, godetevi questa pace inconsueta, le colazioni lente (a base di uova e peperoni…..) ed il rumore del mare vicino. Questo è stato il mio quartiere del cuore.

Muovetevi poi poco più a sud (la metro è una buona idea) verso Kadikoy (che non è Karakoy, eheheeh!) per tornare nella Istanbul più caotica. Una marea di viuzze super colorate, piene di gente e di esercizi commerciali di ogni tipo. Fermatevi per pranzo da Ciya Sofrasi dove potrete prendere verdure a buffet molto buone.

Fate poi una passeggiata fino al mare tra caffè tipici, negozi vintage (ce ne sono tantissimi!) e pottery (io vi consiglio questo posticino qui, Bozon pottery, che ha delle cose bellissime).

Riprendete il traghetto direzione Karakoy: una cenetta speciale a base di meze vi aspetta! Tre posti da segnalare in zona sono: Meze Lemon tree, Asmali Cavit ed Aehste (più chic ma pur sempre molto tipico). Provateli e fateci sapere.

Giorno 3 – Fener e Balat

Potete arrivarci con un traghetto da Karakoy o anche a piedi se siete in zona. E’ uno dei quartieri più antichi ed autentici di Istanbul, dove un tempo era il centro di Costantinopoli. Dopo una visita al Patriarcato Ecumenico (una delle poche non-moschee da visitare), dirigetevi verso Santa Maria dei Mongoli (non visitabile ma imponente quindi impossibile da non notare). E proprio nelle viuzze sotto questa meraviglia, concedetevi una pausa da Forno, una delle più belle esperienze in città. Un posto dove fare colazione/brunch/aperitivo/boh a prezzi ridicoli assaggiando la Lahmacun (una simil pizza sottilissima condita con carne macinata) e Pita (una delle cose più buone mai provate!).

Prendetevi anche un te ed un caffè e ripartite dirigendovi ancora un po’ a nord verso il Chora Museum (troppo caro per quello che offre al momento dato che ci sono lavori in corso…). Anche qui, percorrendo la via principale che vi porta in cima, incontrerete vintage shops, bandiere patriottiche e sale da te emozionanti. Per non parlare dei mille forni profumati: fermatevi ed assaggiate uno dei biscotti in vetrina.

guida Istanbul
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Giorno 4 – Cihangir e Karakoy

Alloggiando qui ho lasciato questo quartiere alla fine per gustarlo al meglio.

Niente moschee straordinarie da visitare e poca storia ma tanta vita, tanti locals e tanti posti belli dove mangiare. La Soho d’Istanbul, appunto!

Iniziate il tour dalle instagrammabilissime Komondo stairs ed entrate per una visita al SALT galata per un tocco d’arte. Arrivate poi (non senza salite…) alla torre di Galata (forse la cosa più assurdamente turistica in città) e da lì imboccate una strada molto commerciale ma tipica che porta a Piazza Taksim (non vi aspettate una “bella” piazza ma resta comunque molto suggestiva).

Andate da Helvietia (dove potete scegliere le portate da un buffet e dove i vegetariani sono super accontentati) per un pranzo al volo ed iniziate il vostro pomeriggio di shopping. Comedus per portare in italia i prodotti più tipici (ho preso un formaggio che ciao!), MAE ZAE per  moda ed accessori  e , sulla stessa via, Bey (abiti molto carini).

Più a nord, invece, troverete Ciahngir dove potete visitare il Museo dell’Innocenza  e comprare delle ceramiche stupende da Ozlem Tuna. Fate un giro nel super vintage Mariposa ed acquistate un paio di scarpine in pelle da Turkish Modern. Passate dagli amici italiani di Studio 900, un negozio di abbigliamento ma non solo: studio di consulenza e design.

Tornando verso sud, attraversate il ponte di galata e mangiate un panino con pesce appena grigliato (ovvero un Balik Ekmek) gustandolo lì, vista moschea di Solimano: magia!

Ecco fatto. Siete arrivati alla fine del vostro viaggio con valigia piena di ricordi ed il cuore che batte per questa strana terra di bellissimi occhi tristi dal cuore morbido.

Per sbirciare tra tutti i nostri viaggi, date uno sguardo qui!

Alla prossima avventura!

guida Istanbul
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