Storia di un nuovo capitolo: Il Capo Vintage

Clara Abbona Pubblicato il 5 Ottobre 2022

La prima volta che conobbi Beatrice aveva capelli lunghi e biondi e un’innocenza che da subito mi fece pensare che quella ragazza avrebbe fatto grandi cose. Oggi quei capelli sono cambiati, il viso anche, ma l’innocenza è sempre quella. La storia è ricominciata, il finale sempre quello. Urla vittoria.

IL CAPO VINTAGE
Via della Misericordia, 6 | Torino
Mar- Sab | 10.30 – 19.00
Gio | 10.30 – 16
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Il capo è uno spazio inclusivo, senza pregiudizi di taglia, sesso o pensiero. Si trova in via della Misericordia 6, in una traversa di Via Garibaldi, ottimo dopo una passeggiata in centro, perfetto per trovare un sorriso. La storia di questo negozio non è semplice, proprio come ogni inizio che necessita di cure, ragionamento e impegno.

Beatrice mi fa vedere il suo primo salone, un pavimento a scacchiera definisce i contorni di una piccola bomboniera. 
Intorno oggetti in legno e lampade anni 60 fanno da contrasto a una selezione estremamente moderna che segue le tendenze senza paura di confondersi con le linee di moda attuali.

“ti faccio vedere la seconda sala, aspetta e vedrai”:

La vedo, Beatrice, anima dal cuore dolce che ha sofferto più del dovuto. Sposta qualche giornale che aveva usato come decorazione e mi fa spazio tra gli scatoloni creando un piccolo corridoio approssimativo. I lavori sono ancora tanti, le idee però ci sono.

“Vieni, questo devi vederlo”. Salto uno scatolone polveroso e la seguo. Il silenzio è quasi catartico, solo il rumore dell’interruttore rompe questo momento di contemplazione e previsione di cosa sarà in grado di fare “il capo” qualche mese dopo.

“Eccolo, ti piace?”. I miei occhi sussultano una volta che si scontrano con il bagliore che mi si prospetta di fronte. Una scritta al neon ammorbidisce i contorni di due poltrone in velluto verde e un tavolino di vetro tondo dai bordi dorati, un tipico tavolino parigino. Di quelli che si trovano ancora nei caffè tipici della Ville Lumière. “Ma è stupendo”. Dico senza pensarci troppo.

Il capo, scritto in corsivo, domina la seconda sala appeso nel muro centrale. 
In quell’esatto momento ho visto ogni sogno di Beatrice. La voglia di mettersi in gioco, di credere nella sua idea, di volere di più.

In quel momento ho visto un’idea concretizzarsi in vittoria.

Mesi dopo ci sarei tornata, dal “Il Capo Vintage”, questa volta in veste di visitatore durante uno dei suoi tanti eventi. Questa volta le relle sono al loro posto, la scacchiera della prima stanza sorregge una scrivania in legno da dove Beatrice osserva il suo capolavoro e al muro delle lettere scomposte ricordano chi la fa da padrone, il capo, appunto. lei. Gli occhi sono sempre gli stessi, pieni di sogni. Lo spazio invece è un tripudio di capi che urlano comprami.
Difficilmente trovo nei negozi vintage cose che mi piacciono senza cercarle, da Il Capo invece tutto risulta naturale, quasi come se in quella selezione Beatrice si immaginasse persone reali, concrete, esistenti. tanto da farti trovare ciò che cerchi in pochi passi.

“Sto pensando di”

Questa è la frase che più sento appoggiata sulla labbra di Beatrice. Sì, perché ogni giorno è buono per creare, sperimentare e mettersi in gioco. Il Capo Vintage non è solo un negozio, ma un luogo in cui sentirsi liberi di credere in un futuro cucito sui propri sogni. Vi sfido a non entrare senza uscirne carichi di nuove prospettive.
Gli eventi che vengono organizzati al suo interno coinvolgono giovani designer emergenti, e non solo. Liberi professionisti, piccoli brand, stilisti e artisti. Tutti accumunati dalla voglia di riuscirci.

“Non puoi capire quanto sono stanca. Non puoi capire quanto sono felice”:

Sposta una pila di magliette appoggiate sullo scaffale in legno bianco poco distante dalla sua scrivania in legno. Prende la sua macchina fotografica tra le mani con la leggerezza di chi sta interagendo con qualcosa di prezioso. È concentrata. Cerca qualcosa facendo scorrere i tasti neri tra le dita, in piedi, gonna a ruota e camicetta colorata sempre ben abbottonata. Gli orecchini e le guance appena dipinte di rosa la rendono un quadro contemporaneo che vorrei fermare per sempre. Così che anche lei possa vedere cosa vedo io.

“le ho fatte ieri, lei era stupenda. vorrei farne di più ma quando scelgo qualcuno voglio che impersonifichi il capo perfettamente. perché tutti questi vestiti hanno un’anima. non sempre è così semplice trovare l’incastro giusto”

Una serie di scatti incorniciati dal lungo Po si susseguono sullo schermino della reflex. Beatrice fotografa, crea, cerca e vende. Tutto in un’unica mente; una mente artistica che mi piacerebbe approfondire fin nel profondo. Il Capo Vintage ha la stessa anima poliedrica di Beatrice e sarebbe riduttivo definirlo solo negozio. È un’esperienza che consiglio di fare a chiunque.

Lasciatevi guidare dal contesto, troverete sicuramente il pezzo che vi farà battere il cuore.

Un capo e non solo:

Il capo è anche l’insieme di tutte le anime che hanno contribuito a renderlo ancora più prezioso. In particolare Andrea Marchi (art director), che aiuta Beatrice nelle sue idee di grafica. Marta Gasperini (visual designer e fotografa), per gli amici @martasottoitubi che con i suoi poster ha decorato le idee mentali di Beatrice. Infine Elena Rivella, nonché scrigno ed elemento più importante di tutti: la mamma.

Vedere tutte queste persone aiutarsi e sostenersi per la creazione di un’idea mi ha fatto ricredere su tutti quelli che in Torino non ci vedono un posto cooperante e creativo. Forse bisogna solo trovare gli spazi giusti. Il Capo Vintage per me è proprio questo.

Una volta passati a trovare Il Capo Vintage vi suggeriamo di riacquistare le forze in uno dei posti del quadrilatero torinese! Clicca qui per scegliere il tuo preferito!


All images @ 2022 Beatrice Mesguich